A Castelnovo Monti avanza l'importante progetto sull'urbanistica partecipata avviato ormai tre anni fa.
Un progetto passato attraverso diverse fasi, partendo dalle Mappe di Comunità, per poi passare al Forum civico, fino alle recenti iniziative sulla valorizzazione e salvaguardia delle vedute ritenute più belle e interessanti attraversando il centro di Castelnovo dalla Pieve alla Pineta di Monte Castello. Un'attività considerata di avanguardia, tanto che è stata al centro di un intervento nell'ambito del Convegno internazionale “La Montagna che produce”, che si è svolto nei giorni scorsi su due sedi, Venezia (Università Iuav, Palazzo Badoer) e il Comelico (sede della Fondazione Centro Studi Transfrontaliero del Comelico e Sappada, nelle Dolomiti orientali).
A parlare dell'esperienza castelnovese durante il convegno, a Venezia, è stata Giulia Vincenti, dell'Università Niccolò Cusano di Roma, con un intervento dal titolo: “Il ruolo degli attori locali nelle politiche pubbliche: il percorso di mappatura partecipata nel comune di Castelnovo ne' Monti”.
Spiega il vice Sindaco di Castelnovo Monti Emanuele Ferrari, che ha seguito fin dalla partenza il percorso di urbanistica partecipata: “Ci ha fatto piacere essere stati inseriti come esempio di esperienza innovativa per l'urbanistica condivisa in questo convegno. Quello che stiamo compiendo da tre anni è un processo partecipativo con i cittadini, che conteneva e contiene ancora elementi di forte novità.
Il percorso è nato dall'idea iniziale di sviluppare un Programma di Riqualificazione urbana (ex legge regionale 19/1998), per dare una risposta condivisa ad alcune scelte che dobbiamo affrontare, legate a edifici di proprietà pubblica da riqualificare.
Nell'approfondire il tema ci siamo resi conto delle opportunità offerte da un approccio maggiormente orientato alla "rigenerazione" anziché alla semplice "riqualificazione", intendendo innanzitutto la rigenerazione come rinascita del senso di comunità delle persone, prima ancora che degli spazi fisici. Abbiamo quindi utilizzato lo strumento delle "Mappe di comunità", che dopo un lavoro di incontri con cittadini volontari ha dato vita a un documento che esprime la rappresentazione identitaria dei luoghi e ha permesso agli stessi cittadini coinvolti di segnalare eventuali fabbisogni e desideri in merito alla loro fruizione. Un percorso che è riuscito a individuare il patrimonio a cui la comunità stessa attribuisce valore e in quali termini: la propria storia, le caratteristiche fondative del territorio, le attività che vi hanno sede, l’ambiente, il paesaggio, il sentimento di appartenenza.
Da qui si è poi passati al Forum civico, per raccogliere ulteriori idee e proposte e avvicinarsi concretamente all’elaborazione di un Documento programmatico della Giunta sulla rigenerazione urbana (visione, obiettivi, azioni e strumenti). Le azioni più recenti sono state infine rivolte alla raccolta, sempre insieme ad altri cittadini, dei punti di visuale collocati in luoghi pubblici o di uso pubblico (strade, piazze, parchi) ritenuti significativi per il paese, la sua storia e identità, e che attestano il legame e le sue relazioni con il contesto circostante, come ad esempio il profilo dell’Appennino e la Pietra di Bismantova”.
Conclude Ferrari: “Tutto il materiale prodotto, i consigli e le idee scaturite dai cittadini in questo articolato processo sono state esaminate per la redazione del Documento Programmatico della Giunta sulla rigenerazione urbana, nel quale buona parte sono state fatte proprie dall'Amministrazione. Le azioni previste dal documento sono state poi recepite negli atti di programmazione economica ed esecutiva dell'ente, e sono in corso di attuazione, compresi ulteriori processi partecipativi per temi specifici. A esempio proprio in questi giorni stiamo rielaborando le idee emerse da un nutrito gruppo di giovani studenti (scuole superiori e università) sull'Area dell'Ex Consorzio agrario. Con questo e altro materiale di supporto e approfondimento si sta elaborando un masterplan della rigenerazione urbana, in cui sarà indicata una strategia di sviluppo incentrata sulle funzioni pubbliche e le connessioni tra le stesse funzioni e il tessuto urbano e sociale, anche in vista del bando regionale di settembre per il quale stiamo pensando di candidare uno dei progetti interni e cruciali della strategia, sperando che i nostri sforzi, la continuità e la serietà con cui abbiamo perseguito questo metodo, vengano riconosciuti anche in chiave concreta di finanziamento, come del resto dimostra anche la ricerca presentata a Venezia. Questo processo infine integrerà il quadro conoscitivo e le strategie di sviluppo nel nuovo strumento urbanistico generale che dovremo affrontare ai sensi della nuova legge regionale 24/2017. La risposta da parte dei cittadini in queste azioni è stata superiore alle aspettative, e la voglia di partecipare ha dato diversi buoni frutti, stimolando ad esempio la nascita di una associazione per la rivitalizzazione del centro storico”.