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Punti nascita in montagna: “E’ da sottosviluppo”. Bufera sul sindaco di Boretto, Gazza

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Massimo Gazza

Parole quantomeno dubbie, che lasciano perplessi molti montanari e trovano compatto il disappunto delle forze locali di opposizione, ma anche di governo. Sono quelle di Massimo Gazza, sindaco renziano di Boretto, nonchè consorte di Ottavia Soncini, vicepresidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna e componente della  Commissione IV per le Politiche sociali (unica consigliera reggiana a non esporsi a suo tempo a favore della tenuta del punto nascita in montagna).

Cosa è successo? 

Gabriele Delmonte, consigliere regionale Lega, aveva postato su Facebook un testo in cui invitava Venturi a dimettersi dopo la radiazione dall'Albo. Sul dialogo che ne è scaturito, è intervenuto il sindaco di Boretto Massimo Gazza che ha citato il punto nascite di Oglio Po, chiuso dalla Regione Lombardia. E a Enrico Ferretti, referente Lega Nord della Montagna,  che ricordava come a Cavalese, dopo l'insediamento della giunta leghista, è stato riaperto il punto nascite, ha replicato lo stesso Gazza dicendo: il punto nascite "non lo apre un sindaco, giusto per sapere di cosa stiamo parlando. Comunque 'sta cosa qui dei punti nascite fa un po’ sorridere. Tenere in vita centri in cui nasce un bimbo alla settimana, è sottosviluppo".

E, in un concitato botta risposta a seguire, Gazza aggiunge: "Tu faresti nascere un bambino in un centro con un parto a settimana? Io no".

Come prevedibile questo "post politico" non è passato inosservato. Mattia Casotti incalza a stretto giro: "Si vergogni e si preoccupi delle nutrie e non dei montanari".

Il consigliere regionale Lega Gabriele Delmonte, raggiunto da Redacon, afferma: "È una dichiarazione sconcertante cui, volutamente, ho ritenuto di non replicare, avendolo già fatto altri. Certo, posso dire che il sindaco di Boretto dimostra di non avere adeguate conoscenze in merito a una tematica molto sentita in montagna. Con le sue parole ha scelto di offendere un'intera area e la sua gente: ha dimostrato poco tatto, vista anche la sua posizione di amministrazione".

Per Cinzia Rubertelli, della lista civica Grande Reggio: "Sottosviluppo? Sottosviluppo sono politiche che da decenni hanno obbligato molti abitanti della montagna a lasciare borghi, paesi e le proprie radici. Sono le politiche che concentrano a Reggio Emilia presidi ospedalieri enormi in cui in una vera e propria camera a gas si cerca di dare assistenza e cura. Invece di incentivare i servizi e donare a tanti la possibilità di poter avere occasioni di cura in un ambiente salubre e unico come quello del nostro Appennino, si fa il contrario. Tutti a Reggio, città ormai in overdose, sottoposta a una situazione ambientale dannosissima per la cittadinanza e per chi è costretto a recarsi per accedere ai servizi. I flussi dovrebbero essere verso la montagna e non il contrario così da fermare un’emorragia che sarà fortemente dannosa per tutti. La montagna, vista la scarsa qualità della vita di chi vive da Reggio verso la bassa, è una grande opportunità per tutta la nostra provincia. I servizi di prossimità vanno incentivati e offerti anche a chi non vive in montagna, ma desidera far nascere i propri figli in un ambiente meraviglioso e salubre".

Un lettore di Redacon: "Abbiamo avuto il piacere di incontrare Gazza e consorte alla festa dei Casagai, ma se la sua concezione di Appennino è salire solo per le feste... beh, non ci troverà più ospitali!".

Interviene anche la vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni con parole dure: "Il sindaco di Boretto, il Pd renziano Gazza che notoriamente dalle sponde del Po conosce i problemi dell’Appennino reggiano, offende i cittadini della montagna, dandogli dei sottosviluppati se lottano contro la chiusura del punto nascite. È un atteggiamento miope a livello berlusconiano e razzista, tra l’altro aggravato dal fatto che Gazza a soli 18 chilometri di distanza si trova con lo stesso problema deciso dalla giunta di centrodestra della Lombardia, che ha chiuso il punto nascite di Casalmaggiore".

E dal Comitato Salviamo Le Cicogne: "Le parole in libertà di Massimo Gazza, purtroppo, non sono isolate, ma rappresentano un pensiero diffuso fra tanti amministratori. Emblematica la posizione di Rossi, ex-capo gabinetto di Bonaccini ed ora promosso deputato, quando affermò: ‘Si tratta solo di 72 ore, una donna può benissimo andare a viverle a Reggio’. O la famosa slide proiettata in Regione con cui la Commissione nascita si diceva ‘a fianco delle Cicogne di montagna’, ma chiedendo di trasportare il loro prezioso fardello in pianura. Lasciando perdere il paragone con una gita in montagna a mangiare una pizza del vicesindaco di Reggio".  Aggiunge Nadia Vassallo: "Mi stupisco di questa considerazione che hanno della montagna, è un po' come il tema della delega 'allo sviluppo della montagna' assegnata al sindaco Manari in Provincia: considerano la montagna come un apparato a sé stante e non come facente parte della provincia stessa".

Luciano Correggi

Interviene anche il vulcanico consigliere comunale, di sinistra, Dario De Lucia: "Chiedo scusa agli uomini e soprattutto alle donne della Montagna Reggiana, la risposta non è mai la demagogia facile della Lega fatta di odio e facili promesse, ma tutte le comunità meritano servizi sanitari d'eccellenza e la possibilità di partorire vicino a casa e ai propri cari. So per certo che da Boretto farebbero le barricate per evitare la chiusura del punto nascite di Guastalla. Dobbiamo ragionare meno di bandiera e di campanile e più da comunità unita, che va dal Cusna al fiume Po".

E qui avviene quello che non ti aspetti, con un violento botta e risposta tra Luciano Correggi (Pd, ex presidente Gal ed ex sindaco di Busana) che (in sintesi) invita Gazza a parlare nelle sedi opportune e non sui media e a smentire le sue stesse parole.

Gazza replica: "Non solo non smentirò... resto stranito dal fatto che uno creda senza approfondire e leggere la fonte" e ancora "ormai sono il mostro della montagna, stasera studio e dimentico il mondo".

Correggi: "Attacchi (miei) alle persone? Gazza, milito nel tuo stesso partito e penso di aver sempre lavorato per e mai contro nessuno... Riflettici".

Gazza: "In questo caso hai fatto l’esatto contrario e non stai facendo una gran figura. Rifletti. A 'sto punto dai più credito a un’esponente delle cicogne che a un tuo compagno".

Correggi: "Impara a comportarti da sindaco. Se ti aspettavi che il segretario della Lega Nord della montagna non usasse le tue dichiarazioni, allora sei proprio un ingenuo. Continua a leggere qualche libro ancora. E per favore, stai lontano dai problemi che non ti riguardano".

Gazza: "Oh ma continui a offendere? Tu cosa ne sai di come ci si comporta da sindaco? Puoi passare di qui, le cose funzionano abbastanza..."

In conclusione, dopo uno stucchevole botta e risposta tra militanti nello stesso partito, Correggi invita Gazza a salire in Appennino per una camomilla. Ma Gazza declina: "Non posso oltrepassare Albinea, rischio la vita".

È la politica ai tempi dei social, signori.

22 COMMENTS

  1. La nebbia si vede che non è solo lungo gli argini del grande fiume, ma probabilmente dentro alla zucca di qualcuno…
    Ora vediamo, confidando in un sussulto di prodezza, se i vari segretari del Pd montano restituiscono al mittente certi commenti: forza, chi comincia?
    Per il sindaco rivierasco: resti pure alla bassa, qui è persona non gradita.

    MA

    • Firma - MA
  2. Crozza, l’altro giorno, commentando un’affermazione di una deputata che sosteneva che se uno aveva studiato, non significava che avesse sempre ragione, diceva: è probabile che abbia ragione, perché studiare non è indifferente, meglio saperle le cose, che non capirci granché. Ho l’impressione che la politica di questi ultimi tempi sia fatta da gente poco colta, che va a rimorchio senza sapere valutare le conseguenze. E’ sul futuro che bisogna scommettere. Reggio sta diventando sempre più caotica, fra poco sarà come Bologna. Mi ricordo di questa città quando era una città magica, bellissima, ora quasi invivibile. E’ stata governata da gente come Gazza?

    Dilva Attolini

    • Firma - Dilva Attolini
  3. Questo “pianzano” purtroppo ragiona con i principi ingiusti che gli vengono inculcati dalla direzione, o e così o parla per dar fiato alla bocca. Noi montanari abbiamo la nostra dignità, se non ci fossimo noi tracimerebbe anche Boretto.

    Anonimo

    • Firma - anonimo
  4. Buonasera. Sono Enrico Ferretti, chiedo la cortesia di raccontare con precisione cosa è successo.
    Il sindaco di Boretto, che neppure conosco virtualmente, tra l’altro è proprio in quell’occasione che gli ho richiesto l’amicizia, ha dato delle risposte davvero inopportune e sicuramente non da sindaco: per questo motivo sarebbe opportuno riportarle tutte per esteso, comprese le mie. Difendere i diritti delle donne della montagna, rispetto a quelle della pianura, credo sia doveroso! Inchinarsi in silenzio a tali aberrazioni è altrettanto vergognoso e se il Pd è costui, siamo davvero in ottime mani! Complimenti ancora!

    Enrico Chicco Ferretti

    RISPONDE LA REDAZIONE: Gentilissimo Enrico, siamo un sito di notizie e non Facebook. Nell’articolo, come prassi, abbiamo riportato un sunto di quanto accaduto sui vari social dove, per altro, per intero la discussione la si può comunque leggere.

    • Firma - EnricoChiccoFerretti
    • Premesso che sono personalmente in forte disaccordo con quanto affermato dal sindaco Gazza (di destra in quanto esponente Pd), e che mantenere aperto un punto nascite in montagna (dove vivo) sia un segno di sviluppo e non di sottosviluppo, sono anche alquanto infastidito dalla triste strumentalizzazione della vicenda da parte degli esponenti leghisti.
      Quasi tutti sarebbero titolati a criticare, ma non voi, espressione di un Ministro degli Interni razzista, disposto a lasciate morire le donne incinte in mezzo al mare per mera propaganda politica.
      “Difendere i diritti delle donne della montagna, rispetto a quelle della pianura”: ma cosa vuol dire? E poi, difendiamo i diritti delle donne di pianura rispetto a quelle straniere? I diritti delle donne e degli esseri umani devono essere tutelati sempre, in montagna, in pianura e in mezzo al Mediterraneo. Prima di ergervi a paladini di diritti che voi per primi non volete garantire, guardate bene dentro casa vostra. O meglio, dentro casa vostra sarebbe opportuno che ci guardassero bene coloro che adesso vi votano.

      Andrea

      • Firma - Andrea
      • Ciao Andrea! Io ho detto che le donne della montagna hanno gli stessi diritti di quelle di pianura, inoltre ho scritto che lottare per difendere questi diritti sia giusto e doveroso! Il sindaco mi ha risposto che a Castelnovo si partorisce in maniera diversa! Puoi verificare se vuoi da Facebook.
        Inoltre, fino ad ora non ho mai sventolato nessuna bandiera, mi sono sempre battuto per difendere il nostro punto nascite attraverso raccolta firme, banchetti, manifestazioni, lo faccio perché non vorrei mai che succedesse come a Fivizzano, che partendo dal punto nascite sono praticamente arrivati a chiudere l’ospedale. Per quanto riguarda il razzismo, personalmente non sono razzista, anzi! Anche per questo ti invito a informarti sul mio conto, magari ti sorprenderai positivamente! Ma credo la mia vita privata non interessi a nessuno. Mentre il bene comune, come il punto nascite, credo sia fulcro di interesse comune e intorno a esso si possa costruire una discussione.
        Quest’ultima ritengo sia la cosa fondamentale per vivere civilmente. A proposito, per il sindaco di Boretto non è così! E ti invito a leggere le sue risposte. Ti informo che fare di tutta l’erba un fascio è cosa sbagliata, sempre a mio modesto parere. Inoltre, ti ricordo che dalle ultime navi che volevano approdare in Italia sono stati fatti scendere donne incinte e bambini. Sarebbe meglio fare in altro modo per aiutare questi esseri umani, non utilizzarli da merce di scambio: questo è razzismo!
        Grazie delle scambio di opinioni, saluto

        Enrico Chicco Ferretti

        • Firma - EnricoChiccoFerretti
        • Ciao Enrico! Grazie per la tua risposta pacata, che ho molto apprezzato. Tuttavia, rimango della mia idea rispetto alla strumentalizzazione politica della vicenda da parte della fazione politica a cui, volente o nolente, appartieni. E bada che il mio non vuol essere un attacco alla tua persona, ma al tuo partito. Anzi, se davvero come dici “personalmente non sei razzista, anzi”, ti invito a farti delle domande sulla tua coabitazione nello stesso partito con nazifascisti conclamati come Borghezio o Gentilini, o a personaggi come Calderoli che ha dato dell’orango ad un avversario politico di colore. Tutte “persone” che la Lega (prima nord quando ce l’aveva con i meridionali, adesso lega e basta perché vuole i voti del sud e quindi ha deciso che Roma non è più ladrona ed è meglio prendersela con gli stranieri) non ha mai espulso né rinnegato. Detto ciò, ti formulo i miei migliori auguri a livello personale.

          Andrea

          • Firma - Andrea
  5. Ringrazio di cuore il sindaco Massimo Gazza di Boretto. Mi sta tirando la volata per le elezioni comunali di maggio. Gli elettori montanari, di Castelnovo ne’ Monti, della sinistra, del centro e di destra, dopo aver letto le sue intelligenti parole sulla riapertura del punto nascita, che sarebbe “da sottosviluppo”, chi credete che voteranno, Enrico Bini, un suo compagno del Pd che, mentendo, ci ha detto in pubblico che il reparto maternità è stato chiuso per la sicurezza delle donne montanare, oppure chi come me il reparto lo vuole riaprire?
    Permettere alle nostre donne di dare alla luce bambini qui da noi, dove sono sempre nati, in un reparto nuovo, a pochi minuti da casa è “da sottosviluppo”? Non credo, non è così. I nostri bambini hanno il diritto di nascere dove sono nati i loro padri e i loro nonni: qui, in montagna!
    Noi montanari di destra, di centro e di sinistra riapriremo il reparto maternità, lo dobbiamo alle nostre donne, lo dobbiamo ai nostri bambini. È una promessa, è il mio impegno, è la mia parola.

    Alessandro Davoli (Candidato Sindaco Lega Castelnovo ne’ Monti 2019)

    • Firma - Alessandro Davoli
    • Stia accorto, candidato sindaco, che cavalcare troppo le emozioni dei cittadini può portare ad essere disarcionato dal cavallo. Ovvero: personalmente le sue esternazioni non mi piacciono. Siamo comunque d’accordo sull’impresentabile comportamento del Pd (con buona rassegnazione dei vari segretari Pd della montagna, che ora se ne stanno zitti, Tirelli a parte, che suo malgrado deve “dire qualcosa di sinistra”, come recitava Moretti in un famoso film). Intanto mandiamoli tutti a casa.

      MA

      • Firma - MA
  6. Ma sveglia! Ci rendiamo conto che siamo nelle mani dei giornalisti, di ciò che viene loro in mente di scrivere? Affermazioni stravolte per fare notizia. Quante cose che so in prima persona, e voi anche, che sui social o sui quotidiani vengono completamente stravolte.
    Partecipazione alla politica si fa andando a riunioni, parlando con persone, non leggendo articoli di giornale faziosi, di parte e chiaramente politicizzati.
    Un sacco di gente pubblica articoli che si palesano balle sin dal titolo. Eppure li condividono ugualmente, senza approfondire. L’intento allora, è quello informativo o quello di generare caos e odio verso alcuni partiti e/o persone?
    Riflettiamo, gente.

    Luca

    RISPONDE LA REDAZIONE: Francamente nel caso in questione non abbiamo capito cosa sia stato stravolto. E’ accaduto un fatto e lo abbiamo riportato, a partire da titolo e con tanto di virgolettati. Che la politica la si faccia solo andando a riunioni e non leggendo articoli può essere fuorviante per due motivi. Il primo, la politica è trasversale alla vita civile e, come dimostrato dal pezzo, la si fa (e discute) anche sui social, oltre che in mille altre sedi, dal telefono all’incontro con le persone. Il secondo è che rinunciare alla stampa e all’informazione per fare politica è una emerita castroneria che, certamente, non è alla base del processo democratico di un popolo. La storia insegna, caro Luca, che il caos avviene proprio quando si rinuncia alla stampa.

    • Firma - Luca
  7. Adeguandosi alle consuetudini e al linguaggio dei politici di ultima generazione il sig. Gazza, affermando che a Castelnovo, prima della chiusura, ci fosse un parto a settimana, ha sparato una bugia pazzesca, dimostrando di non conoscere minimamente i termini della questione.
    Si vada a leggere i numeri, li divida per 52 settimane.
    Scoprirà che anche la matematica, oltre alla politica, non è il suo forte.
    Quando il dott. Tirelli afferma che il Pd sta lavorando per riavere un punto nascite in Appennino, crede di farlo con dirigenti che la pensano così?

    Vida

    • Firma - Vida
  8. Al di là dei termini un po’ crudi quali “sottosviluppo”, le parole del primo cittadino fanno quantomeno chiarezza, esprimono cioè un’opinione precisa, condivisibile o meno, in mezzo alla nebbia che per l’appunto “non è solo lungo gli argini del grande fiume”, come dice il primo commento, e anche in mezzo al continuo “palleggiarsi” delle responsabilità politiche per l’avvenuta chiusura del Punto Nascita montano.

    Tuttavia, chiarezza per chiarezza, e anche per completezza dei ragionamenti, chi giustifica una tale chiusura sposando la tesi dei bassi numeri – tesi probabilmente condivisa da non pochi altri visto l’andamento delle cose – dovrebbe anche dirci quali altri servizi non dovrebbe permettersi o concedersi la nostra montagna, se vale giustappunto la logica dei numeri che sicuramente la penalizza rispetto alle aree maggiormente popolate.

    A meno che non prevalga alla fine l’idea di quanti preferirebbero una montagna dove il progressivo esodo dei suoi abitanti – per carenza di lavoro, riduzione dei servizi, ecc. – lasci campo al ritorno della natura nei luoghi, così da renderli a loro dire più attraenti per gli aspetti naturalistici e per chi ama un ambiente dove cala la presenza dell’uomo (ma si diraderanno pure quanti si occupano della terra, del suolo, del regimare l’acqua, ecc.)

    P.B. 07.12.2018

  9. Probabilmente il sindaco Gazza si è posto male, ma il suo ragionamento una logica ce l’ha.
    Inutile offendersi, la realtà è che le nascite sono scarse ovunque, in particolar modo nei territori che si vanno via via spopolando come la nostra montagna.
    Forse anche tutto l’ospedale S. Anna non ha ragione di esistere e dovrebbe essere ridimensionato a pronto soccorso.

    Giovanni R.

    • Firma - Giovanni R.
    • Giusto sig. Giovanni, anzi io abolirei proprio l’ospedale S. Anna, e chiuderei con sbarre e filo spinato le strade che portano in montagna.
      Le auguro, se è un residente nel territorio montano, di godere sempre di ottima salute o in alternativa di avere un mezzo moooolto veloce che la porti al più vicino ospedale di pianura.
      Con stima

      MB

      • Firma - MB
    • Un’ipotesi, la sua, che è già nel programma. La invito ad andare nell’archivio di questo giornale a riprendersi l’articolo del 16 aprile 2015, dove il Direttore Generale scrive: “L’obiettivo prioritario è quello di riconoscere al S. Anna, nell’ambito del riordino della rete ospedaliera regionale, il ruolo di ospedale di zona, essendo situato in un’area geograficamente e demograficamente disagiata, pur con un bacino di utenza inferiore a quello previsto dalla programmazione nazionale”.

      Giovanni Annigoni

  10. Mi ha fatto piacere leggere il pensiero del Sindaco Gazza, ha commesso un errore imperdonabile, ha detto la verità su come qualcuno la pensa del territorio dell’Appennino Reggiano: è il primo che lo fa. Da anni si dice una cosa e al tavolo del potere si fa esattamente l’opposto. Quel che mi fa rabbia non è ciò che ha detto il Sindaco, mi fa rabbia che tanti montanari, che si ritengono persone intelligenti, non abbiano ancora capito che se la montagna è ridotta così è semplicemente perché qualcuno l’ha voluto. Niente lavoro, niente servizi, niente sviluppo: togliendo questo, dopo si giustifica che tutto può essere tolto. Le Cicogne meritano un monumento, la Vostra lotta è una delle poche cose giuste che ho visto fare su queste montagne, persone coraggiose e meritevoli di aver lottato per il nostro territorio; ne avessimo di Comitati come Voi, si avrebbe il Punto nascite, indispensabile, ma si avrebbero anche lavoro e sviluppo. Grazie veramente.

    Daniele

    • Firma - Daniele
  11. Spero che la gentile redazione voglia pubblicare il mio appello: invito il signor Giovanni Annigoni, il signor Daniele, Vida e anche il signor MB, oltre che l’amico dottor P.B., a entrare nella mia lista dei candidati consiglieri comunali e futuri assessori. Lo dico seriamente, voglio con me persone intelligenti e di buona volontà, voglio i “liberi e i forti”, voglio montanari di buon senso. Che abbiano “etichette” di destra, di centro o di sinistra non mi interessa. Voglio formare una squadra di brave persone, libere nel giudizio e con la volontà di fare il bene della nostra comunità. Siete invitati nel comitato elettorale di Castelnovo Libera. Farò sapere pubblicamente a breve quando apriremo la sede del comitato, per le riunioni, in via Vittorio Veneto, al civico 4, Castelnovo ne’ Monti.
    Vi aspetto.

    Alessandro Davoli, candidato sindaco Lega Castelnovo ne’ Monti 2019

    • Firma - Alessandro Davoli