Anche il nome di una fiera donna dell’Appennino reggiano fra le persone di bontà universalmente riconosciuta nel Giardino dei Giusti, dove gli alberi sono testimoni di chi ha resistito all’oppressione e all’ingiustizia, salvando vite spesso estranee pur rischiando la propria.
Maria Bertolini nasce a Giandeto di Casina il 25 novembre 1900. Dopo il conseguimento del diploma magistrale nel 1918, inizia a insegnare in varie scuole elementari dell’Appennino reggiano, tra cui quella di Costabona di Villa Minozzo. Qui conosce e sposa Prospero Fioroni e si stabilisce definitivamente. La sua opera educativa non si esaurisce nelle sole ore di lezione diurne: Maria provvede anche all’istituzione di un corso popolare e gratuito per adulti.
Nel corso della Seconda guerra mondiale, nel 1941, il marito muore sul fronte greco. Maria si trova così a gestire la numerosa famiglia, composta da soli figli maschi (Domenico, Romolo, Tito, Cesare, Romano) con il solo aiuto della già anziana suocera Dina.
Gli ultimi due anni della guerra sono i più drammatici. La casa della maestra diventa ben presto un luogo strategico importante dal punto di vista militare e accoglie un comando inglese che ne fa la propria base. Per tutti gli ufficiali inglesi, Maria diventa la “mamma italiana della casa sul monte”.
“Nella casa vecchia di Costabona”, scrive Edward Fry, uno degli agenti inglesi che opera a stretto contatto con le formazioni partigiane dietro le linee nazi-fasciste, “fummo ricevuti da una vera mamma italiana, la signora Maria Bertolini, vedova Fioroni, di piccola statura ma con un cuore d’oro e un coraggio che solo poche persone hanno”.
Animata da una profonda fede cristiana, in tempo di guerra ospita numerosi fuggitivi di ogni credo politico: fascisti, partigiani feriti o affamati ed ebrei. Per sfuggire alla cattura, la famiglia ebrea del professore Lazzaro Padoa, proveniente da Scandiano, trova rifugio nella vecchia casa sul monte. Nonostante il pericolo che corre nel dare ospitalità agli ebrei, Maria agisce per salvare la famiglia Padoa.
“Quella brava donna di Costabona, Maria Fioroni”, testimonia il professor Lazzaro, “non si è mai voltata dall’altra parte, non ha mai fatto compromessi dettati dal momento o dalle necessità. Una forza della natura. Acciaio temprato in un bagno di dolcezza”. Maria si spegne il 28 aprile 1987.
Il 14 marzo 2019 è stata inserita nel Giardino Virtuale del Monte Stella con questa motivazione: Maestra elementare di Costabona di Villa Minozzo (Re), diede rifugio nella sua casa sull’Appennino reggiano a un comando di ufficiali inglesi impegnati contro i nazifascisti. Parimenti, nascose numerosi fuggitivi e la famiglia ebrea del professor Lazzaro Padoa, il quale la ricordò in seguito come “acciaio temprato in un bagno di dolcezza”.
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Il 24 gennaio 2003, grazie alla proposta di Gabriele Nissim, presidente di Gariwo, la foresta dei Giusti di riservare un luogo simbolico della città alla memoria delle figure esemplari di resistenza morale di ogni parte della Terra, è stato inaugurato a Milano il Giardino dei Giusti di tutto il mondo, nella grande area verde del Monte Stella.
Nel Giardino vengono onorati gli uomini e le donne che hanno aiutato le vittime delle persecuzioni, difeso i diritti umani ovunque fossero calpestati, salvaguardato la dignità dell’Uomo contro ogni forma di annientamento della sua identità libera e consapevole, testimoniato a favore della verità contro i reiterati tentativi di negare i crimini perpetrati.
A ciascuno di loro è dedicato un ciliegio selvatico, messo a dimora durante una cerimonia in sua presenza o con la partecipazione dei suoi familiari, con un cippo in granito deposto nel prato sottostante. I primi alberi sono stati dedicati agli animatori dei primi Giardini dei Giusti proposti nel mondo, a Gerusalemme, Yerevan e Sarajevo: Moshe Bejski per i Giusti della Shoah, Pietro Kuciukianin onore dei Giusti per gli armeni, Svetlana Broz per i Giusti contro la pulizia etnica.
Dal 13 novembre 2008 la gestione del Giardino è affidata all’Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano, fondata dal Comune di Milano, dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e da Gariwo. Presieduta dal sindaco di Milano in carica, l’Associazione organizza ogni anno la cerimonia al giardino per onorare i Giusti in occasione della Giornata europea dei Giusti, il 6 marzo, e coordina le attività didattiche, divulgative e culturali che ruotano intorno al Giardino.
Per un breve periodo sono stato suo scolaro, a Costabona, era una signora che difficilmente si poteva credere avesse tanta energia, essendo di una magrezza indescrivibile, sempre pronta a dare una mano a chiunque ne avesse avuto bisogno. Sono stato molto amico del suo figlio più giovane, Romano: da giovincelli ne abbiamo combinate di tutti i colori, ci divertivamo a fare dispetti ai più anziani, era quello il nostro divertimento, non essendoci ancora la televisione trovavamo il modo di divertrci così, facendo dispetti a destra e a manca, a volte rischiando anche di prendere qualche legnata, ma difficilmente ci facevamo prendere…
Bonicelli Beppino
Eccezionale, brava, la maestra, che ho conosciuto e mi ha dato anche qualche lezione per ammissione alle medie, ma giusto e bravo anche il marito Fioroni arruolalato come volontario nell’esercito italiano di allora, non solo un uomo morto in guerra.
Giuse22250