“Ogni disco è diverso, ogni disco prende la sua strada. Noi dobbiamo seguirla. All’inizio non sai bene da che parte va, ma quando hai tutte le canzoni finite, le metti sultavolo e si chiamano da sole, trovano il loro nome: “Il giardino che non vedi”.”
Luca A. Rossi
Sabato 8 dicembre al teatro Mantellini di Villa Minozzo, alle ore 21.30 gli Üstmamò presentano il loro nuovo lavoro “Il giardino che non vedi”, in anteprima per l'Appennino.
Il nuovo album degli Üstmamò, formazione storica dell'underground musicale italiano, prende ispirazione dai luoghi familiari alla band, quei boschi, quelle strade, quel pezzo di mondo fuori dalla propria finestra dove ritrovare le proprie radici.
Il giardino che non vedi è un segreto, un rifugio nascosto in cui si articola quest'idea di ritorno alle origini.
Recuperando quelle sonorità a metà fra rock e minimalismo che avevano portato la band alla ribalta negli anni novanta, ma trasformandole in un'opera matura e marcatamente personale, il settimo lavoro in studio della band si presenta come una collezione di bozzetti intimi e finanziato grazie a una straordinaria campagna di crowdfunding, il disco ha visto la luce il 5 ottobre 2018 per l’etichetta Gutemberg/Primigenia.
Ad accompagnare Luca A. Rossi, Simone Filippi ed Ezio Bonicelli, già nel nucleo originale del gruppo reggiano, un carosello eclettico di artisti: Marco Menardi (Wolfgango), Sandro Campani (scrittore modenese) e Silvia Barbantini, la primissima cantante degli Üstmamò,
che si riunisce alla band come autrice dopo trent'anni.
“Il giardino che non vedi” sposa la ricerca musicale tanto cara agli Üstmamò ad una rinnovata liricità grazie a queste fortunate collaborazioni.
È così che fra le tracce del disco si snoda una dichiarazione d'identità e di intenti, un chiaro messaggio: gli Üstmamò sono qui ed ora, più che mai, e vi invitano a scoprire la loro ultima, naturale evoluzione, un segreto che non vedono l'ora di condividere con fans vecchi e nuovi.
(www.kinomusic.it)
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Gli Üstmamò iniziano la loro carriera nei primi anni ‘90, facendosi notare per la particolarità di testi e musiche e conquistando Giovanni L. Ferretti, che diventa il loro primo produttore e mentore.
Il mix di generi - rock, pop, reggae, l’originalità dei testi - italiano, inglese, francese, dialetto e il desiderio incessante di sperimentare rendono lo stile della band personalissimo e autentico, e affascinano all’istante il pubblico più diverso.
Nel 1996 David Bowie li sceglie per aprire le date del suo 'Outside Tour'.
Nel 2003 annunciano il loro scioglimento.
Nel 2015, a dodici anni di distanza, Luca A. Rossi e Simone Filippi, spiazzando critica e fans, decidono di riportare alla ribalta una delle storiche formazioni dell’underground italiano. Nasce così un nuovo album di inediti, 'Duty Free Rockets' (Primigenia Produzioni/Gutenberg): undici brani cantati in inglese con ambientazioni 'blues roots' di matrice marcatamente statunitense.
Nel 2018 Luca A. Rossi, Simone Filippi ed Ezio Bonicelli annunciano l’uscita de 'Il Giardino che non Vedi', progetto di canzoni inedite in italiano, che riavvicina la band alle sue sonorità più classiche e alle atmosfere caratteristiche del suo repertorio di fine millennio, in cui si incrociano un ispirato minimalismo e la tradizione americana, già esplorata nel precedente lavoro, della 'guitar song'.
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