Sarà Carlo Benassi, attuale vicesindaco di Toano, il candidato a primo cittadino della nuova lista civica che si presenterà alle elezioni comunali del prossimo 26 maggio.
“Dopo un percorso amministrativo di vent’anni - conferma Benassi - ho accettato con entusiasmo questa proposta e sono certo di aver fatto la scelta giusta, perché il nostro Comune ha di nuovo bisogno di un sindaco presente a tempo pieno, a servizio della gente e del territorio”.
La lista sta nascendo grazie al lavoro di un comitato promotore “che è costituito sia da persone con esperienza amministrativa - continua Carlo Benassi - che da altri uomini e donne di diverse età, dai giovanissimi ai meno giovani, ai pensionati, in rappresentanza di tutte le nostre comunità. Di differenti esperienze professionali e nel mondo sociale e del volontariato. La nostra è una vera ‘civica’, senza il sostegno, diretto o indiretto, di alcun partito. Il ruolo dei partiti è fondamentale nella vita democratica di una nazione, ma crediamo che in una realtà comunale come la nostra sia più importante puntare su uomini e donne d’impegno, ingegno e qualità piuttosto che sulle appartenenze politiche. Cogliamo anzi una evidente debolezza da parte di chi corteggia le forze politiche, tanto più se appartenenti ad aree fortemente contrapposte a livello locale e nazionale”.
Tra i promotori della lista c’è Giada Ruffaldi, venticinque anni, laureata in lingue straniere e impiegata nel settore ceramico: “La nostra squadra sarà basata sulle competenze - afferma - e si rivolgerà a tutti, in modo trasversale. Nel gruppo vi sono anche sensibilità diverse, che però trovano la loro sintesi nell’interesse comune a favore dei nostri paesi e della nostra popolazione. Anche per i giovani è giunto il momento d’impegnarsi in prima persona”.
La scesa in campo del vicesindaco toanese “non è certo una sorpresa per nessuno - spiega Benassi - perché il mio nome era già ‘nell’aria’ cinque anni fa, quando, con responsabilità e senso del dovere, feci un passo indietro a favore di chi poi è diventato il primo cittadino. Inoltre, nei mesi scorsi, la mia disponibilità a candidarmi l’avevo già anticipata, in modo del tutto trasparente, ad alcuni colleghi amministratori e amici che mi avevano chiesto se fossi stato disposto a presentarmi, anche perché l’attuale sindaco aveva lasciato intendere, col suo rientro part-time nella scuola ben prima della conclusione del suo incarico istituzionale, di voler ritornare a tempo pieno all’insegnamento. Tanto che in settori strategici, come i lavori pubblici, e non solo, l’apporto del sottoscritto, nel corso del mandato che sta per concludersi, è stato fondamentale. Sulla progettazione e l’ottenimento dei contributi è stato poi insostituibile l’impegno professionale dei dipendenti, dei progettisti e dei responsabili degli Uffici comunali e dell’Azienda servizi Toano (che si occupa della gestione del nostro acquedotto) grazie ad un eccellente lavoro di squadra, che abbiamo favorito anche col nostro costante sostegno. Comunque nel programma che presenteremo ufficialmente, a breve, sono fra l’altro confermate importanti opere pubbliche, quali la palestra scolastica nel capoluogo, il nuovo edificio scolastico a Cavola, i marciapiedi a Cerredolo e l’intervento di miglioramento funzionale e risparmio energetico nel campeggio di Quara”.
Giada Ruffaldi precisa perché Carlo Benassi “è il candidato sindaco ideale”: “E’ risaputo che nella sua esperienza amministrativa ha sempre messo al primo posto l’interesse del territorio ed è costantemente stato dalla parte della gente. Ha una conoscenza approfondita del toanese. Ha dimostrato di avere il coraggio di non accettare scelte imposte dall’alto e di fare scelte controcorrente, anche e soprattutto quando c’erano in gioco il bene e il benessere della popolazione. E’ aperto al nuovo e rappresenta per noi una guida sicura, in una squadra di persone trasparenti, entusiaste e con nessun interesse di parte da difendere dietro le quinte”.
Oltre una decina d’anni fa, ad esempio, si dimise da assessore allo sport dell’allora Comunità montana, “perché - ricorda Benassi - si voleva a tutti i costi ‘svendere’ in esclusiva al Comune di Castelnovo ne’ Monti il Centro Coni, contro l’interesse di tutti gli altri Comuni. Una scelta che non andò a buon fine grazie anche al mio gesto, che pose all’attenzione dell’opinione pubblica la discutibile operazione. Una delle decisioni più giuste e difficili che affrontai, alcuni anni dopo, assieme all’allora sindaco Michele Lombardi e agli amministratori di allora, pure di minoranza, fu il cambio di destinazione d’uso di un’area a Fora di Cavola per evitare la creazione di un termovalorizzatore sul quale c’erano forti dubbi e preoccupazioni da parte dei toanesi, ma sul cui progetto vi erano forti pressioni politiche a livello provinciale. Anche perché c’erano in ballo circa tre milioni e mezzo di euro”.
Conclude il candidato sindaco: “Sulla chiusura della discarica di Poiatica, inoltre, che è un risultato di enorme importanza per i montanari, il merito va ai Comitati di cittadini e a tutte le persone che si sono impegnate a fondo per questo risultato basilare per l’ambiente e la salute. Ci siamo sempre battuti per scelte che ritenevamo le migliori per Toano. E’ quanto intendiamo continuare a fare. Con buonsenso. Dalla parte dei toanesi. Sempre”.
(Giorgio Lamecchi)
Ci si deve innanzitutto complimentare con quei giovani che intendono impegnarsi in una esperienza amministrativa a livello locale, e mi auguro altresì che la lista civica di cui qui si parla abbia realmente tale natura, non tanto perché sia di per sé preferibile ad una lista politica, ma per la semplice ragione che – dopo dichiarazioni così nette e risolute, se non granitiche – sarebbe oltremodo deludente lo scoprire poi che la lista in questione ha invece il sostegno di una qualche formazione partitica.
Non sarebbe del resto la prima volta che questo succede, ossia il caso di liste che si propongono come civiche ma che tali non sono affatto, avendo alle spalle uno o più partiti che non desiderano semmai esporsi direttamente – forse perché la politica in questo momento non è molto in auge – ma non rinunciano comunque a voler “contare”, e lo fanno attraverso figure che sono “neutre” solo apparentemente (un “rimedio” che potrebbe tuttavia far crescere il livello di sfiducia verso la politica stessa).
Che io ricordi, anche un tempo, nei Comuni “minori” quanto a numero di abitanti, dove si andava al voto col sistema maggioritario, venivano presentate liste composite – non mi sovviene se allora si usava chiamarle civiche – ma per i candidati appartenenti o vicini all’uno o altro partito veniva specificata tale loro afferenza, allorché si presentava la lista, così che ogni elettore potesse conoscerne l’orientamento politico (anche chi non fosse eventualmente addentro nella vita politica locale).
P.B. 23.03.2019
Grande Carlo!
Avanti tutta, sei il numero uno indiscusso!
GiPo