Il Cardinal Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ha chiesto ai cattolici, già in diverse occasioni, di far sentire la loro presenza nell’agone pubblico, con competenza, dignità ed onore.
A gennaio saranno i 100 anni dell’Appello ai Liberi e ai Forti di don Luigi Sturzo. I tempi, dunque, ci interpellano come cattolici. C’è una passione nelle parole e nei gesti del Cardinal Bassetti nei confronti del Paese da non far passare invano.
Non si può far finta di non sentire. Molti di noi cattolici sentono come ineludibile la chiamata a un impegno politico, anche ai livelli più modesti, rafforzata dall’emergere di un desiderio sincero di tornare a stare insieme per rispondere ai gravi problemi dell’Italia e del mondo. A partire da quelli della pace, della necessità di sanare gli squilibri che penalizzano ancora di più i poveri e intaccano le certezze del ceto medio.
Il futuro dei giovani è a rischio, mentre sempre più ingrata è la vita quotidiana degli anziani. C’è «un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci». Se ci è concesso di continuare con la citazione dell’Ecclesiaste, notiamo che, sotto il sole, al posto del diritto c’è l’iniquità e al posto della giustizia c’è l’empietà. È il momento di ritrovare un dialogo e una “convergenza”.
Le iniziative in vista della ricorrenza del 2019 saranno molte, tutte serie e apprezzabili. Facciamone l’occasione per far confluire in un percorso comune quanti, tra i molti uomini e donne di buona volontà che si muovono nella realtà del mondo cattolico, intendano superare la dolorosa fase della frammentazione. Una situazione che ha impedito, spesso, l’esercizio del discernimento e ridotte le occasioni per recuperare quello spirito di solidarietà dalla gente comune necessario per superare le comuni difficoltà e ricostituire insieme il lacerato tessuto sociale.
È il momento, allora, di dare vita a un’iniziativa che, attorno a una ricorrenza come quella del prossimo gennaio 2019, rinforzi la volontà di mettere in pratica le indicazioni della Dottrina sociale della Chiesa che hanno trovato anche nelle Settimane sociali organizzate dalla Chiesa italiana, e in quelle europee, una particolare sollecitazione sui problemi concreti. C’è un’occasione per individuare proposte percorribili su un piano di assoluta equità. Tutte disposte a definire un’area di confronto e di dibattito anche con il mondo laico democratico. Quello davvero aderente allo spirito della Costituzione italiana, vissuta nella sua pienezza democratica, cui va un altro nostro riferimento fondamentale e discriminante.
I cattolici dotati di sensibilità alla politica possono e debbono contribuire alla ricostruzione di una “casa comune”. I contorni di una nuova partecipazione alla vita politica dei cattolici democratici, dovranno essere delineati, prima durante e dopo l’anniversario sturziano, seguendo il metodo della decisione presa in comune, e le cui tappe successive dovranno essere stabilite ricercando il consenso generale.
Sono, queste, solo buone intenzioni che si traducono in parole di buon senso? Sappiamo che è sul buon senso che si costruiscono i progetti più ambiziosi e duraturi. Quelli che possono restituire al nostro Paese una speranza per il domani superando la politica del risentimento e della paura, dello scontro e dell’invidia sociale e, purtroppo, dell’improvvisazione con politici avventati e incompetenti.
Luigi Bottazzi
La nota è stata pubblicata sul “Notiziario” di novembre 2018 del CSC-Collegamento Sociale Cristiano (Fiesole)
Il superare “la politica del risentimento e della paura, dello scontro e dell’invidia sociale” è certamente ottima cosa, ma occorrerebbe poi sapere se i “politici avventati ed incompetenti” sono quelli di oggi, ieri, avant’ieri (visto che risentimento, paura, invidia sono stati d’animo con qualche annetto sulle spalle).
In buona sostanza, bisognerebbe capire se nelle attuali formazioni politiche ce n’è qualcuna che possa soddisfare le aspettative dell’autore di questa nota, e conoscerne altresì le ragioni, o se egli invece ritiene che ne vada fondata una nuova, e di quale ispirazione (e nome).
P.B. 23.12.2018
Condivido l’appello fatto da Luigi Bottazzi.
Sarebbe riduttivo considerarlo un “datevi una mossa” rivolta solo ai cattolici, a cui viene chiesto un rinnovato impegno nella politica.
La dottrina sociale della chiesa non è un bene solo per chi si ritiene cattolico.
È ancora una luce viva, nonostante la ventata populista e sovranista che domina la vita politica italiana.
Credo si possa affermare che sia la dottrina sociale, che la costituzione debbono essere per tutti gli uomini e le donne di buona volontà un faro che illumina la vita sociale, economica e finanziaria del nostro paese.
Dobbiamo guardare al futuro con impegno e con un obbiettivo plurale e chiaro, che comporti la tutela della vita, la libertà della educazione, la difesa della democrazia e del pluralismo, la rappresentanza dei corpi intermedi come valori sanciti dalla COSTITUZIONE.
I cattolici impegnati in politica sono una ricchezza per il paese e per la democrazia.
Ma ciò non è sufficiente per fermare la ventata populista che sta distruggendo, senza alternative l’Italia.
Il “diamoci una mossa” deve essere anche un appello alle forze democratiche, laiche e riformiste che ancora se lo vorranno potranno sul piano culturale e politico salvare la costituzione e la vita sociale del nostro paese.
L’impegno in politica deve diventare per tutti una ragione di vita.
Marino Friggeri