“Avendo la prosa una lettera di troppo, la rosa scelse la poesia” (Robert Sabatier).
La Giornata mondiale della poesia è stata istituita dalla XXX Sessione della Conferenza Generale Unesco nel 1999 e celebrata per la prima volta il 21 marzo seguente. La data, che segna anche il primo giorno di primavera, riconosce all’espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo, della comprensione interculturale e della pace.
Questi sono i componimenti giunti dai lettori per onorare la Giornata, pubblicati seguendo l’ordine in cui sono pervenuti alla redazione. Alcuni autori hanno inviato più poesie, si è scelto di pubblicarne una per ognuno.
Ringraziamo: Giuseppe Palma, Enzo Fontana, Silvano Vasirani, Miria Bellesi, Rosina Andreacchi, Daniela Ferrari, Caterina Cassinadri, Mara Albertini.
Per motivi di impaginazione, non abbiamo potuto mantenere le spaziature originali: ce ne scusiamo.
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Rialzati, Italia!
Di stracci e di pece vestita più
non siedi Sovrana, sul trono
dei Padri più non t’ergi, o Regina.
Chi t’ha ridotta in tal modo?
Chi t’ha costretta in catene?
Di rabbia e d’Amore è il tuo
volto, solcato a sfregio da un
taglio, sferrato a tradimento
da un figlio. Tanti in quei giorni
t’abusarono. Pochi, in verità,
t’han difesa. Oggi sei preda del
nemico, in balìa dello straniero,
tra le fauci del fato. Amata Italia,
ancora inserviente, alzati e issa
il tuo vessillo sovrano. Impugna
la spada e trafiggi il tiranno.
E se una lacrima mi ruberai giù
per il viso, ti chiederò di chinarti.
Per l’ultima volta. Per un solo
momento. Mai più da schiava,
mai più servile. Ma da Regina,
da indomita Signora. Afferra
la corona lercia di fango
e adagiala sul capo. Poi fissa
lo stendardo e indica la strada.
Non voltarti, il popolo è sorto,
pronto a lottare. A morire per te.
Giuseppe Palma
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Il Vento
Arti di primavera
Senza togliere nulla alle altre poesie, complimenti per Verbum e Il tuo cappello.
LA