Emiliano Pedrini è una voce scomoda nella sinistra della montagna. Già quasi sindaco ai tempi della storica sfida con Martino Dolci (risultato vittorioso per pochi voti) del (allora) Comune di Ramiseto, il socio lavoratore della cooperativa Valle dei Cavalieri non manca mai di levare la sua voce critica fuori dal coro e, di solito, lo fai sui social. Un esempio l’ultimo suo intervento sulla recente visita del presidente Stefano Bonaccini per l’inaugurazione dell’ultimo pezzo della variante di Ponterosso a Castelnovo ne’ Monti.
“Vista al recente visita in Appennino di sua Maestà il Presidente Bonaccini, visita così minuziosamente organizzata dai suoi soldatini, in cui si è cercato il più possibile di selezionare un pubblico allineato, in cui il Presidente a detta dei presenti ha parlato di una sanità di eccellenza in Emilia-Romagna, argomento che poteva evitare considerato lo smantellamento che sta subendo il nostro ospedale, che ha visto tra gli altri servizi soppressi la chiusura del punto nascite, ma addirittura anche per un semplice tracciato ed ecografia mia sorella quasi al settimo mese è stata mandata al Santa Maria di Reggio per ben due volte in una settimana, questi sono esami di routine non certo particolari”.
Prosegue l’abitante di Succiso: “Se fino ad ora si poteva permettere di fregarsene dei 4 voti della montagna dottor Bonaccini, secondo me per lei la situazione è parecchio cambiata, non vorrei che stavolta fossero questi 4 voti a fare la differenza, francamente io me lo auguro!”
Sul tema intervengono le Cicogne di Montagna: “Tutta la nostra solidarietà alla sorella di Emiliano e a tutte le Donne gravide della montagna che per soddisfare l’ego del maschio alfa al potere in Emilia-Romagna sono costrette all’assurdo e al pericolo nel momento più intenso della propria vita. Non è necessario aspettare la giustizia divina per porre rimedio a questo scandalo. Possono bastare 4 voti, come ricorda Emiliano”.
Tra le voci dissonanti quella dello scrittore castelnovese Armido Malvolti: “Se pensi che la nostra sanità funzioni male, prova a informarti su come funziona nel veneto leghista. Dopo, forse, eviterai di scrivere inesattezze o di sposare cause perse in partenza perché insostenibili”. Replicano alcuni lettori del post secondo i quali la sanità in Veneto costa meno ed è più tempestiva. “Se la Regione Emilia-Romagna se ne fosse fregata della sanità in montagna – aggiunge Malvolti - avrebbe applicato alla lettera il decreto 70/2015 e oggi a Castelnovo ne’ Monti avremmo un pronto soccorso con 20 posti letto di medicina generale e poco altro. Invece questa tanto criticata regione a guida Bonaccini si è rifiutata di chiudere o ridimensionare ospedali e ha spinto verso una riorganizzazione che ha permesso di mantenere in vita ed efficiente anche il nostro”.
Di diverso avviso le Cicogne su questo tema che, a Nicolini, scrivono: "È vero quando afferma che avreste potuto attuare la legge 70/2015 così com’era, facendo dell’ospedale Sant’Anna un misero pronto soccorso con reparto di medicina di 20 posti letto. Ora, da lei ci siamo ormai abituati alla continua discrezionalità di comportamento: nel caso della legge 70 riesce ad aggirarla per evitare il depotenziamento dell’ospedale, invece per il punto nascita di Castelnovo, unico fra i 4 della provincia sotto i mille parti a poter beneficiare della condizione di deroga per situazione orogeografica difficile, lei ha rivendicato la sua estraneità essendo un problema di legge e di competenza regionale e nazionale”.
Per Emiliano Pedrini, infine, indipendentemente dalla rassicurazioni ufficiali a Castelnovo c’è carenza di personale e servizi.
Non scendo nel merito delle questioni sanitari ma, per quanto riguarda il “peso” dei voti, da tempo credo che la Montagna conti piu’ o meno come un solo quartiere di Reggio. Come cantava Vasco qualche anno fa’, “ormai e’ tardi !”
Alex
Malvolti spreca una buona occasione per tacere e dedicarsi all’arte della scrittura, cosa che peraltro gli riesce egregiamente.
MA
Se in termini di voti la Montagna conta più o meno come un solo quartiere di Reggio, secondo quanto scrive Alex, il discordo può semmai valere per le elezioni regionali, che si terranno a fine anno, mentre per il rinnovo delle Amministrazioni comunali che avremo a fine maggio sono i montanari a decidere chi saranno i rispettivi governanti locali per i prossimi cinque anni, nei Comuni montani dove si va al voto, e i Sindaci, quali “autorità sanitaria locale”, non sono soggetti politici ininfluenti riguardo alla organizzazione sanitaria del proprio territorio (ovviamente se intendono esercitare tale ruolo).
P.B. 05.04.2019
Signor PB rileggendo quanto scritto dal Sig. Pedrini e il suo commento nel quale spera in un rinnovo delle amministrazioni locali per dare nuova linfa, un cambiamento anche per quanto riguarda il servizio sanitario in quanto il sindaco può esercitare, se vuole, una buona influenza presso i più alti livelli, mi sorge spontanea una certa euforia perché mi piacerebbe che tutto ciò si potesse avverare, ma ho anche qualche perplessità.Non è stato fatto nulla per salvare il nostro Ospedale. Non ascoltiamo o valutiamo finte mosse da parte del sindaco, non ora ché siamo in fase pre elettorale, ma da sempre. Basta dare colpo al cerchio e uno alla botte, per non scontentare nessuno e sperare in un altro giro di giostra. Come già ho scritto, politica regionale e locale, quindi anche i sindaci e i professionisti conoscono la fine del nostro ospedale, ma tutti ZITTI. Poi si continuano a fare incontri sia come parco, sia come politica, promettendo finanziamenti per la montagna, ma nel frattempo si chiude prima il Punto Nascita; poi si chiuderà tutto l’Ospedale con l’esclusione di un punto di primo intervento che non so cosa possa fare, se non chiamare l’elisoccorso o l’ambulanza. Mi chiedo se i politici locali e regionali che abbiamo e che sono così bravi, si sono fermati un attimo, non perché oberati di lavoro, ma per riflettere che se si vuol continuare a far vivere la montagna, come dicono di volere, non è possibile che vi possano poi abitare solo donne in menopausa e vecchi. Chi riesce a fare figli? Chi riesce a far funzionare ristoranti, B&B, far funzionare i vari rifugi, continuare a produrre i prodotti tipici? Che! ci mettiamo i vecchietti artrosici, doloranti e donne in menopausa? I giovani come possono accettare di farsi una famiglia e vivere in montagna, già con i sacrifici che essa comporta, se poi non hai nemmeno la certezza che se succede qualche problema di salute, o devi far nascere i tuoi figli, ti devi spostare a Reggio o Sassuolo e lasciare la propria attività, anche per qualche giorno, ma a chi? Un parto, una febbre improvvisa di un figlio ti costringe a compiere km e km di distanza, e chi lavora poi? Ma chi glielo fa fare ad una giovane coppia? Direi che le contraddizioni in cui è caduta questa politica sono eclatanti. Febbio in notturna, domeniche con oltre 35 gradi in pianura, in inverno a sciare… e chi gestisce tutto questo secondo i politici? Solo i vecchi e le donne in menopausa? Cari politici meritereste che tutta la montagna si fermasse un mese in inverno e un mese in estate. Come farebbero i “piansani” che hanno ben tre ospedali uno vicino all’altro, a venirsene a sciare o al fresco in estate e poi magari farsi un buon pranzo o una cena, che so, magari in Pratizzano o in altri luoghi altrettanti belli e attraenti? I professionisti possono andare in ferie in luoghi ameni…per loro non cambia nulla. Anzi, se la montagna sparisse sarebbe pure bello. Cerchiamo, come dice lei, sig. MB,e come sostiene il signor Pedrini che forse i 4 voti dei poveri Montanari potrebbero fare la differenza, cerchiamo di votare persone che lavorino per il bene della montagna e non per il bene del partito. Abbiamo bisogno di un cambiamento, anche alla luce del nuovo e triste evento.
Luisa Valdesalici
È sbalorditivo quello che sta succedendo. Nessun rispetto per le ragazze incinte della montagna, come ampiamente previsto da chiunque non appartenga alle truppe cammellate piddine. Ricordarsene a maggio ed in ogni elezione. Da ligonchiese all’estero un appunto: aver votato il Dottor Manari come sindaco del 4 comuni del crinale, lui così strenuo sostenitore Della chiusura del Punto Nascite, è stato un errore imperdonabile.
Riccardo Bigoi
… condivido in pieno quanto scrive Emiliano! Malvolti cosa c’entra la lega! La Lega, mai ha voluto mettere la propria bandiera su questa importante e fondamentale battaglia per la nostra montagna! Ancor prima delle cicogne abbiamo raccolto firme e “cedute” a chi senza etichette si è fatto promotore di questa battaglia! come lega si ci è resi disponibili al dialogo con i nostri esponenti, regionali e locali, senza mai far prevaricare e scavalcare i comitati! Infine difronte a scelte politiche di chi amministra la regione, al non voler ascoltare nessuno, è normale che persone che vivono il territorio si sentono prese in giro! Perché la realtà dei fatti è questa, e spero che i Montanari lo ricordino. Ora si è scelta politica del pd che amministra in ogni grado i nostri territori!per cui a voi la x. Malvolti, in Veneto, ad Asiago, paese stesse caratteristiche di Castelnovo il punto nascite è stato riaperto! Saluti
Enrico Chicco Ferretti
Fare confronti tra le varie organizzazione sanitarie regionali non è sempre cosa semplice, anche perché nell’un caso possono funzionare meglio determinati servizi mentre una seconda Regione può avere altre eccellenze, così che può diventare difficile fare una comparazione quanto più oggettiva possibile, specie ragionando dal di fuori, o per sentito dire, ovvero su dati ed elementi riferiti.
Ma per stare nei paraggi di casa nostra, io ricordo un PAL della sanità reggiana (Piano Attuativo Locale) in cui il S. Anna figurava come uno dei tre poli della rete ospedaliera provinciale, insieme a Reggio e Guastalla, e guarda caso all’epoca c’erano ancora sia la Provincia come la conoscevamo, ossia Ente ad elezione diretta, sia la Comunità Montana, due istituzioni che ora non esistono più per le scelte politiche della sinistra..
P.B. 05.04.2019
Bravissimo Emiliano!
Dall’altra mi chiedo dove sia finito il futuro sindaco di Castelnovo ne Monti: Alessandro Raniero Davoli. Prima fa gli incontri per sostenere l’aumento di italici nascituri in montagna e poi davanti ai problemi reali non batte neanche un colpo? Poi tra l’altro se non ricordo male Raniero ramisetano come Emiliano. Forse però essendo Pedrini di sinistra allora meglio non sostenerlo? Forse vuole il Raniero sostenere solo le nascite di nuovi italici leghisti?
Simon
Punti principali del programma CASTELNOVO LIBERA:
1) Lotta dura e determinata per la riapertura del reparto maternità all’Ospedale Sant’Anna e il ripristino di tutti i servizi medici cancellati. (pediatra h24, analisi di laboratorio ecc).Su questo punto il PD ha tradito i diritti e il mandato degli elettori. Per più di un anno ci hanno spiegato con articoli e con incontri pubblici che la chiusura era un bene. Le loro bugie sono state scoperte dai comitati “Salviamo le Cicogne di Montagna” e “Diritto di Nascere in Montagna”.
Da poche settimane, i dirigenti del PD, presi dal panico per la perdita del consenso, promettono di lottare, di impegnarsi ecc. Ma a chi devono rivolgersi se non a loro stessi? Chiedano conto alla regione, a Stefano Bonaccini, presidente, a Sergio Venturi, assessore alla sanità, a Fausto Nicolini, direttore generale AUSL, a Guido Tirelli, responsabile PD montagna, a Enrico Bini, il sindaco che si proclama indipendente, non tesserato, ma che ha vinto le primarie nel 2014, dentro il PD, e che si è sempre prontamente allineato alla linea del partito, dettata dalla regione e dalla segreteria di Reggio Emilia.
……
Simon, lei mi fa tenerezza: se non intervengo le manco, la sua è un’infatuazione morbosa … Se avesse letto il programma amministrativo della mia lista, pubblicato su REDACON, si sarebbe evitato tante domande inutili. Stia sereno.
Un saluto,
Alessandro Davoli
Raniero, io le farò tenerezza, ma lei mi fa compassione. Lei si sveglia oggi per il punto nascite, ma prima dov’era? Contano i fatti, non le parole. I fatti dicono che lei una vota eletto all’opposizione venne a meno all’impegno con chi la votò. I fatti dicono che preferì abbandonare invece che opporsi ai cambiamenti che già allora stavano accadendo. I fatti quindi dicono che lei si è reso complice, in quanto non si è opposto nelle sedi preposte. I fatti ci raccontano molto della sua affidabilità. Mi perdoni se non ho studiato il suo programma, ma per quanto visto in passato ho preferito non perder tempo con parole lasciate al vento. Bacioni
Simon
Simon, lei non solo non ha capito, ma neppure dimostra di voler imparare. Non solo quando ero consigliere comunale avevo fatto pressioni perché i servizi dell’Ispedale Sant’Anna non venissero ridotti o eliminati. Avevo ascoltato il dottor Fausto Nicolini affermare che sin tanto lui fosse stato direttore Ausl di Reggio nessun servizio dell’Ospedale sarebbe stato chiuso. Ci diede la sua parola, nell’assemblea consiliare di Castelnovo Monti. Non ha mantenuto la sua parola, da questo si è visto il valore dell’uomo. Ho aderito da subito all’iniziativa e alle proteste del comitato Dinamo e Cicogne firmando l’adesione, quando raccoglievano le firme dei cittadini. Quindi cosa mi rimprovera? Che un alto dirigente PD non ha mantenuto la sua parola? Che tutto il PD regionale, da Bonaccini a Venturi, scendendo per i rami sino a Tirelli e Bini abbiano sacrificati i cittadini della montagna Reggiana, non sarà per caso colpa mia, o no? . Lei mi ricorda l’anarchico teatrante F. G. Durante la conferenza Progetto Rinascita, dopo aver interrotto urlando chi parlava, ha sparato quattro domande, ha detto che era stato perquisito dalla Digos, o perseguitato … (non si è capito bene), e quando abbiamo iniziato a rispondergli se n’è andato. Credo che Simon sia il suo pseudonimo, l’alias dove F. G. si nasconde.
Per quanto riguarda le mie dimissioni dal consiglio comunale, a gennaio 2012, sono dovute a una correttezza e a una coerenza che lei non può capire: mi è stato chiesto dall’allora segretario provinciale, visto che ero stato espulso. E vuol sapere perché ero stato espulso: perché avevo segnalato un parlamentare cocainomane. Coloro che mi espulsero dopo neanche sei mesi uscirono dalla Lega Nord, compreso il parlamentare tossicodipendente.
Simon, la sua negatività e maleducazione sono eccessive, lei non ascolta, lei non legge o non capisce le risposte che le vengono date, insomma parlare con lei come se fosse un essere ragionevole è del tutto inutile. Lei è in palese malafede. Una posizione che esclude il dialogo.
Saluti e ripeto tanta serenità, che purtroppo per lei, le manca.
Alessandro Davoli
Eh Davoli, Davoli. Vede che è lei che non capisce. I fatti dove sono? Dov’è stato lei in questi anni? Ok, avrà simpatizzato per le cicogne, ma nel concreto cos’ha fatto. Del Monte si che ha fatto qualcosa, ma lei? Si lava le mani dicendo d’aver dato fiducia alla parola di Nicolini? Avevate firmato qualcosa? Si che lei dovrebbe essere uomo di mondo e dovrebbe conoscere il detto “Carta canta e villan dorma”.
Veniamo quindi alla coerenza di chi, eletto dal popolo, ubbidisce sommessamente al partito. Lei sarebbe da premiare per le denunce dei vizi dei suoi ex colleghi (anche se dovrebbe conoscere anche il celebre “chi è senza peccato scagli la prima pietra”, è lei uomo di Chiesa vero?), dall’altra però lei si è dimesso per rispondere all’ordine del partito, andando contro a tutti i voti raccolti durante le elezioni. Lei rappresentava chi l’aveva votato, chi aveva riposto in lei la fiducia. Lei ha dimenticato tutto questo per obbedire al suo partito. Poi sempre per coerenza, lei denunciò il cocainomane di turno, spinto dalla legalità, ma oggi la stessa coerenza le fa accettare di obbedire ad un partito reo d’aver rubato 49 milioni di euro al popolo italiano. Stiamo quindi parlando di coerenza a periodi alterni?
Vede Davoli, ci sono due tipologie di politici. I primi sono quelli che sono sempre in prima linea a prescindere dalle elezioni, quelli che stanno a fianco della popolazione, e si battono con essa. I politici dei fatti. Poi ci sono i politici delle chiacchiere, quelli che riempiono i programmi elettorali, promettondo cose senza aver neanche coinvolto gli interessati, o senza aver mai partecipato a battaglie.
Davoli, io la serenità ce l’ho, piuttosto lei credo che stia affrontando questa campagna elettorale con la paura di vincere le elezioni. Perchè sa, stare all’opposizione è facile (ammesso che si porti a termine il mandato senza nascondersi dietro a un dito), è governare ed amministrare che ci vogliono gli attributi.
Bacioni
Simon
In Veneto, ad Asiago precisamente, in una situazione simile alla nostra, sono riusciti a tenere aperto l’ospedale. Nel caso contrario le donne gravide avrebbero dovuto scendere a Bassano. Li non ha funzionato peggio che da noi…..anzi…. i politici locali si sono rimboccati le maniche e hanno fatto pressing in regione. Come vede, signor Armido, non è come lei dice. In ogni caso la consolazione “gli altri sono messi peggio di noi” francamente non è mai una scusante. Lo dico sempre anche ai miei alunni. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e cercare di fare del proprio meglio.
Antonella
Tutti contro tutti
Giovanni R.
Chiudere i punti nascita sui paesi montani è chiaro che significa causare, nel momento più delicato di una bellissima esperienza come quella della maternità e del parto, ulteriori difficoltà alle donne partorienti e ai Papà.
Se questa chiusura poteva essere concepibile nei Comuni vicino alle Città, è stata pura follia farlo a Castelnovo ne Monti, ben ha fatto Emiliano Pedrini ad aggiungere la sua influente voce al coro del Comitato Le Cicogne e delle persone di buon senso, se non fosse stato per loro del Punto Nascite di Castelnovo nessuno ne avrebbe parlato, tutti zitti e ubbidienti; anzi alcuni sostengono che è stata una bella cosa, è stato detto dal dall’ex Ministro della Salute Lorenzin e gli ordini si eseguono, non si discutono. A volte provo ad immaginare se la decisione di chiudere il Punto Nascite di Castelnovo ne Monti l’avesse presa l’attuale Ministra Grillo dei 5S, a Castelnuovo sarebbe successo la terza guerra mondiale; tutti in piazza a strapparsi le vesti e a gridare al complotto mirato a far morire la montagna. Questa purtroppo è la “politica” dei ciechi e degli ottusi, gente che non pensa al bene della montagna ma solo a ciò che dice il partito, purtroppo su questi paesi non c’è più speranza; lo vedete anche con la Diga di Vetto, tutti sanno che serve acqua, lo dice il mondo intero; ma guarda caso qualcuno ha detto “NO”, e tutti zitti e ubbidienti, se l’agricoltura e la montagna muoiono non ha importanza; loro si sentiranno degli eroi perchè hanno ubbidito agli ordini; non Viva l’Italia, ma povera Italia.
Franzini Lino Sindaco di Palanzano