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Esuberi della Coop: non a Castelnovo ne’ Monti

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Riorganizzazione della Coop Alleanza 3.0 e tagli di personale, ma non a Castelnovo ne' Monti. È quanto appreso da Redacon, a seguito della comunicazione emersa dal colosso della grande distribuzione che ha preliminarmente annunciato la riorganizzazione della sede annunciata lo scorso 9 gennaio che prevede la ricollocazione di 752 dipendenti.

A Castelnovo ne' Monti sono una trentina le persone che lavorano nel supermercato di via Monzani, ampliato e rinnovato nel 2014. È previsto invece, in termini assoluti, un aumento di una unità.

Coop Alleanza 3.0 ha chiuso il 2017 con 37 milioni di euro di rosso a bilancio. Il colosso dei supermercati nato nel 2016 dalla fusione di Coop Adriatica, Coop Nordest e Coop Estense, aveva invece chiuso l'anno precedente con un utile di 6,6 milioni di euro.

A temere, invece, sono soprattutto le persone impiegate negli uffici: di più se ne saprà forse il 5 febbraio, quando il colosso della grande distribuzione incontrerà nuovamente i sindacati per entrare nel merito di un’operazione che riguarda, di fatto, la metà del personale delle sedi amministrative (1.547 posizioni equivalenti full time). “In quella sede vedremo di capire, area per area, quali mansioni si sono duplicate per effetto della fusione e cosa c'è disponibile nel sistema Coop. Certo, ricollocare delle professionalità alte sarà complesso. Ora siamo in una fase di ascolto”, spiega Sara Ciurlia della Fisascat-Cisl di Area Metropolitana di Bologna.

“La dismissione di diverse sedi era stata annunciata nei mesi scorsi. Certo un numero così alto di popolazione lavorativa e di sedi considerate esuberi ci ha negativamente sorpresi”, aggiunge il sindacato dei lavoratori del commercio Fiscascat Cisl Emilia Centrale commentando l’incontro di ieri a Bologna tra la direzione aziendale di Coop Alleanza 3.0 e le delegazioni sindacali, nel corso del quale si è affrontato principalmente il tema della ristrutturazione dell’area della sede. “L’azienda, in seguito all’accorpamento di Coop Estense, Coop Adriatica e Coop Consumatori Nordest, si è trovata a gestire una situazione con più persone che svolgono la stessa mansione. In diversi casi questo è stato valutato come un dispendio eccessivo di costi - spiega il segretario generale della Fisascat Cisl Emilia Centrale Enrico Gobbi -. Pertanto è stato quantificato l’esubero nel numero di circa 700 persone full time equivalenti. Noi della Fisascat, con tutta la delegazione unitaria, abbiamo stigmatizzato i mesi di silenzio dell’azienda e sollecitato una stagione di nuove relazioni sindacali. Abbiamo chiesto di aprire tutte le strade possibili per far sì che l’impatto occupazionale sia uguale a zero. In questa fase nessun lavoratore deve essere lasciato solo. Per noi della Fisascat Cisl devono essere attivati tutti i percorsi di protezione sociale”.

È previsto che la riorganizzazione delle sedi amministrative debba far risparmiare a Coop Alleanza 3.0 31,4 milioni di euro, derivanti dalla riduzione del costo del personale per 29,7 milioni e per 700.000 euro attraverso il ricorso allo smart working. La riduzione di 752 unità di personale dovrebbe avvenire in due fasi: 400 nel 2019 e altri 300 nel 2020.

“Pur avendo la cooperativa preannunciato di voler perseguire l’obiettivo di 'impatto zero' sui livelli occupazionali, la situazione rimane preoccupante. Andranno attivati tutti i percorsi di protezione sociale perché nessun lavoratore resti solo in questa fase”, si legge in un documento della Fisascat.

Tornando a Castelnovo ne' Monti: è richiesto ai sindacati un incontro sul territorio per discutere il tema dell’occupazione.