“Consolidare la presenza degli uffici postali anche nelle zone meno abitate dell’Appennino reggiano, scongiurarne la chiusura e, anzi, aumentare le fasce orarie di apertura al pubblico”.
È quanto chiede il consigliere regionale della Lega, Gabriele Delmonte, che questa mattina ha depositato una Risoluzione che impegna la Giunta di viale Aldo Moro “ad attivarsi in tutte le sedi possibili al fine di sostenere il consolidamento degli uffici postali dei piccoli comuni dell’Appennino reggiano, riconoscendoli servizio fondamentale per il mantenimento della popolazione montana e per il sostegno del sistema turistico”.
Nella provincia reggiana, soprattutto nella zona appenninica, a partire da qualche anno diversi uffici postali hanno subito ridimensionamenti di personale e riduzione dei giorni di apertura al pubblico. “Tale riduzione di attività - spiega Delmonte - ha comportato la chiusura degli uffici anche per la durata di tre giorni (feriali) consecutivi creando notevoli disagi sia ai residenti che ai turisti, visto e considerato che, in alcuni territori, gli Atm distano l’uno dall’altro diversi chilometri”.
Criticità che sono già state esposte all’amministratore delegato Matteo Del Fante, nel corso di un incontro che si è svolto a Roma lo scorso novembre, cui erano presenti i sindaci dei piccoli comuni italiani (ossia quelli con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti), Anci e Uncem.
Criticità per risolvere le quali il consigliere Delmonte oggi impegna la Giunta ad attivarsi per garantire i servizi alle comunità dell’Appennino reggiano come Villa Minozzo, Ventasso e Castelnovo ne’ Monti, le cui economie poggiano in misura rilevante sul turismo, sia invernale che estivo, sia su quello de-stagionalizzato.
Strano paese l’Italia.
Di solito per sostenere ed evitare lo spopolamento di un territorio si creano servizi. Da noi si eliminano.
Una visione miope di gente che non capisce il valore dell’Appennino per l’economia, per l’ambiente della regione e dell’intero Paese.
Non è il posto dove devono sopravvivere persone testarde che non vogliono spostarsi.
Quante altre prove devono ricevere per comprendere la portata dei danni causati dallo spopolamento del territorio?
Maru