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“Perché gli amministratori Pd non vogliono firmare l’appello per la riapertura dei punti nascita?” – AGGIORNAMENTO: Mulè: “Fare un passo avanti”

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Sul tema dei punti nascita, al sindaco Enrico Bini che, in una nuova nota, afferma di essersi rivolto ai funzionari del Ministero della Salute grazie ad iniziative organizzate dalla Federazione delle Aree Interne, rispondono nuovamente i comitati Salviamo Le Cicogne di Montagna e Dinamo: "Al Ministero c'è già andato il Coordinamento nazionale dei Comitati per i Punti nascita, abbiamo chiesto l'appuntamento noi Comitati di Castelnovo Monti e l'ha chiesto in solitaria anche il sindaco di Castelnovo ne' Monti Bini. Tutto molto bello e... speriamo di cambiare l'accordo Stato Regioni del 2010. Campa cavallo".

"Questo - lamentano i comitati - non può diventare un diversivo per distogliere l'iniziativa verso la via più breve e normale: apertura immediata del Punto nascita di Castelnovo attraverso delibera regionale o, in subordine, richiesta della Regione di un nuovo parere al Ministero. L'azione sulla Regione Emilia Romagna, su Bonaccini e su Venturi, continua ad essere il percorso più importante e fattibile per ottenere la riapertura del punto nascita del Sant'Anna. Possibile che su questo punto gli amministratori della maggioranza Pd siano rimasti sordi fino al 12 ottobre per poi limitarsi a spedire una lettera da sbandierare alla stampa? È questo il rapporto fra gli amministratori locali e quelli regionali appartenenti alla stessa maggioranza partitica qui in Emilia? Perché continuano a non voler firmare l'appello dei Comitati? È forse strategico per qualcuno tenere diviso il fronte per indebolire le istanze della popolazione locale verso il presidente della Regione?"

Quindi un ulteriore rilievo sul sindaco: "Ma davvero si pensa che una campagna stampa che imbelletta il sindaco Bini con lettere tardive e fotomontaggi da manifesto elettorale possano far dimenticare alla gente questi mesi di contrapposizione e silenzio? Vi preghiamo: firmate l'appello e sostenete la battaglia convocando un tavolo in Regione
se volete recuperare il tempo perduto e la credibilità".

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Riceviamo e pubblichiamo anche il contributo del consigliere comunale Luca Mulè sul tema del punto nascite del Sant'Anna

Riaprire il punto nascite? Fare un passo in avanti!

Molto sorprendente che solo ora il partito marcato PD in Montagna abbia iniziato una cospicua rassegna stampa a favore della riapertura del punto nascite dove si esprime addirittura un segnale di sostegno in favore dei comitati.

Avremmo voluto apprendere le medesime parole nel corso di questi anni mentre l’atteggiamento è stato del tutto indifferente rispetto ad una situazione di elevata criticità nella quale è costretta a vivere la nostra comunità montana; questo perché le priorità politiche sono state altre a discapito del nostro territorio che vive un processo di inesorabile spopolamento e di carenza dei servizi essenziali.

Ricordiamo che oltre al Punto nascite ci sono altre situazioni di disagio come la chiusura dell’asilo di Villa Minozzo e la carenza di un reparto di pediatria nel comune di Toano che costringe molte famiglie a dover pagare un servizio che dovrebbe essere garantito.

Dalla nostra proposta di fare un passo in avanti e di cercare una soluzione che possa dare un futuro al nostro territorio in termini di ripresa economico-sociale, la Regione e i vari Sindaci ora hanno l’opportunità di passare dalle parole ai fatti e rendersi promotori di un progetto pilota alla Commissione Europea affinché si ottengano fondi diretti per rilanciare concretamente il nostro territorio.

Il progetto locale di ripopolamento presentato lo scorso 6 Ottobre al Castello di Sarzano è il vero strumento per dimostrare alla comunità montana quale è la visione del futuro del nostro territorio e passare all’azione. Questo sarebbe realmente un segnale di apertura verso cittadini e comitati.

(Luca Mulè, consigliere comunale di Vezzano sul Crostolo)