A Castelnovo ne' Monti è in arrivo un interessante appuntamento "mafia free”.
Venerdì 9 novembre, ore 20.30, al Teatro Bismantova (via Roma 75) si svolgerà la presentazione del libro: "Un morto ogni tanto. La mia battaglia contro la mafia invisibile" (Solferino, 2018), l’ultimo libro di Paolo Borrometi, direttore de “La Spia” e giornalista d’inchiesta, minacciato di morte dalla mafia.
Durante la serata, a ingresso libero, dialogheranno con l'autore Sabrina Pignedoli, giornalista e autrice del libro “Operazione Aemilia”, ed Enrico Bini, Sindaco del Comune di Castelnovo ne’ Monti, insieme a Emanuele Ferrari, Assessore alla Cultura del Comune di Castelnovo ne’ Monti, come moderatore.
L'appuntamento è un'iniziativa di Movimento Agende Rosse Rita Atria di Reggio Emilia e provincia, in collaborazione con Comune di Castelnovo ne’ Monti (il primo comune "mafia free" in Italia dal 2015), Comuni Mafia Free e Teatro Bismantova.
Nel suo libro, Borrometi intreccia storia personale e inchieste su temi caldi: dal primo incontro faccia a faccia con la mafia, alle trame internazionali delle agromafie, fino alle nuove vie della droga. Ne emerge una forte denuncia su un fenomeno ritenuto in declino e in realtà più pervasivo e pericoloso di prima, da combattere anche attraverso la conoscenza del nemico. Perché il potere della mafia, come diceva Paolo Borsellino, è anche un fenomeno sociale, fatto di atteggiamenti e mentalità passive contro cui l’unico antidoto è l’esempio della resistenza e della lotta. Per il suo impegno di denuncia, Paolo Borrometi ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
La presentazione sarà introdotta da una performance di Valeria Calzolari (attrice) e Giada Fontanelli (musicista) e accompagnata da letture a sorpresa delle giovani e dei giovani degli istituti superiori Mandela e Cattaneo- Dall’Aglio.
Per informazioni: [email protected] · www.19luglio1992.com · [email protected]
Serata sulla carta molto interessante, ma condotta in modo discutibile:troppo spazio al pubblico con il solito risultato di andare fuori tema o cadere nell’ovvio; troppi preamboli e introduzioni nel segno del generico e della confusione in cui tutto viene omologato. Bisognava dare maggior spazio alle esperienze dei relatori(cioè a quanto interessava l’uditorio) e rimanere più aderenti alla specificità del tema. Una occasione in parte persa.
likud