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Serve una “scuola per il paesaggio del Parmigiano Reggiano”? Per Fausto Giovanelli pare di sì e spiega perchè

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Con la quarta sessione di venerdì 19 ottobre al castello di Sarzano , dalle ore 9 alle 13, prosegue, con un incontro aperto al pubblico, lo sviluppo del tema "Il paesaggio e i suoi attori consapevoli". Porterà i saluti Stefano Costi, sindaco di Casina, mentre interverranno Rossano Pazzagli (Università del Molise) che parlerà di "Il paesaggio come patrimonio: storia, cultura, uomo e natura",  Massimo Morisi (Università di Firenze) che relazionerà su "Il paesaggio tra criticità, partecipazione e governo del territorio". Quindi a seguire colloqui e "question time" con gli operatori del settore agro-caseario, produttori, professionisti, docenti, associazioni e istituzioni del territorio. Coordina e trae le conclusioni Fausto Giovanelli Coordinatore Riserva della Biosfera dell'Appennino tosco-emiliano. Al termine escursione con lettura del paesaggio del Parmigiano Reggiano dalla Torre del Castello di Sarzano e dintorni, a cura di Ideanatura.

Ed è proprio il presidente del Parco dell'Appennino, Fausto Giovanelli, che ci fa pervenire queste riflessioni in merito all'idea di una Scuola per il Paesaggio del Parmigiano Reggiano.

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Invito a iscriversi (e i suoi perché).

Serve una “Scuola per il Paesaggio del Parmigiano Reggiano”? Si! Perché? Perché da un lato il Parmigiano Reggiano non ha ancora pienamente messo in valore le qualità dell'ambiente rurale che lo produce, e d'altro lato il nostro territorio rurale non ha saputo, nel suo insieme, avvantaggiarsi dell'essere luogo di nascita e produzione di uno dei formaggi migliori e più famosi al mondo. L’aumento delle vendite dirette dei caseifici della zona dimostra la forza espansiva del legame prodotto - territorio. Dall'altro lato ogni edificio rurale dovrebbe valere di più, per essere in un territorio identificato con un prodotto super, ma ancora non è così.

Tutti sappiamo di essere "Terre" di produzione del Parmigiano Reggiano e ci viviamo ogni giorno, ma, a parte qualche grande cartello stradale, la consapevolezza delle persone comuni e le azioni mirate che servirebbero si fermano qui. C'è dunque molto spazio di pensiero e di azione.
Serve prima di tutto elevare la conoscenza e il sentimento.

Essere terra di Parmigiano Reggiano è un dato di fatto, che di fatto è quasi ignorato al di fuori del mondo agricolo.

La filiera produttiva del Parmigiano Reggiano e il suo territorio sembrano vivere come separati in casa sulla stessa terra.

Quasi si ignorano.

Potremmo dire che “si vedono tutti i giorni e si salutano appena”.

Serve un’attività permanente di formazione che si rivolga a tutti.

Una “Scuola”- parola grossa lo ammettiamo - è ciò che serve per costruire una conoscenza migliore, più completa; non tanto più approfondita sui singoli aspetti: estetico, economico, ambientale, urbanistico, quanto piuttosto capace di mettere davvero in fruttuosa relazione i diversi approcci di cui sopra e all’uso del nostro territorio e all’idea di paesaggio.

Paesaggio, si sa, è concetto complesso: difficile da definire, difficile da comunicare.

È sintesi di realtà fisica, geografica, estetica ma anche di percezione e interpretazione soggettiva.

È sintesi di ambiente e cultura.

Politica del paesaggio, secondo l’art. 9 della Costituzione, non è solo dettare o applicare norme, ma è soprattutto far crescere intelligenza, conoscenza e consapevolezza dei perché dell’esistente e, di conseguenza, delle migliori direzioni e pratiche da adottare.

Scuola per il Paesaggio del Parmigiano Reggiano

Sviluppare il valore del nostro paesaggio rurale è sicuramente una delle missioni essenziali della Riserva MaB Appennino, perché essere riserva di biosfera dell'Unesco è impegno prima di tutto culturale, nel senso che la missione MaB è migliorare il senso di appartenenza, il livello di conoscenza e la motivazione del capitale umano, in definitiva di tutte le persone, alla qualità e sostenibilità del territorio.

Con questa “Scuola” tentiamo un'azione concreta, sperimentale e fondativa. Grazie all'istituto Cervi, ai comuni di Casina, Neviano, Carpineti e all’Unione Appennino, alla cooperazione tra Parco Nazionale e Parchi del Ducato, parte questa prima esperienza che si concentra, per chi voglia partecipare, nella giornata di venerdì al Castello di Sarzano.

Non è una “Scuola” che debba produrre un diploma o una laurea.

È una scuola “territoriale”, cioè rivolta al territorio che deve esserne l'oggetto, il beneficiario e il protagonista.

Ci auguriamo che produttori, operatori, tecnici, professionisti, insegnanti, amministratori locali e cittadini partecipino per far decollare questo progetto.

(Fausto Giovanelli. Coordinatore Riserva MaB  Unesco della Biosfera dell'Appennino tosco-emiliano)

 

1 COMMENT

  1. Condivido pianamente sulla valorizzazione del territorio tanto che vorrei che non ci fossero costruzioni vecchie con Eternit pericolosi per la salute umana e quindi si dovrebbe censire e mappare il preesistente eternit in modo che nei tempi dovuti e con le modalita’ opportune lo stesso eternit venisse bonificato e reso inoffensivo ridando al paesaggio tutta la bellezza che il parmigiano reggiano merita di avere ….

    angelo bertoni

    • Firma - angelo bertoni