Mercoledì prossimo, 6 febbraio, sarà una giornata di grande importanza per comprendere quello che sarà lo sviluppo nei prossimi anni della sanità in montagna.
Sarà infatti presentato il nuovo Piano Attuativo Locale (Pal) dell’Ausl, il documento che darà gli indirizzi e indicherà le azioni da compiere nei prossimi 15 anni, che saranno poi declinati anche attraverso i Piani Attuativi Territoriali.
L’incontro si terrà alle 20.30 al Centro Interparrocchiale Don Bosco di Castelnovo, al quale interverranno, tra gli altri, il sindaco di Castelnovo Enrico Bini, il direttore generale Ausl Fausto Nicolini, il direttore sanitario del Santa Maria Nuova Giorgio Mazzi, il sottosegretario della Regione Emilia Romagna Giammaria Manghi, la direttrice del Distretto Ausl di Castelnovo Sonia Gualtieri.
Spiega Enrico Bini: “Si tratta di un appuntamento molto importante, al quale sono invitati i cittadini, le associazioni e le realtà sociali ed economiche del territorio. La realizzazione del nuovo Pal ha richiesto un lavoro intenso che ha coinvolto professionisti dell’Ausl, sindaci del territorio provinciale, il terzo settore e l’associazionismo, per impostare le scelte strategiche sui servizi territoriali, l’Ospedale Sant’Anna, la sua tenuta e il suo sviluppo, in un momento che da alcuni anni vede profondi cambiamenti e spesso contrazioni nel Servizio Sanitario Nazionale. Un tema che ha profonde e fondamentali ricadute anche sociali, economiche e di prospettiva per l’Appennino, per il quale l’Ospedale e il settore sanitario rappresentano da sempre colonne ancor più importanti rispetto ad altri territori provinciali, e che abbiamo quindi bisogno di mantenere e rafforzare. Ne sono testimonianza anche l’attenzione e la mobilitazione popolare che ogni diminuzione dei servizi provoca tra i cittadini.
Siamo di fronte ad importanti investimenti che si stanno realizzando sull’Ospedale: stiamo discutendo finalmente con aperture sia da parte della Regione che del Ministero della possibilità di riattivare il Punto nascita di Castelnovo, sono in corso gli investimenti sul progetto Sant’Anna Plus, e anche la strategia d’area dell’Appennino nell’ambito dell’appartenenza alle Aree Interne nazionali prevede investimenti, sui servizi e la salute pubblica, di grande rilievo”.
Un momento di confronto e analisi del nuovo documento che riveste quindi una grandissima importanza per il futuro dell'Appennino.
Magari stavolta speriamo in un atteggiamento “meno prono” che alla presentazione delle aree interne. Perché la situazione del S. Anna è sempre più preoccupante.
Una che c’era