Si torna a parlare dell’Asp Don Cavalletti di Carpineti. “Da quasi due anni - scrivono Fp Cgil Cisl Fp e Uil Fpl territoriali - ci battiamo per mantenere la gestione pubblica dell’Asp Don Cavalletti di Poiago di Carpineti contro la ostinata, quanto pretestuosa volontà del sindaco Borghi di esternalizzare l’unica struttura pubblica per gli anziani del Distretto socio-sanitario della montagna ad una cooperativa. La grande mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori, messa in campo dalle Organizzazioni sindacali di categoria culminata con lo sciopero del 16 marzo 2018 ha impedito che il processo di privatizzazione dell’Asp fosse portato a termine. Grazie alla lotta degli operatori dell’Asp si è cosi riaperto un confronto che ha dato vita ad un “tavolo tecnico” per verificare la situazione relativa al bilancio e alla sostenibilità dell’azienda per scongiurare in futuro ogni ipotesi di esternalizzazione dell’Asp Don Cavalletti. Dall’esame congiunto tra le parti si è potuto ampiamente dimostrare che la soluzione di mantenere la struttura pubblica, contrariamente a quanto sostenuto nei precedenti incontri dalla 'governance' dell’Asp e dal sindaco di Carpineti, si sarebbe potuta realizzare in modo concreto, recuperando le risorse sufficienti per arrivare al pareggio di bilancio, attraverso una più attenta e oculata analisi e riallocazione delle diverse voci di spesa. Il 26 novembre scorso, a conclusione dei lavori del tavolo tecnico, si è svolto l’incontro tra i sindacati, l’Unione e i vertici dell’Asp nel quale ci è stata comunicata la decisione di rinunciare all’ipotesi di esternalizzare l’Asp Don Cavalletti. Pur tuttavia a margine dell’incontro la dirigenza dell'Asp poneva, in modo interlocutorio e non in modo ufficiale, l’ipotesi di considerare anche l’opportunità di esternalizzare il servizio cucine allo scopo di risparmiare, a detta loro, una cifra pari a 20.000 euro. Ipotesi sulla quale abbiamo immediatamente manifestato la nostra netta contrarietà, rendendoci da subito disponibili a riaprire il confronto per trovare soluzioni utili allo scopo di recuperare le risorse necessarie per dare continuità ad un servizio pubblico che per gli anziani della struttura ha sempre rappresentato un fiore all’occhiello. La dirigenza Asp Don Cavalletti non ha replicato né proposto l’appalto a ditta esterna dei servizi della cucina. In questi giorni abbiamo appreso con stupore della decisione unilaterale dei sindaci dell’Unione dell’Appennino che senza dare alcuna informazione, né preventiva né successiva, alle rappresentanze sindacali, hanno deciso di procedere con l’adozione di una delibera che prevede la privatizzazione delle cucine, con l’aggravante di comunicare ai lavoratori che la decisione sarebbe stata condivisa con le organizzazioni sindacali. Si tratta di un comportamento grave e irrispettoso del nostro ruolo. Ribadiamo di non aver mai avallato nessuna privatizzazione, pertanto la decisione di privatizzare la cucina è da ritenersi sbagliata e dannosa per i lavoratori dell’Asp, per gli utenti dell’Asp Don Cavalletti, e per il futuro delle relazioni sindacali con gli amministratori dell’Unione Montana e dell’Asp Don Cavalletti. Su questi argomenti abbiamo chiesto all’Asp Don Cavalletti un incontro urgente. Proseguiremo la nostra iniziativa non solo perché l’Asp Don Cavalletti rimanga in mano pubblica sia per i servizi offerti agli anziani e sia per il personale dedicato, ma anche per l’internalizzazione del Centro diurno e dell’Assistenza Domiciliare a salvaguardia della qualità del lavoro dei dipendenti e dei servizi per gli anziani della montagna reggiana".
A breve giro il sindaco di Carpineti e vicepresidente dell'Unione, Tiziano Borghi, replica alle affermazioni dei sindacati, parlando di “una serie di palesi falsità che non fanno certo onore alle associazioni dei lavoratori e dei salariati stessi”.
"Innanzitutto - afferma il vicepresidente dell’Unione, Borghi - , non è assolutamente vero che c’è 'una pretestuosa volontà del sindaco Borghi di esternalizzare l’unica struttura pubblica del distretto socio sanitario della montagna ad una cooperativa' come scrivono i sindacati. È proprio vero il contrario. E questo lo possono confermare anche le lavoratrici dipendenti e interinali del Don Cavalletti presenti nell’incontro del 18 dicembre dove ho ribadito per l’ennesima volta che la soluzione ideale dell’Asp Don Cavalletti sarebbe una trasformazione in Asc, Azienda Speciale Consortile, della categoria delle Aziende pubbliche. Ho anche ipotizzato che in caso di questo passaggio alcune lavoratrici interinali sarebbero potute passare ad assunzione diretta a tempo indeterminato”.
Il tema, sottolinea il sindaco, non è poi solo comunale. “Proprio come scrivono i sindacati, il don Cavalletti è 'l’unica struttura pubblica del distretto socio sanitario della montagna' ed essendo distrettuale tutte le iniziative che riguardano l’Asp devono essere assunte dai sindaci dove ognuno ha un voto”. Nell’ultima assemblea dell’Asp Don Cavalletti, i sindaci presenti hanno preso la decisione di esternalizzare la cucina. Borghi non era presente per precedenti impegni. Ma “questo i sindacati non lo scrivono. Come non scrivono che per il personale di cucina non cambierà nulla, perché può scegliere di essere comandato al nuovo gestore oppure rimanere in struttura. Alle stesse condizioni economiche e di trattamento, poiché il personale rimarrà dipendete dell’Asp".
Il sindaco rivendica poi il lavoro di risparmio fatto. “L’attuale Amministrazione otterrà a breve un finanziamento di 500 mila euro per il recupero della stalla fienile del don Cavalletti con creazione di nuovi posti di lavoro. E questo grazie a minor perdite di gestioni che hanno permesso all’istituto di disporre di quei 50 mila euro necessari per poter completare l’opera. Sempre questa amministrazione ha ridotto le spese d’ufficio da circa 144 ore la settimana a 30 ore la settimana! Riduzione che ha permesso di minimizzare le perdite. E il sindacato non dice che il Comune di Carpineti negli ultimi quattro anni ha dovuto destinare quasi 400 mila euro del suo bilancio, sottraendoli ai cittadini, per ripianare perdite perlopiù degli anni precedenti. Se non l’avesse fatto i lavoratori sarebbero rimasti senza stipendi. Questa è stata l’Asp e questa è nell’ultimo periodo”.
Per Borghi la questione è elettorale: “Si avvicinano le elezioni e il sindaco di Carpineti non è di espressione Pd. Per cui il sindacato, del quale come tanti sanno fino a qualche tempo fa nutrivo fiducia in qualità di lavoratore dipendente, calpesta la sincerità e si tuffa nella mischia politica, in sfregio al buon senso e alla terzi. Fortunatamente i cittadini, i dipendenti e soprattutto i contribuenti sanno ragionare con la propria testa e pertanto sapranno facilmente distinguere le cose vere da quelle false”.
AGGIORNAMENTO: la replica del Pd a firma del segretario Dario Bottazzi
Borghi dice di essersi impegnato per ripianare debiti maturati perlopiù negli anni precedenti. Perlomeno, aggiungiamo noi, sarebbe doveroso da parte sua ricordare che la precedente amministrazione ha lasciato un avanzo di bilancio di 400.000 euro che permetteva di coprire agevolmente la situazione debitoria dell'Istituto. Ci complimentiamo col sindaco per il finanziamento ottenuto per la ristrutturazione della vecchia stalla, ma ribadiamo che la priorità deve essere data agli interventi sulla struttura che ospita gli anziani, e in cui lavorano gli operatori dell’Asp.
Oggi Borghi sostiene che la trasformazione dell’Asp in una Asc possa essere la soluzione da perseguire. Siamo sorpresi per la velocità con cui ha cambiato opinione. Tuttavia i cittadini e gli operatori della struttura ricordano bene che il sindaco, come ha ripetuto in diverse occasioni pubbliche, ha sempre avuto l’intenzione di privatizzare i servizi del Don Cavalletti, affidandoli ad attori privati. Evidentemente, anche se la campagna elettorale non è ancora iniziata, l’avvicinarsi delle elezioni è motivo di nervosismo e preoccupazione per Borghi.
Se, come dice il sindaco Borghi, vi erano in passato delle perdite di gestione e ora con una più oculata gestione esse si sono ridotte, la responsabilità NON può essere dei lavoratori, ma di chi allora ha gestito e di chi non ha controllato. A parte questo, non vorrei che la cessione a una cooperativa privata delle cucine sia solo un altro passo verso la privatizzazione della struttura. Inoltre, sono molto preoccupato che il passaggio delle cucine a un privato comporti una diminuita qualità del servizio. A meno che non siano maghi, la cooperativa cercherà di guadagnarci il più possibile negli unici modi possibili, ovvero riducendo il personale e/o tagliando sulla qualità del prodotto. Credo che il lavoro pubblico debba tornare a essere visto come una risorsa e una garanzia per la difesa della qualità del servizio e per la possibilità di dare lavoro equamente pagato e con gli adeguati diritti ai lavoratori. Chi ha lavorato per una cooperativa privata conosce i problemi che ciò comporta e le retribuzioni che “offrono”. Non è possibile privatizzare tutto ciò che è pubblico, di questo passo anche gli ospedali diverranno privati se non in grado di autofinanziarsi.
Alex
Deprimente, sempre la colpa alle elezioni in arrivo o a quelli che c’eran prima.
Riguardo al risparmio sulle ore d`ufficio… mi vien da ridere.
Z.R.
Da residente di Carpineti, quando leggo che il primo cittadino, e in quanto tale titolare della maggioranza dell’Asp, scrive al condizionale, penso che siamo effettivamente in campagna elettorale e la ammiro.
Il fatto che l’amministrazione comunale abbia destinato 400.000 euro alla gestione non è nulla di strano, la cosa strana è proprio che quest’amministrazione si era presentata come il dottore con la medicina corretta, invece leggo che il malato è sempre nella stessa situazione, che non è cambiata, se non peggiorata. Per chi ha memoria e possibilità, invito ad andare a recuperare l’articolo della Voce Libera di Carpineti, dove nel 2013 parlavano di 322.773 euro di perdite; se oggi siamo a versamenti sui 400.000 euro non vedo un grande miglioramento, forse mi sbaglio.
Io da dipendete privato so che dal 2015 ho trattenute Irpef che negli anni prima non avevo.
Matteo
Non ho ben capito il punto che il signor sindaco sostiene nella sua controreplica. Tuttavia sono fatti inconfutabili l’avanzo di bilancio di cui la sua amministrazione ha potuto beneficiare, così come sono fatti la perdita di un infermiere, 5 operatori, 2 amministrativi, un coordinatore e di metà del tempo della direttrice.
Gli ospiti della struttura, le loro famiglie, il personale dell’Asp sanno che Borghi in questi 5 anni non ha saputo trovare risposte ai problemi della struttura né dal punto di vista operativo, né da quello edilizio. Borghi ha saputo solo proporre la privatizzazione. Ci sembra un bilancio molto scarso dopo 5 anni di attività.
Dario Bottazzi – Segretario Pd di Carpineti
Mi fa specie sentire di gente preoccupata per la privatizzazione di un “reparto” come le cucine dell’Asp considerando che le scuole, o addirittura l’Rsa di Castelnovo ne’ Monti sono a oggi private, non mi sembra che abbiano tutti questi problemi, anzi sembra proprio non ne abbiano nessuno! Per quanto riguarda l’avanzo di bilancio di 300 mila euro e non 400, è vero che è stato lasciato dall’amministrazione precedente, ma il signor Bottazzi dimentica che l’amministrazione precedente versava all’Asp tutti gli anni tra i 50 mila e 100 mila euro, senza contare la compera di una parte di giardino di proprietà Asp “per ripianare debiti di bilancio” per costruire una piazza, senza dimenticare il tentativo di vendita di un appartamento sempre di proprietà Asp che solo grazie all’intervento dell’allora minoranza, di cui facevo parte, fu scongiurato “sempre e solo per ripianare debiti di bilancio”. Quindi la mia personale conclusione è che Borghi faccia bene a tentare altre strade rispetto a quella dell’amministrazione precedente, che era quella di “s”vendere tutto il patrimonio Asp, nonostante avessero anche a loro favore un’entrata annua non trascurabile: “un milione 400 mila euro” dalla discarica di Poiatica!
Lucio, coordinatore Forza Italia per la montagna
Il problema, Signor Lucio Roffi, è che non avete fatto nulla per l’Istituto negli ultimi 5 anni. In paese tutti lo sanno. Lo sanno gli anziani, lo sanno le loro famiglie, lo sanno gli operatori dell’Asp. Lo sanno anche i cittadini che mi fermano per chiedere notizie.
Avete svuotato l’organico dell’Asp, gli uffici sono vuoti. Sono mesi che non funziona neppure il sito web della struttura (che è parte organica del servizio ed è il primo punto di contatto con l’utenza).
In questo quadro, dopo 5 anni di amministrazione ancora oggi vi lamentate del passato? È uno scherzo? Credete veramente di potere continuare ad addossare ad altri le responsabilità delle vostre scelte?
L’unica nota positiva in questo quadro è che non avrete il tempo per privatizzare la struttura.
Dario Bottazzi – Segretario Pd di Carpineti
Ma il signor Lucio e lo stesso che è stato in minoranza a Carpineti nel quinquennio 2009/2014 e ora consigliere di maggioranza?
Se sì mi spiace, non può rimarcare ancora la discarica di Poiatica, è stato un suo cavallo di battaglia alle scorse elezioni, quindi mi aspetto che abbiate programmato senza quelle entranti…
Non è peccato ammettere di aver fatto valutazioni errate e peggio dare la colpa ad altri.
Matteo
Caro Bottazzi non è questione di lamentarsi o no, la vera questione è far capire ai cittadini cosa ci è stato lasciato in eredità e di come a novembre 2015 abbiamo dovuto fare una variazione di bilancio comunale, dove i suoi colleghi di minoranza Pd hanno votato contro per riuscire a pagare gli stipendi dei dipendenti! Io penso che Borghi con tutta l’Unione abbia fatto l’impossibile per risolvere una situazione che si protrae dal 2008, e che quelli che ci hanno preceduto tentarono di risolvere scendendo tutto il patrimonio Asp, noi abbiamo optato per un altra soluzione e vedremo se la storia ci darà ragione, credo proprio di sì. Comunque se avessimo avuto le stesse possibilità dall’amministrazione precedente, sono convinto che l’Asp a oggi non verserebbe in questa situazione: un milione e 400 mila euro ogni anno di proventi dalla discarica, faccia due conti, caro Bottazzi.
Lucio, coordinatore Forza Italia per la montagna
Signor Roffi, prendo la sua replica come l’ammissione di un fallimento. Quando ci si candida, lo si fa perché si crede di potere portare soluzioni utili alla propria comunità. Siamo ormai alla fine del 2018 e lei, invece di presentare risultati, parla ancora di quello che è stato il 2014 e dei soldi che un tempo il Comune riceveva per la discarica. Mi permetta, queste sono solo giustificazioni, e le giustificazioni non servono a niente e non interessano a nessuno.
Diciamolo con chiarezza, avete avuto la vostra occasione e avete fallito. Avete gestito l’Asp per metà della sua vita, ma non avete saputo fare nulla per la struttura, non avete saputo trovare soluzioni, non avete saputo esprimere idee su come gestirla. Avete potuto beneficiare di un avanzo di bilancio importante che poteva essere impiegato per gestire la situazione debitoria dell’ente. Avete fatto le vostre scelte: avete smontato pezzo per pezzo l’organizzazione. Tuttavia, nel tempo che rimane da qui a fine mandato non riuscirete a privatizzare il Don Cavalletti.
Noi vogliamo preservare l’Asp perché crediamo sia un patrimonio importante per la collettività, perché crediamo che l’attività amministrativa non sia riduca a “buche e asfalto” e riteniamo che il tema del sociale debba essere centrale nell’agenda politica degli anni a venire.
Dario Bottazzi – Segretario Pd di Carpineti
P.S. Mi congratulo con lei per il recente incarico a Coordinatore di Forza Italia per la Montagna Reggiana. Una conferma della natura politica di una lista che si diceva civica.
Nulla di personale essendo, penso, un atto pubblico; qualcuno dell’Amministrazione o della minoranza mi sa spiegare a che titolo, con quali criteri, concorsi, il personale dell’Asp Don Cavalletti si trova ora in forza presso l’amministrazione comunale, sede municipale? Grazie, auguri a tutti.
Luca