Riceviamo e pubblichiamo.
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I comitati Salviamo le Cicogne e Di.Na.Mo salutano con favore i segnali di novità emersi in questi giorni con dichiarazioni di personaggi pubblici che rompono la consegna del silenzio in atto da mesi sul Punto Nascita di Castelnovo Monti.
Il direttore di Confcooperative Giovanni Teneggi rilancia l’iniziativa per una nuova richiesta di deroga che la Regione Emilia Romagna potrebbe inoltrare al Ministero della Salute, iniziativa che dovrebbe essere portata avanti dal futuro Presidente della Provincia come atto di discontinuità verso l’attuale immobilismo. Nel rivolgersi con un post pubblico al Presidente della Provincia in pectore usa parole importanti quali “impegno visibile e chiaro”, “fiducia e coraggio”, “politica giovane”, “battiamo un colpo”.
Dal canto suo il candidato presidente Giorgio Zanni, sembra rispondere all’invito affermando che le priorità del suo lavoro saranno Sanità e Montagna.
Di medesimo segno anche la novità che il consigliere comunale di Castelnovo Monti Robertino Ugolotti ha deciso di aderire all’Appello presentato dai Comitati l’8 giugno di quest’anno, già firmato da Lega e M5S, in prima persona dalla Vice Presidente della Camera Maria Edera Spadoni.
Purtroppo, gli amministratori e il partito di maggioranza locale continuano a mantenere un comportamento deludente ed imbarazzante perché invece di appoggiare l’iniziativa verso la Regione, in tutto questo tempo hanno:
- respinto l’ordine del giorno per il riesame della deroga presentato dai Comitati (Comune di Castelnovo Monti, Consiglio Provinciale) o rinviato senza mai portarlo in aula (Unione dei Comuni della Montagna)
- boicottato l’Appello dei Comitati rivolto alla Regione (Sindaci della montagna e PD) per la riapertura immediata o, in subordine, il riesame sulla base di una istruttoria più veritiera
- richiesto al Ministro anziché alla Regione di riaprire il Punto Nascita (Sindaco Bini), pur sapendo che non è in suo potere farlo
- isolato i Comitati escludendoli dai tavoli di lavoro provinciali sulla Sanità
Infine il Pd della zona montana, con firma del coordinatore Guido Tirelli, continua il gioco delle tre carte: finge di non ricordare che la Regione amministrata dal suo partito ha deliberato la chiusura dei tre PN della montagna e ha tenuto aperto gli altri tre in pianura ugualmente sotto i 500 parti, fra i quali Scandiano, ed ora auspica e rimanda la soluzione del problema ai partiti di governo; decenza vorrebbe che si unissero a noi nel richiedere una iniziativa della Regione.
Ribadiamo che la decisione di riaprire il Punto Nascita è nelle mani della Regione Emilia Romagna, la quale è colpevole di non fare nessuna azione in tal senso come la richiesta di revisione del parere ministeriale, nonostante la nuova compagine governativa abbia già concesso pareri favorevoli a domande di deroga avanzate da altre Regioni per Punti Nascita simili al nostro.