Escursione “classica” dell’Appennino reggiano, che proponiamo in veste invernale, con la speranza di trovare neve, per poterla percorrere con le ciaspole.
Ritrovo e partenza con auto proprie presso Piazzale Matteotti (dove era ubicata la precedente sede Cai) alle ore 8.45, con arrivo al Passo del Cerreto verso le 9.30 (q. 1261 m)
Calzati gli scarponi (e, con un po' di fortuna, le ciaspole), imboccheremo il segnavia 00 che, a filo di spartiacque, aggira il Monte Ospedalaccio sulla destra e attraversa alcuni fossi tributari del Secchia, per giungere alla sella prativa del Passo dell’Ospedalaccio (q. 1280), storico valico appenninico, che ebbe grande importanza, forse anche in epoca romana, ma soprattutto medievale, quando vi sorse l’ospizio (o “hospitale”) per pellegrini di S. Lorenzo, detto anche di Centocroci, gestito dal Monastero di S. Prospero di Reggio Emilia.
Sulla strada sterrata che attraversa il passo si erge un cippo confinario napoleonico tra Impero Francese (Toscana e Liguria) e Regno d’Italia (Emilia). Proprio dal cippo napoleonico si lascia la strada sterrata, e si sale lungo l’evidente e ripido sentiero 00. Dopo poco si incontra un bivio: continuando dritti lungo il percorso di crinale ci si dirigerebbe verso la vetta del Monte Alto, mentre occorre invece voltare a destra ed imboccare il sentiero 671 che, con salita meno ripida, prima a mezza costa tra praterie, poi in mezzo al bosco (fonte), raggiunge una panoramica sella a quota 1533 m. (detta sulle carte antiche Costa Marinella o Costa di Camposecco).
La mulattiera prosegue nella faggeta cedua a saliscendi, tra vecchie piazzole di carbonaia, uscendo dopo breve nel prataccio delle sorgenti del Secchia (q. 1510 m.), fertile pascolo, a lungo conteso dai tre paesi circostanti. Lasciato sulla destra il sentiero per il Monte Casarola, si attraversa in direzione nord-ovest tutto il ripiano, solcato dal Secchia ancora ruscello, oltrepassando un grosso masso erratico e risalendo poi il sentiero tra i faggi. Due sentieri a sinistra, non segnati, portano alle vere e proprie sorgenti (q. 1550 m.). Da lì torneremo indietro e giunti alla fine del prataccio, invece di scendere dal segnavia 671, imboccheremo il sentiero 675 che scende, all’interno del bosco di faggio, fino alla strada sterrata che, in breve, conduce al cippo napoleonico del Passo dell’Ospedalaccio.
A questo punto percorreremo a ritroso l’itinerario dell’andata.
Dislivello: circa 350 metri, sia in salita che in discesa.
Durata: 3,30 ore, escluse le soste
Difficoltà: E (escursionistica)
Abbigliamento necessario: scarponi da montagna - pile o maglione - calzoni adeguati (ad esempio pile o altro tessuto idrorepellente; vietati i jeans, che si bagnano e fanno freddo) - giacca a vento - cappello di lana e guanti - biancheria intima di ricambio - thermos con bevanda calda - qualcosa da mangiare sempre nello zaino. Consigliati: macchina fotografica e binocolo, occhiali da sole, creme protettive, cerotti per vesciche, medicinali personali.
I non soci possono su richiesta attivare l’assicurazione Cai contro gli infortuni (€ 6,00 o € 12,00, a seconda del massimale prescelto; in questo caso l’iscrizione va effettuata obbligatoriamente entro venerdì 28 dicembre).
Importante: Il programma descritto è di massima, e potrà subire delle variazioni, secondo il giudizio insindacabile dei Direttori di escursione.
Per informazioni ed iscrizioni:
Montipò Gino 335 7486900
Marchi Romano 349 0919394
Rizzo Enzo 340 2704513
Enrico Cecchi 335 7509856
Club Alpino Italiano
Sezione di Castelnovo ne’ Monti - Bismantova
Palazzo Ducale Via Roma 14 3° piano
E-mail : [email protected]
www.caibismantova.it telefono 366 746 4562