Riceviamo e pubblichiamo.
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Cari Amici,
vi invio una piccola relazione per aggiornarvi riguardo ai progetti del Gaom in Etiopia, soprattutto dopo le ultime due spedizioni.
È infatti rientrato da pochi giorni il secondo gruppo di volontari, tredici in tutto, dalla missione in Etiopia.
I due gruppi hanno trovato un Paese in grande fermento: la capitale, Addis Ababa, continua ad espandersi, così come le altre città dell’Etiopia; la gente lascia la campagna per cercare fortuna, ma chi arriva in città molte volte non ha nulla e le speranze di un futuro migliore svaniscono. I mendicanti che si incontrano lungo le strade sono numerosi.
Le città sono sempre più caotiche ed inquinate e si avverte una certa tensione. C’è il timore che alle prossime, imminenti, elezioni possano scoppiare degli scontri come accaduto negli ultimi anni. Infatti il primo ministro Abi sta facendo un bellissimo lavoro di relazioni per costruire un futuro di pace, ma c’è tensione a causa di una fascia di popolazione che vuole la regione Oromo indipendente. Nella capitale si incontra un militare ogni 30 metri, mentre scendendo a sud del Paese non è difficile essere fermati alle dogane poste sui confini delle città o delle regioni per controllare auto e camion di passaggio.
Furti e aggressioni si registrano di frequente.
Nonostante questo, nella piccola realtà in cui lavora il Gaom, si continua a seminare speranza.
A Shashemene, città baraccopoli di circa 250.000 abitanti, il Gruppo Amici Ospedali Missionari ha prestato la sua opera presso le suore del De Foucauld, la clinica e presso la Casa Famiglia gestita dalla stessa associazione.
Del gruppo di volontari dell’ultima spedizione faceva parte anche il fondatore del Gaom, il dottor Riccardo Azzolini, che ha prestato la sua opera presso la clinica, promossa qualche anno fa dal governo locale a istituto di primo livello per la qualità del servizio. Con lui anche i dottori William e Fiorella.
Sono stati moltissimi gli interventi effettuati. Fiumi di gente si riversano ogni giorno presso la struttura realizzata dal Gaom e la presenza dei nostri medici, che ricoprivano ruoli specifici non presenti sul territorio fra il personale locale, ha richiamato ancor di più l’attenzione della gente.
Anche presso l’ambulatorio delle suore del De Foucauld il lavoro svolto è stato tanto, accogliendo soprattutto donne e bambini poverissimi. Tra loro anche alcuni casi di denutrizione, con successivo ricovero presso l’ospedale Rurale di Gambo.
Con Gianluca, Fiorella e Leonarda si sono affiancate alle suore per fornire un aiuto medico, ma non solo. È stato infatti importante unirsi alle suore per dare alle madri che accorrevano presso la struttura un po’ di formazione. Mentre le suore insegnavano alle donne a leggere e a scrivere, i medici hanno cercato di trasmettere un po’ di nozioni igieniche. Sono madri schiavizzate da mariti che si disinteressano della propria famiglia, figli in condizioni a volte disperate, povertà elevata e mancanza quasi assoluta di igiene e di istruzione.
Il restauro dell’impianto fotovoltaico e la sistemazione di una cisterna per l’acqua, fatte nel mese precedente da Andrea e Fabrizio, ha garantito maggiore qualità nell’accoglienza di questi poveri.
Presso Casa Famiglia gli altri volontari del gruppo si sono concentrati su tre obiettivi, tutti realizzati. Marsilio, Gianni, Alessio, Massimo, Davide, Lorenzo, Martina e Alberto, hanno infatti assicurato importanti scorte d’acqua ai ragazzi ospitati nella struttura, sistemando una cisterna da 10.000 litri interrata e collegata alle altre già esistenti.
Inoltre sono stati preparati i terreni che saranno seminati all’arrivo delle piccole piogge di marzo per realizzare alcuni orti per il consumo interno di Casa Famiglia.
Le piante da frutto messe a dimora lo scorso anno stanno già dando i primi frutti, soprattutto i banani.
Infine è stato raggiunto l’accordo con il Governo, che ha riconosciuto Casa Famiglia, là dove i confini e l’anagrafe molte volte non esistono e per questo avere la proprietà di un terreno non è mai facile. Oggi Casa Famiglia è intestata ai ragazzi: un grande risultato che infonde speranza e gioia.
Grazie a tutti voi per il sostegno che ci ha permesso di raggiungere questi risultati e di proseguire con speranza il nostro lavoro.
(Alberto Campari, presidente Gruppo Amici Ospedali Missionari)
Grazie ancora caro Alberto; un saluto a Gianluca, al Dott. Azzolini e a tutti i volontari. Il Signore ricompenserà questo vostro impegno. Un’affettuoso saluto a tutti i volontari (spero di riuscire a venire alla vostra festa) con sincera riconoscenza per quanto fate un’abbraccio a tutti
Luigi Magnani