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Ci siamo incontrati nella stanza dei bottoni il 16 maggio scorso a Bologna.
Abbiano chiesto ai vertici della Regione, nelle persone del Presidente Stefano Bonaccini e dell’assessore Paola Gazzolo, di attivare le procedure formali e deliberative della chiusura di Poiatica.
Siamo usciti con una promessa: che queste procedure si sarebbero avviate entro agosto 2018. I toni di tale incontro si possono immaginare, ciononostante, la parola data ci sembrava sigillo e coronamento di 7 anni di battaglie.
Siamo usciti con la concreta speranza che avremmo chiuso la partita per sempre. Sì perché a proclama politici la discarica è stata chiusa, peccato che nessuna copertura finale dei rifiuti (come previsto da normativa) e nessun atto amministrativo supportino ad oggi concretamente questa promessa. Non c'è carta procedurale che sostenga una chiusura effettiva, annunciata negli anni solo politicamente.
Non ci basta più. Siete troppo lenti quando dovete salvaguardare i nostri diritti e troppo veloci quando c'è da negarli. Lo studio per il riempimento del buco con i rifiuti fu approvato in un battibaleno con l'accordo delle parti. A fare una delibera di approvazione della chiusura ci state, invece, mettendo mesi. E se il tempo è prezioso per voi, come ci disse Bonaccini, figurarsi per noi.
Dice il detto: “Non manchi la volontà, che luogo e tempo non mancherà”.
Nel 2019 il mandato regionale Bonaccini terminerà e nuove elezioni ci trascineranno di nuovo in una voragine di possibilità: dal prosieguo dello stallo politico vissuto in questi anni alla riapertura del buco sotto finta necessità della sicurezza che a oggi siamo riusciti come cittadini a tamponare. Non sono scenari incoraggianti e non possiamo aspettare oltre.
Nonostante le promesse, abbiamo mandato a settembre una mail di richiesta aggiornamento e tempi precisi a cui non è seguita una risposta. Il solito stile di una politica vecchia, il potere che mette distanza e non ha più la lucidità di leggere il tempo in cui si vive. Questo silenzio è inaccettabile.
Francamente ormai non può venirci contestato che, tra viaggi della speranza, pazienza (tanta, troppa), attese, abbiamo mancato di fiducia alle istituzioni in questi anni. Ma questa fiducia decade. Non vediamo risultati: Poiatica formalmente non è chiusa e quindi noi riapriamo la lotta.
In uno stato di diritto la salute dei cittadini viene prima di ogni calcolo e ragione imprenditoriale a favore dei grandi monopoli, ormai avviluppati alla politica.
Aspettiamo risposta a questo comunicato e poi valuteremo le azioni da intraprendere per ottenere la formalizzazione della chiusura della discarica di Poiatica.
(Comitato Fermare la Discarica)