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Robertino Ugolotti: “No a facili promesse sul punto nascita”. E sul Pd: “E’ in prima linea per la montagna”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Stando a quanto abbiamo letto in questi giorni sugli organi di informazione, viene da pensare che per qualcuno le recenti elezioni  per il rinnovo del Parlamento nazionale abbiano cambiato di fatto tutte le geografie politiche e istituzionali del Paese, compresi dunque anche i Consigli regionali e comunali, nel senso che  per costoro  basterebbe  probabilmente  l’esito del 4 marzo per far  rimettere in discussione  le decisioni già prese dalla Regione riguardo al Punto Nascita di Castelnovo Monti.

Possiamo senz’altro comprendere l’euforia  e il fervore di chi si è visto premiato dalle urne, e che si è posto e si  pone  come “salvatore della Patria”, ma in democrazia le regole sono un po’ diverse, e per la Regione e i Comuni bisognerà attendere il loro turno, e aspettare dunque il voto del 2019 per vedere come andrà a finire, anche perché capita che gli orientamenti dell’elettorato possano cambiare da una volta all’altra,  come  accade, e come abbiamo visto ripetutamente succedere,   nella vita di una  democrazia.

Pure noi eravamo rimasti molto amareggiati  per la chiusura del Punto Nascita, tanto da  annoverarci  fra gli sconfitti nel “contenzioso” o  “braccio di ferro”  con  la Regione, senza tuttavia demordere  dando  la cosa come definitiva,  e non a caso è stato confermato da parte mia  -  nella campagna elettorale  quale candidato al Senato per la  lista civica popolare del Ministro Lorenzin  -   tutto l’impegno a difesa del nostro Ospedale, anche perché avevo sottoscritto e votato in Consiglio Comunale il documento delle Cicogne  riguardo al Punto Nascita.

Oggi noi riconfermiamo in pieno quella nostra volontà, quella cioè di perseguire il ripristino del Punto Nascita e il potenziamento del S. Anna,  dando continuità  al lavoro che avevamo già intrapreso fin dall’inizio,  e non crediamo che basti una lettera  al Presidente Bonaccini e all’Assessore alla Sanità Venturi, come ha ritenuto di fare l’on. Maria Edera Spadoni, Vicepresidente della Camera dei Deputati,  per schierarsi  dalla parte dei cittadini e accreditarsi come paladini della rappresentanza popolare, ma occorre invece aver  ben presente la situazione, ossia  lo “stato di fatto”.

Realismo infatti vorrebbe che vi fosse la  consapevolezza  da parte di tutti, parlamentari in testa, che  è tuttora invariata la Commissione  regionale  preposta a valutare, sul piano tecnico, le domande di deroga, ed è abbastanza improbabile che possa oggi rivedere, a condizioni invariate,  il parere negativo che aveva a suo tempo espresso, anche di fronte all’idea che i 500 parti annui siano valutati sulla equipe medica e non sulla struttura, perché la “mobilità” del personale sanitario era già inclusa nel Piano sanitario  (PAL) che prevedeva i tre poli ospedalieri provinciali, tra cui Castelnovo Monti, e se detta  Commissione  non ne ha tenuto conto allora non vediamo come possa farlo oggi, pena  lo sconfessarsi, e altrettanto dicasi  per la Commissione nazionale.

La via di agire sulla Conferenza Stato Regioni,    al fine di far riconsiderare l’Accordo del dicembre 2010, e i relativi parametri per i Punti Nascita, è senz’altro ragionevole, ma i tempi non saranno comunque brevi,  visti i tanti interlocutori che siedono a quel tavolo, di differente collocazione politica,  un tavolo dove il governatore Bonaccini non conta certamente poco dal momento che ci risulta eletto all’unanimità a fine 2015, e in ogni caso non declasserei le indicazioni contenute nell’Accordo Stato-Regioni del  dicembre 2010  a semplici  “linee di indirizzo” da cui derivano  semplici “raccomandazioni”, perché la Conferenza Stato Regioni è un organo di indiscussa  importanza, che cerca di uniformare i comportamenti.

La conclusione del mio ragionamento  è che si debba tentare ogni strada per veder riaperto il nostro Punto Nascita, ma bisogna stare coi  “piedi in terra”,  e agire di conseguenza,  per non creare premature illusioni, e non si dovrebbe inoltre eccedere nelle facili promesse e nelle “tifoserie” che possono anche infiammare  gli animi e portare  applausi, salvo poi il farci  ritrovare al punto di partenza, come sembra  stia avvenendo oggi e, da ultimo, riconfermiamo che chi ha scelto di fare un percorso diverso deve essere in campo per arginare questo clima e contribuire in modo attivo alla risoluzione del problema a partire dal Partito Democratico che ancora oggi è forza di governo sia in provincia e in Regione e non puo essere accusato di non essere in prima linea per la Montagna.

 

(Robertino Ugolotti Lista civica “Progetto per Castelnovo ne' monti”)

 

 

 

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