Commento all'articolo "Nuovo incidente nelle rotatorie del Bocco: quale 63 vogliamo?"
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Domenica 20 gennaio 2019, saranno state le 16.30.
Sto rientrando a Reggio dopo il week end passato a casa, su in montagna.
Sulla 63 in direzione valle c’è molto traffico e fin da Felina si forma la classica coda di automobili.
Sono il quarto della fila, procediamo in galleria ad una velocità di circa 80 km/h.
Non mi sfiora nemmeno l’idea di azzardare un sorpasso.
Arrivati all'ultima galleria, quella del Bocco prima della rotonda, 5, dico 5 macchine dietro di me si lanciano in un sorpasso suicida.
Non posso fare altro che rallentare, mettermi il più a destra possibile, e incassare la testa tra le spalle.
I 5 pazzi, perché di pazzi si tratta, riescono a superare indenni la colonna, senonché… senonché alla fine della galleria c’è la rotonda.
Si sente il ciocco e, lentamente, uscendo dalla galleria si sente l’odore della gomma bruciata e della plastica che ha sfregato l’asfalto.
Una macchina credo abbia sfondato il guard rail ed è finita nel fosso, pezzi di carrozzeria ovunque…
Le altre 4 accostate poco più avanti, ragazzi giovani col telefonino già in mano, facce spaventate. Ho chiesto se ci fossero feriti.
Nessun ferito e molta stizza e aggressività tra i ragazzi.
Non mi sono fermato.
Questa la cronaca di un momento di paura terribile. Per me e per gli altri.
Credo che senza rotonda il problema per loro sarebbe stata anche la prima curva a destra dopo la galleria.
Grazie a Dio non so nulla degli altri 10 incidenti accaduti, ma ho la certezza che rispettando le regole tanti di questi episodi sarebbero non accaduti.
(Luca Fioroni)
Lo ribadisco: che si siano pazzi che azzardano sorpassi, o altre manovre spericolate, con esito a volte catastrofico è cosa ben nota e ciò a prescindere da luoghi, rotatorie, rettilinei, curve, linee continue, condizioni climatiche o di illuminazione, che d’altro canto le due rotatorie del Bocco siano mal concepite, mal costruite e in ultimo inutili, costituendo in buona sostanza un ottimo esempio di spreco di soldi pubblici è cosa altrettanto evidente e sotto gli occhi di tutti.
Marco V
Niente altro da aggiungere. Se si rispettasse il codice della strada le possibilità d’incidenti sarebbero quasi nulle.
Alessandro
Questa è anche la conseguenza di una strada con gravi carenze infrastruttutali rispetto al traffico che ha, che da Reggio a Castelnovo non permette mai il sorpasso, e lo sappiamo tutti che quando ci si trova davanti un veicolo lento se non si sorpassa nel tratto delle gallerie non si sorpassa più fino a Reggio. Nessuno è santo e credo che ci sia capitato a tutti. Il rispetto delle norme vale per questi ragazzi come vale per chi procede a velocità lumaca perché è al telefono mentre guida per mandare messaggi, cosa che vedo sempre più spesso. Per quante colpe possano avere questi ragazzi che hanno infranto il codice della strada la rotonda del bocco si dimostra comunque pericolosa e inutile.
Commento firmato
Il rispetto del codice è fuori da ogni discussione ma viene naturale chiedersi perché sono stati spesi 48 milioni di euro per avere 2 rotonde che di fatto impediscono una maggiore scorrevolezza e minori tempi di percorrenza rispetto al vecchio tracciato. Rotonde dove si formano colonne con fermate e ripartenze che comportano, in particolare per i mezzi pesanti, maggiori consumi di carburante e conseguente maggior inquinamento. Per il risultato ottenuto forse quei soldi potevano essere più utilmente spesi per mettere in sicurezza e rendere più scorrevole il tratto Bocco-Bettola dove, pur nel rispetto del codice, il rischio di incidenti è continuo per curve e dimensioni della carreggiata.
Claudio Iotti
Purtroppo non si tratta di strade più o meno agevoli, periodicamente un gruppo di scalmanati si sfida da Puianello a Casina anche con strada innevata mettendo a repentaglio la vita di ignari automobilisti. È bene che i proposti al controllo facciano finire queste scorribande prima che ci scappi il morto.
Gilioli Paolo
Ogni qualvolta mi è capitato di transitare sulle strade d’Europa, intendo quelle fuori dai nostri confini nazionali – per lo più su automezzi condotti da altri, nel senso che non ero concentrato sulla guida e potevo quindi guardarmi intorno – ho avuto spesso l’impressione che il traffico fosse mediamente più tranquillo rispetto a quello di casa nostra, e mi è parso di averne una indiretta conferma allorché accadde di incontrare mandrie di ovini o bovini che, nei loro trasferimenti, si immettevano su una via di transito, percorrendola per un tratto non necessariamente lungo ma tale comunque da provocare file ed incolonnamenti di auto, che non davano purtuttavia alcun segno di impazienza, in attesa che gli animali lasciassero la platea stradale (circostanza che si è ripetuta per almeno quattro/cinque volte, o forse più).
Le impressioni non fanno ovviamente testo, e andrebbero supportate da dati oggettivi, quali il numero e il tipo di infrazioni stradali rilevate nei singoli Paesi, ma se le mie supposizioni non fossero del tutto errate, bisognerebbe capirne le ragioni, vedi il domandarsi se le nostre strade sono nel complesso meno scorrevoli – inducendo così chi ha un fretta, per lavoro, ecc…, a recuperare tempo nei punti dove la strada si presta apparentemente di più, salvo poi accelerare oltre il dovuto coi relativi rischi – o porsi altre domande, e tra queste chiedersi anche se prevale in qualcuno la voglia di “correre”, anche quando non vi sono particolari impellenze, come dovrebbe essere nelle giornate festive, perché in tal caso possono verosimilmente funzionare solo le misure dissuasive, o repressive che dir si voglia (nonostante il proposito di puntare invece sulla prevenzione).
P.B. 18.02.2019