Un ulteriore stralcio di un complesso e consistente programma di lavori partito in un momento di forte emergenza, a seguito del distacco di una consistente porzione di roccia dalla parete sovrastante il piazzale del Santuario avvenuto nel 2015.
Il nuovo stanziamento è pari e 330 mila euro, per il quarto stralcio dei lavori che riguarderanno messa in sicurezza di
massi e faglie rocciose sui lati a destra e a sinistra della zona di frana già coinvolti nei precedenti interventi.
Sono previste opere di consolidamento della roccia, o su punti particolarmente deteriorati il disgaggio controllato di frammenti di arenaria.
Il percorso di lavori di messa in sicurezza era partito in somma urgenza a seguito del crollo del 13 febbraio 2015, con demolizione di massi sopra al Rifugio per un importo di 30 mila euro; nel 2016 erano seguiti il primo e secondo stralcio per il ripristino della zona di frana, partendo con lo sgombero del materiale precipitato sul piazzale e l’avvio del consolidamento delle pareti, per un ammontare di 340 mila euro. Il terzo stralcio era stato eseguito nel 2017 per altri 318 mila euro: un totale di 688 mila euro, che con quest’ultima aggiunta raggiunge 1 milione e 18 mila euro.
“Il nuovo stralcio – afferma il sindaco di Castelnovo ne’ Monti Enrico Bini – rappresenta un ulteriore segnale di attenzione e cura per il nostro monumento naturale di maggiore pregio e richiamo, un simbolo e un elemento identitario della nostra comunità. Il legame affettivo che ogni montanaro ha verso la Pietra di Bismantova, e che risiede anche in tantissime persone di altre zone della provincia o che arrivano qui costantemente da molte parti d’Italia e non solo, si evidenzia in varie occasioni: l’ultima è stata, solo pochi giorni fa, l’inaugurazione dell’Orto dei Frati, il nuovo percorso escursionistico e storico, accessibile da piazzale Dante e rivolto in particolare a famiglie e bambini.
Già moltissimi visitatori hanno avuto modo di apprezzarlo, lo scorso weekend è stato visitato da centinaia di persone. Sulla qualità del nostro ambiente e paesaggio abbiamo un elemento importantissimo su cui costruire il futuro dell’Appennino”.