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Villa Minozzo, messaggio riflessivo dell’Unità Pastorale: “Sono mancate all’affetto dei loro cari tutte le persone uccise dalle guerre”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Un avviso funebre non ordinario è circolato nei giorni scorsi nel comune di Villa Minozzo: “A mancare all’affetto dei loro cari e al mondo intero i bambini, gli uomini, le donne uccisi dalle guerre in troppe parti del mondo”.
Celebriamo i giorni della Pasqua e godiamo di un meritato riposo, ma gran parte del mondo è sconquassato da guerre che non finiscono.
L’Unità Pastorale di Villa Minozzo (che, oltre al capoluogo, raccoglie le parrocchie di Sologno, Minozzo, Carù, Cerrè Sologno, Poiano, Carniana e Santonio) ha deciso di far sentire così la propria voce e di testimoniare così il proprio sgomento di fronte alle terribili immagini di morte e di distruzione che continuano a raccontare i tanti conflitti che uccidono, distruggono, mutilano...
Ora è la volta della Libia, ma l’elenco è sempre lungo, una spirale che sembra non avere fine.
I bambini, le donne e gli uomini di pace danno il triste annuncio e durante le celebrazioni del Giovedì Santo si sono impegnati a ricordare le vittime dei conflitti, di tutti gli insensati conflitti che dilaniano l’umanità.
Nello stesso giorno, alle ore 15, i campanili delle otto chiese dell’Unità Pastorale hanno suonato a morte, segno di vicinanza e di partecipazione al dolore di tante vittime innocenti.
Non sono passati così tanti anni da quando anche queste terre hanno sperimentato l’orrore della guerra.
Il paese di Villa Minozzo fu bruciato due volte (la seconda, nell’aprile del ‘45, a pochi giorni dalla fine del conflitto) e i nostri monti furono teatro di stragi e di lutti.
Il ricordo della guerra ha inciso profondamente sulla costruzione del presente di tanta gente che oggi vive in quelle case ricostruite, si ferma davanti alle lapidi, cerca di promuovere la pace.
Il manifesto funebre dell’Unità Pastorale “Madonna delle Fonti”, che si affianca all’invito a fare sentire la propria voce indirizzando e-mail a istituzioni e associazioni ([email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected], [email protected]), è un forte invito a non rassegnarsi, a continuare a credere che la pace è possibile. Essa ha bisogno di gesti concreti che spingano al dialogo, che cerchino con convinzione di promuovere la concordia, la fratellanza, la pace.
Perché la guerra è sempre una enorme tragedia, come ricordano le foto del paese distrutto e i disegni di Mauro Moretti in mostra a Villa Minozzo.
(Nazzarena Milani)

 

 

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