Riceviamo e pubblichiamo.
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Il 27 dicembre, carichi di zaini, cuscini e scorte di cibo, 24 ore di viaggio ed è iniziata quella che si è rivelata come sempre un'esperienza particolare e non scontata per i ragazzi della nostra età.
Siamo un gruppo numeroso di 20 ragazzi (un po' pazzi e croccanti) dai 16 ai 25 anni di Toano, Villa Minozzo e Fontanaluccia e anche quest'anno, insieme a Don Giancarlo Denti, abbiamo partecipato al capodanno organizzato dalla Comunità di Taizè. Alcuni di noi per la prima volta.
Ogni anno questo incontro si svolge in una città europea diversa: quest'anno Madrid.
Quindicimila giovani come noi provenienti da tutta Europa si sono riuniti per una preghiera comune a più voci, a più lingue, a più cuori.
Qualche pensiero.
"È già qualche anno che partecipo al capodanno di Taizé e più cresco più mi rendo conto che in queste situazioni siamo molto più portati a capire cosa voglia dire “fare comunità” ed “essere comunità”! In questo tipo di esperienze le comodità non sono proprio presenti e grazie a questo sperimentiamo quanto sia importante avere dei compagni che ti danno quello che ti manca! Questo succede con le cose materiali (“ti presto il materassino se tu non ce l’hai” o “divido il mio pranzo con te se non hai niente da mangiare”), ma succede anche con le emozioni: se qualcuno ha un attimo di sconforto, se fa fatica o ha il nervoso c’è sempre qualcuno pronto ad aiutarlo. E vale anche per gli aspetti positivi! Ogni bel momento, se condiviso, si amplifica molto di più. E quindi anche se a volte non è facile “fare comunità” noi in questi giorni penso, ne abbiamo dato un grande esempio e dovremmo provare a riportarlo concretamente anche nella nostra vita di tutti i giorni. Ecco questo è ciò che più mi porto a casa da questa esperienza e potrebbe essere un buon proposito per il 2019!"
"Un’esperienza piena di valori: amicizia, condivisione, ascolto, fiducia. Ha arricchito la mente e il cuore di ognuno di noi."
"Esperienza bellissima, come tutte le altre fatte con questo gruppo, che ormai è diventato una seconda famiglia. È il secondo anno che partecipo al capodanno con Taizè e credo che sia un'occasione davvero da cogliere al volo, sia perché ti da la possibilità di visitare un paese europeo diverso ogni anno, riunendosi con migliaia di persone di tantissime nazionalità diverse, sia perché pur essendo in gruppo si hanno dei momenti di intimità nei quali si può riflettere e pregare. Certo, è una tipologia di esperienza che impone spirito di adattamento e capacità di condivisione, anche nelle piccole cose, ma regala tanto. Vivere nelle famiglie, percepire l'ospitalità e tutto quello che fanno per te è una delle cose che resta più a cuore. Sicuramente, il fatto di aver vissuto questa esperienza con questo gruppo, che ormai è lo stesso da tanti anni, ha contribuito a renderla indimenticabile. Ringrazio davvero di cuore tutti e spero vivamente che l'anno prossimo, in Polonia, saremo ancora più numerosi!"
"È stata una bella esperienza alla base della quale erano condivisione e adattamento. Abbiamo avuto l'opportunità di conoscere persone e culture diverse e anche di divertirci insieme."
"Il tema principale che abbiamo affrontato nelle riflessioni fatte al mattino riguardava l'ospitalità, un aspetto che posso dire di aver vissuto a pieno in questa esperienza. Anche quest'anno, come già successo in passato, molti di noi hanno avuto la fortuna di essere accolti in una famiglia. Io, che in vent'anni sono stata ospitata in molte famiglie in vari Paesi grazie a varie esperienze fatte, anche stavolta rimango meravigliata e affascinata dall'amore che certe persone mettono nelle cose che fanno per altre, che oltretutto, non hanno mai incontrato prima. Nessuno ha obbligato la mia famiglia a Madrid ad ospitarmi per quella settimana, nessuno li ha obbligati a darmi i loro asciugamani puliti (io avevo dietro i miei!), a prepararmi la colazione, a cucinarmi la paella l'ultimo giorno prima della nostra partenza o ad accompagnarmi alla stazione in macchina per non farmi faticare troppo a piedi con gli zaini e la valigia. Sono tutte piccole cose che loro hanno fatto gratuitamente e volontariamente per me, e questo mi ha fatto sentire amata. A loro non sarebbe cambiato nulla se io avessi dormito in una palestra al posto del loro divano. Non mi conoscevano e io non conoscevo loro, ma si sono resi disponibili e preoccupati per me. In queste occasioni ho la conferma che al mondo ci sono ancora persone buone e che fanno del bene, e questo mi rassicura. È proprio questa l'ospitalità dovremmo imparare ad offrire agli altri: un'ospitalità e una gentilezza che non devono essere imposte, ma devono venire dal nostro cuore."
"È stato un capodanno diverso. Il primo lontano da casa e dalla mia famiglia. So di poter dire di averlo passato insieme ad altre persone importanti. Persone che si possono definire veri amici. Un inizio diverso dal solito, con persone diverse dal solito, per un anno che spero sia diverso. Grazie e buon 2019!"
Un ringraziamento particolare a tutti quelli che ci hanno sostenuto fin dal primo momento e aiutato nelle attività di autofinanziamento: genitori, nonni, fratelli, amici che hanno fritto, mangiato e preparato il gnocco e qualche torta. Con poco ci avete aiutato tanto!
Un pensiero speciale va a chi ci è stato vicino prima e durante tutta l'esperienza da lontano, seguendoci, preoccupandosi di come andasse e con anche un po' il desiderio di essere li con noi!
(Gruppo Official Madrid k18k19. Sara, Martina, Gaia, Beatrice, Elena, Lorenzo, Danny, Benedetta, Giulia, Camilla, Enrico, Benedetta, Elvisa, Marco, Leonardo, Nicola, Isis, Silvia, Luca)