“Per quanto riguarda l’abbandono di materiali in eternit in deperimento nella località Fosso Scaglia – prosegue la Manicardi – si tratta di una situazione ben nota all’amministrazione e per la quale, dopo avere proceduto ai doverosi sopralluoghi e valutazioni circa le modalità di bonifica in considerazione dello stato del materiali e della difficoltà del recupero, è stata incaricata tramite Iren una ditta specializzata che provvederà al recupero entro la prossima settimana. La consapevolezza che la rimozione di eternit deteriorato va eseguita con particolari cautele e attenzioni proprio per i rischi di una dispersione di fibre nell’aria, non ci ha consentito di procedere in tempi più celeri”.
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Lucia Manicardi risponde alle sollecitazioni di Gianni Bertucci sulla presenza di amianto
Sulla segnalazione pervenuta dal Consigliere comunale a Reggio Emilia del Movimento 5 Stelle Gianni Bertucci, originario di Sologno, riportata dal Resto del Carlino, interviene Lucia Manicardi, assessore all’Ambiente di Villa Minozzo e presidente della Commissione Ambiente dell’Unione Appennino reggiano.
“Ringrazio Bertucci per avere posto all’attenzione pubblica un tema così urgente e importante come quello della mala gestione dell’amianto, spesso oggetto di abbandoni nell’ambiente a causa dell’alto costo di smaltimento. I suggerimenti che pone nel suo intervento sono pienamente condivisibili, a partire dalla proposta di un censimento delle coperture in amianto che è la prima emergenza su cui ci siamo concentrati come Commissione. Nelle prossime settimane l’Unione dei Comuni affiderà l’incarico della mappatura del territorio alla ditta AeroDron di Parma, che con l’utilizzo di droni fornirà un’analisi dettagliata, dall’alto, delle coperture presenti sul territorio individuando dove è presente amianto e il suo stato di conservazione, così da poter vigilare sulla diffusione di questo materiale pericoloso e sulle corrette procedure per il suo smaltimento”.
Sicuramente l’amianto è una sostanza altamente pericolosa se rimossa o peggio gettata nei nostri alvei di torrenti o fossi! Detto questo, una volta individuati gli stabili con amianto e i proprietari, come si procede? Si impone di smantellarlo ed a carico di chi? In questa situazione economica molti non hanno la disponibilità di spendere un mucchio di quattrini per togliere e ricoprire stabili che spesso sono infruttiferi! A questo punto come si muove l’ente pubblico? Lo fa abbattere? Ormai è di moda…
Roberto Colombari
Gentilissimo signor Colombari, siamo consapevoli della complessità della questione e delle difficoltà economiche in cui molti cittadini versano. I costi elevati dello smaltimento dell’amianto, pur in presenza di incentivi fiscali anche a favore di privati per la sua rimozione od incapsulamento, rimangono un grosso ostacolo. Tuttavia, qualunque percorso o iniziativa che fossimo nelle condizioni di mettere in campo per agevolare la regolare bonifica del territorio da questo insidioso materiale non può prescindere da un punto di partenza indispensabile: acquisire dati completi ed aggiornati per conoscere entità e dimensione del problema. Come Comuni dell’Unione valuteremo le azioni da intraprendere sulla base delle risultanze del censimento, condividendo linea ed obiettivi.
Commissione Ambiente Unione Appennino reggiano
Le affermazioni contenute nell’articolo stampa mal si conciliano con la realtà nel comune di Villa Minozzo.
Infatti pare che, nonostante sia stata emessa un ordinanza il 30 marzo 2017 (tra l’altro, su autorevole invito del Difensore Civico Regionale di Bologna) che riguardava la copertura in “amianto” di un immobile fatiscente, alla data odierna, NULLA E’ STATO FATTO PER DARE ESECUZIONE ALLA STESSA.
Orbene, si dovrebbe provvedere dapprima sui siti ove è già stata ampiamente accertata la presenza dell’amianto e, poi, parlare di attivare i “droni” per individuarne altri. Ciò a tutela dell’ambiente e della salute pubblica.
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Emanuela Puglia
Gentilissima signora Puglia, la situazione dell’immobile cui fa riferimento, peraltro già oggetto di trattamento ricoprente, è costantemente seguita dall’ufficio tecnico del Comune in accordo con i proprietari e in ottemperanza alla normativa vigente.
Con cordialità.
Lucia Manicardi
Pregiatissima signora Manicardi, le porgo cortesemente questa domanda: “Nel comune di Villa Minozzo, le ordinanze emesse dal signor Sindaco in ordine all’amianto, secondo le normative vigenti, debbano essere osservate oppure no dai destinatari?”.
Inoltre, i proprietari di cui Lei fa riferimento, pare, dagli elementi a me nòti, che benché interpellati con “urgenza” dall’ufficio tecnico per conoscere se fossero stati eseguiti o meno i lavori relativi alla bonifica del tetto in amianto in argomento, siano stati silenti.
Si documenti.
Cordialità
Emanuela Puglia