L'ultimo incendio andato in scena tra Valbona e il passo Scalucchia, con ben 4 ettari di bosco andate in fumo nella notte tra domenica e lunedì, porta con sé un inquietante risvolto.
Infatti, tre incendi in quattro giorni (per quanto ci si trovi in una stagione insolitamente siccitosa, ma pur sempre invernale), paio decisamente troppi. Situazione di roghi e incendi comune anche nel parmense, a Sillano.
Ora, cessato il rombo dei Canadair, si pensa alle cause del nuovo ennesimo rogo. Per il presidente della municipalità di Collagna, Enrico Ferretti: «Tre incendi in quattro giorni onestamente mi paiono un po' troppi per pensare alla fatalità. Fortuna che ci sono i vigili del fuoco a passare notti d'inferno per rimediare all'infinita imbecillità umana. Si rifletta e si faccia il possibile per lasciare l'avamposto dei vigili del fuoco a Collagna. Grazie ai volontari e agli abitanti di Valbona per il loro fondamentale supporto nell'intervento, a nome della municipalità di Collagna».
Per la Cooperativa Briganti di Cerreto «solo due cose sono infinite, l’universo e la stupidità umana», avvalorando quindi ancora le cause dell'intervento dell'uomo a monte».
Cosa può essere accaduto? Tra le ipotesi quella di Francesco Dalla Porta «Pulizia del pascolo scappata di mano per il vento, è un metodo antico... non piromani, non speculatori, non attentatori».
Per Marco Leonardi, sempre sui social, «è oramai opportuno consentire di realizzare dei laghetti artificiali che costituiscono una riserva d'acqua in caso di bisogno. Ad esempio a Pratizzano bisogna assolutamente ripristinare il lago che c'era».
Infine, come nelle migliori storie (alla fine l'incendio di Valbona è stato domato) c'è da raccontare del volontario di Valbona che ha accompagnato i vigili del fuoco: è Ferrari Ivano che, dalle 19.30 alle 22.15, "grazie alla conoscenza del territorio - scrive la figlia Serena ha assistito e supportato le operazioni di contenimento dell'incendio dando un aiuto fondamentale".
Ci stiamo distruggendo con le nostre stesse mani, ma non ce ne vogliamo ancora rendere conto in maniera più consapevole e seria.
Massimo G.