Ai quarantaquattro Cammini individuati nell’Atlante Digitale dei Cammini d’Italia, si aggiunge da oggi la Via Matildica del Volto Santo che congiunge Mantova, Reggio Emilia e Lucca, passando per il cuore della Pianura Padana e del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, attraverso le terre dei Canossa, Bismantova, San Pellegrino e la Garfagnana. Un Cammino che da nord a sud ha l’ambizione di connettere Europa e Mediterraneo, penetrando nel patrimonio e nell'immaginario culturale, storico, economico e religioso d’Italia, puntando sulla mobilità lenta - a piedi e in bici, ma non solo - come chiave della scoperta di luoghi "minori" solo perché non noti e di esperienza più vera di contatto con comunità e territori.
Il Parco Nazionale dell'Appennino tosco emiliano è stato costantemente impegnato dal 2016, insieme al comune di Vezzano, all’Unione Comuni montani, a portare la Via Matildica (che era solo il locale sentiero Matilde e non grande percorso storico religioso interregionale) all'attenzione di regioni, città province e Apt, da un grande convegno fondativo tenutosi a Reggio Emilia sotto l'egida del Museo diocesano. Successivamente la Regione Emilia d'intesa con la Cei l'ha inserita nel suo programma strategico, ottenendo il consenso delle altre regioni coinvolte. Un ruolo propulsivo importante è venuto dal Cai nazionale che a Canossa lo ha riconosciuto come proprio cammino di valore primario.
Attualmente il Parco Nazionale sta per realizzare interventi per oltre 500mila euro nel tratto compreso tra Canossa e San Pellegrino in Alpe, utilizzando risorse ottenute grazie ai fondi Por (programma operativo regionale-aree interno) della Regione Emilia Romagna e fondi del Gal, che ulteriormente consentiranno al Parco Regionale del Frignano di realizzarne una tratta nel territorio di Frassinoro. “Il riconoscimento nell’Atlante Nazionale - dice Fausto Giovanelli presidente Parco - è un grande successo, una grande opportunità e altresì una grande sfida per i territori coinvolti, richiede che continuino concertazione e sinergia, tra gli enti e gli imprenditori locali, affinché possano essere assicurati accoglienza e servizi agli utenti, sia nazionali sia europei, che vorranno percorrere questo cammino, alla vigilia anche del 2019 indicato dal Mibact come “Anno del turismo lento. Per la provincia di Reggio Emilia è in assoluto il primo cammino storico religioso riconosciuto, e in Garfagnana il percorso si salderà con la Via del Volto Santo, a cui anche con i Gal e i comuni stiamo lavorando in questi mesi”.
“Il riconoscimento inserisce questa percorrenza nel novero delle più importanti vie storico-culturali italiane - dice l’architetto Giuliano Cervi, membro del Consiglio Direttivo del Parco e anima dell'impegno determinante del CAI nazionale - Alla Destinazione Turistica dell’Emilia si offre ora un’opportunità assolutamente strategica per avviare un progetto di promozione che faccia di questa direttrice il più potente strumento di promozione turistica locale che si sia mai configurato in terra reggiana. Tutto ciò anche a seguito dell’impegno assunto dal CAI di collegare la Via Matildica con Spira, dando origine di fatto a una via storica di rilevanza europea, certamente la più importante dopo la Francigena”.
Il sindaco di Vezzano sul Crostolo, Mauro Bigi, che si è fatto per primo promotore del processo e delle intese che hanno portato in soli tre anni al riconoscimento e che tuttora gestisce il sito internet della Via, dichiara "La Via Matildica oggi è una realtà. Ogni anno aumentano i pellegrini che la percorrono. Questo riconoscimento aiuterà lo sviluppo delle varie iniziative e dei territori che su questa via si affacciano. Vezzano, Canossa, Casina, Toano, Castelnovo, Villa Minozzo, anche Quattro Castella, Reggio Emilia e Guastalla sono interessati. Grazie a tutti quanti hanno contribuito in questi anni di lavoro iniziale".
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