Sabato 15 settembre presso l’Agriturismo il Ginepro, davanti a un pubblico attento, si è svolto il convegno della “Associazione vivere in Montagna Appennino 2.0”, dal tema “Vivere in montagna al tempo della Mab, un'opportunità per il nostro Appennino".
Dice Robertino Ugolotti "abbiamo deciso di affrontare questo argomento, perché crediamo che essere parte del Parco Nazionale e componente di uno spazio più ampio, quello della Riserva Mab Unesco, è una possibilità di sviluppo, sia sotto l’aspetto ambientale-turistico sia sotto l'aspetto occupazionale che va sfruttato al meglio."
I relatori presenti:
Vanessa Francia: ha esposto come è nata la riserva Mab, quali sono i suoi obbiettivi e cosa significa fare parte di questo territorio, carico di valori, bellezza e di opportunità.
Mattia Casotti presidente della pro-loco di Febbio: ha messo in luce il grande lavoro che in questi anni la pro loco ha svolto per dare risposte ad un territorio che se in inverno è quasi spopolato, nel periodo estivo ha il suo massimo di attrattiva per turisti ed escursionisti, dato significativo i 75.000 biglietti strappati nel 2017 per portare visitatori con la nuova funivia fino a quota 2000.
Tanto ancora rimane comunque da fare sotto diversi aspetti, ma la volontà degli abitanti è quella lavorare in sinergia per fare crescere il crinale.
Francesca Orsoni: ha portato la sua esperienza del progetto Isera del Parco Orecchiella, nel partire il prossimo 13 ottobre una ristrutturazione di un edificio, che avrà non solo il compito d'essere punto ricettivo, ma darà vita a un percorso per un turismo sia familiare che per bambini, oltre ad un turismo legato all'escursionismo professionale, una scelta di vita per ravvivare la Garfagnana.
Francesco Garbasi di Archeo Vea: ha illustrato la parte storica culturale del nostro Appenino e da qui l’idea di andare alla riscoperta della storia passata e creare occupazione per appassionati di un mondo storico-archeologico che dà la possibilità a tanti di ripercorre cammini su strade con storie millenarie alle spalle.
Mauro Pensierini: ha espresso la sua intenzione di rimanere sul territorio partendo dai propri hobby, sci, escursionismo, pesca, dando vita ad un lavoro di accompagnamento ai tanti turisti che vengono nel nostro appennino, quasi inventandosi un'attività occupazionale assieme ad altri. A breve metterà inoltre a disposizione una struttura preposta per la ricettività turistica.
Luca Bertolini: ha illustrato le possibilità economiche e finanziarie che l’Europa, tramite il Gal, mette a disposizione a chi vuole attuare ristrutturazioni, avviando nuove forme di occupazione per rendere sempre più accogliente il nostro Appennino.
In chiusura, Ugolotti ha nuovamente sottolineato che il territorio offre nuove occasioni per rimanere a lavorare e fare impresa, sicuramente una strada in salita e non senza difficoltà ma pur sempre una scelta di vita.
Se queste occasioni faranno rete tra di loro consentendo la costruzione di un sevizio qualificato e professionale, i margini per ripopolare la montagna ci saranno tutti.
Insieme ci dobbiamo impegnare a raggiungere questo prezioso obiettivo.
per tutte le altre attività che non si occupano di turismo?
artigiani, commercianti, piccoli imprenditori cosa devono fare?
Quando organizzeremo un convegno sul occupazione, cercheremo si dare risposte nel merito.
Sabato abbiamo trattato il tema delle opportunità da sviluppare in Appennino. Parlando di turismo , abbiamo anche toccato il tema del Commercio, delle Imprese e di come fare turismo.
Se ritiene utile dare consigli come sempre siamo a disposizione per ascoltare .
Robertino Ugolotti Coordinatore della Associazione Vivere in Montagna Appennino Appennino 2.0
Ascoltando quanto si dice o scrive sul turismo e sulle attività svolte nella nostra montagna, nei diversi campi e settori, mi tornano alla mente le parole della presidente della delegazione Confcommercio di Castelnovo – che troviamo riportate in un articolo di Redacon del 21 agosto, dal titolo “Dal turismo al punto nascite….” – la quale così si esprimeva in detta occasione “Penso che se Castelnovo, e la montagna, vuole tornare ad essere attrattiva per i turisti prima deve esserlo per chi ci abita”.
Le ho personalmente trovate parole avvedute e condivisibili, come ebbi già modo di dire commentando quelle righe, e confido pertanto che anche i decisori politici dei vari livelli istituzionali, e quanti avanzano proposte in merito, tengano conto di tale “principio”, così da aiutare la tenuta del nostro Appennino, e possibilmente il suo rilancio negli anni a venire, pur se cala non poco l’ottimismo, pensando al futuro, nel leggere sempre su queste pagine, appena tre giorni fa, “Sulla situazione del Sant’Anna: Ormai siamo al disarmo”.
P.B. 18.09.2018