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Gatta “ci cova” e la Festa d’agosto

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Riceviamo e pubblichiamo.

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notte-di-luce-con-le-falistre-e-i-fulminant-cinc-cerr-cor-12Un ricordo dello scorso anno,  quando, agosto 2017, l’antico borgo dei Gatti si era riempito di luci e di gente. E io ero lì a guardare.

Nel cielo, mi ricordo, c’era una bellissima luna piena. Voleva esserci. Stava a guardare nella notte in cui il paese e il fiume ritornavano palcoscenico.

 La festa d’agosto è la Festa dell’Antico Mulino. La casa è l’ultima, verso il fiume, circondata da un paesaggio ondulato, al centro di un ampio giardino che sembra non avere confini. Intorno al mulino, un tempo c’era l’acqua, in abbondanza: era nella gora sopraelevata, cascava spumeggiando lungo la cascatella di travaso, riempiva laghetti pescosi, prima di raccogliersi nel canale di raccolta che riportava le fresche acque al suo fiume, il Secchia.      

 Mi ricordo la casa e il giardino pieni di luci, la distesa di seggiole, i tanti spettatori; tra i radi ed eleganti alberi tra luce e ombra, due lunghe file di tavoli, custodi di delizie, preparate dalle mani sapienti delle donne. Mi ricordo il palazzo dei Gatti, austero, solitario e illuminato, finestre allineate, gialle di luce, al di sopra del grande prato che degrada lentamente e, nella notte, era uno slargo dilatato di silenzio.

Il mulino, restaurato e riportato all’antico splendore, si mostrava con le tre macine di pietre dure, trasformatrici di alimenti primari. Camminavo in silenzio a visitarlo, come per prestare orecchio ai rumori scomparsi: voci e richiami, calpestio di passi, rollio continuo, sbuffi della farina che si infilava dappertutto. Un ritorno a emozioni mai provate, ma immaginabili. Depurate, ora, dalla fatica che quasi non contava più, ai miei occhi.  

 Sul palcoscenico, l’anno scorso, il Coro Bismantova e la Banda di Felina. Uno schermo mostrava immagini del passato; poi ricordi di giovinezza, autori e lettori, Alfio, Severino, Silvano, Luisa, Enrico. Infine la buona musica che sempre rapisce il cuore.

Ogni gruppo si esibì nel proprio repertorio: i canti del Coro Bismantova, brani d’orchestra per La Banda di Felina. Poi i due gruppi unirono le loro bravure e la loro musica rapì due volte, e due volte ancora. Suonarono e cantarono insieme, e da questa unione in molti come me, si lasciarono ammagliare come gatti randagi che ritornano. La magia era nella collaborazione. In un posto così, i loro nomi stessi li avvicinavano, Baroni  e Castellari, nobili e granitici, i maestri. Le canzoni cantate e suonate erano bellissime, profonde come il tempo: Signore delle cime, Inno alla gioia, The prayer, Kalinka, Manneddu Meu, Amazing Grace.

In questo posto così meraviglioso, incantatore, -non può capirlo chi non lo vede-, il 2 di agosto 2018, giovedì sera, alle ore 21.00,  la Festa dell’Antico Mulino ritorna, con nuove sorprese.

Sul palcoscenico naturale quest’anno alla festa ci saranno Al Falistre e i Fulminant di Mara Redeghieri con un repertorio di splendide canzoni d’amore anche, e Silvia Razzoli, la Cesira che viene, a piedi, dall’Oca di Cavola.

Credo che la luna si debba preparare a un’altra indimenticabile serata.

(Dilva Attolini)