Si è tenuta il 2 settembre la Festa della Madonna della Cintura, a Sologno.
Molto cara e sentita, questa festività da qualche anno ha invitato gli Alpini, che presenziano sempre volentieri. Un momento di incontro, in ricordo di coloro che sono andati avanti, e che come Don Crotti scomparso da poco, hanno lasciato una traccia nella vita di questa comunità.
E’ Luca Sassi, promotore dell’evento, a leggere l’orazione sul finire della Messa.
«La sagra della Madonna della Cintura è molto sentita da noi abitanti di Sologno. Addirittura rientrano per questa prima domenica di settembre, persone che per un motivo o per un altro abitano altrove, ma hanno Sologno nel cuore.
Da tre anni a questa parte, noi di Sologno condividiamo questa giornata sia nell’ambito religioso che folkloristico con voi Alpini: la vostra presenza rallegra la nostra anima.
Purtroppo, nel giro di poco tempo, tre figure a noi care, specialmente in questa giornata, sono tornate alla casa del Padre. Mi riferisco all’Alpino Danilo Bonini del mio gruppo di Villa Minozzo, sempre presente in questa giornata e sempre pronto a condividere momenti di solidarietà alpina nei confronti del prossimo. Quella solidarietà che voi Alpini da anni sapete donare.
Altra figura che al termine della cerimonia l'Alpino Marco ricorderà, è quella del Generale Rapaggi. Infine, è il ricordo di Don Fabrizio Crotti, Parroco che ha guidato la nostra Comunità, assieme a quella di Carù, per diciassette anni, e in questi ultimi due anni saliva dalla città per raggiungere Sologno e celebrare la Santa Messa in questo giorno di festa. Lo faceva con grande entusiasmo, lo si capiva perché mi riferiva ogni volta queste parole: “E’ bello venire a Sologno, ed è bello vedere Sologno con gli Alpini. Auguriamoci che questa fratellanza possa andare avanti con gli anni.”
Ogni volta, ci ringraziava per l’invito.
La grande luce, la grande speranza, che portate voi Alpini, possa arrivare a queste tre persone e a tutti i nostri cari Alpini caduti e andati avanti, quindi unitamente alla mia comunità di Sologno, chiedendo il permesso all’Altissimo, alla Madonna della Cintura, e al Parroco Don Fernando, di potervi ringraziare, racchiudendo questa forte emozione nel semplice, umile, ma grande gesto, di un applauso.»
È poi Marco Zobbi, Alpino, a delineare la figura di Pietro Rapaggi, generale del IV corpo d’armata andato avanti da poco tempo, ricordando che fu tra i primi soccorritori della tragedia del Vajont. Nel 1994, da poco in congedo, divenne presidente della sezione A.n.a. di Reggio Emilia e volle che i militari di leva fossero tutti a casa, indipendentemente dal fatto che avessero licenza. Nel 1997 promosse l’adunata nazionale di Reggio Emilia, poiché reggiano anch’egli di nascita e dove poi venne a vivere dopo il congedo.
Come da miglior tradizione alpina, dopo una cerimonia solenne e la foto davanti alla Chiesa, segue un momento di comunità, dove il pranzo è ravvivato dai canti e dall’allegria di un giorno di festa.