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Interessanti progetti ambientali e tecnologici attivati all’Istituto Mandela

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Il professor Fuschillo al centro con barba

L’Istituto d’istruzione superiore Nelson Mandela di Castelnovo sta avviando due interessanti progetti che hanno un rilevante valore sia dal punto di vista formativo che da quello ambientale.

Il primo riguarda l’adesione all’azione promossa dal Miur “Una pila alla volta”.

A coordinare questo progetto per il Mandela saranno i docenti Luciano Fuschillo e Isabella Vaccari nel ruolo di tutor, con l’Indirizzo Manutenzione e assistenza tecnica dell’Istituto professionale. Spiega Fuschillo: “Il progetto educativo nazionale Una pila alla volta è dedicato al tema della raccolta differenziata di pile e accumulatori, e ha l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi e le ragazze per generare conoscenza e consapevolezza sull’argomento, promuovere buone prassi di corretto smaltimento di questi rifiuti, non solo perché dispersi nell’ambiente sono particolarmente inquinanti, ma anche perché contengono sostanze riciclabili, e va anche detto che spesso vengono gettate con ancora una parte di carica energetica disponibile, poiché da certi apparecchi non viene rilevata”.

Tra le attività previste dal progetto del Miur ci sono lezioni formative seguite da quiz sulle pile, le loro caratteristiche, le sostanze che contengono, gli usi possibili, ma c'è anche una parte creativa con la realizzazione, utilizzando pile scariche, di particolari sculture che abbiano sia appeal estetico che la capacità di lanciare un messaggio sull’importanza del corretto riciclo. Nel progetto, Fuschillo ha creato un collegamento con l’associazione Onlus Unitas con sede a Napoli, di cui è presidente, che nei giorni scorsi ha realizzato due sculture di cartapesta, attività tipica del territorio, e che rappresentano due maxi-batterie con il nome e il logo del Mandela.
Il secondo progetto che verrà realizzato, coordinato sempre da Fuschillo con Isabella Vaccari e anche il docente Luca Leto, riguarda il riciclo e riutilizzo di vecchi personal computer.

Conclude Fuschillo: “Raccoglieremo nei prossimi mesi vecchi computer, anche non più funzionanti, e pensiamo di farlo anche attraverso stand da allestire durante iniziative pubbliche. Con gli studenti e gli insegnanti riutilizzeremo i componenti per riassemblare pc funzionanti, che poi saranno assegnati ad associazioni onlus o famiglie in difficoltà economiche.

È un progetto che ha già dimostrato di avere forte attrattiva sui ragazzi e di valorizzare gli studenti che spiccano per manualità e capacità di riparare questi computer”.
Sui progetti attivati commenta l’assessore alla Scuola Emanuele Ferrari: “Scuola e sostenibilità: un binomio che ci piace moltissimo. Soprattutto quando apre alla possibilità per ciascuno di dare un proprio contributo alla salute del pianeta e mette in rete molti soggetti che dialogano per il bene comune. Anche nel riutilizzo dei pc crediamo fortemente, ci sono davvero molti talenti in questo campo che spesso faticano a emergere ed è bello che la scuola diventi un luogo che valorizza tutti questi approcci differenti al sapere”.