Sulle modalità del ritrovamento della salma di Dante Bonezzi riceviamo e pubblichiamo la nota di una persona che afferma di aver partecipato e desidera precisare alcune circostanze.
Su richiesta dello scrivente non ne pubblichiamo il nome che comunque ci è noto.
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Faccio parte del nucleo di persone che ha rinvenuto la salma (io cercavo sulla sponda nord più impervia del canale Taverone) mentre il collega che ha rinvenuto la salma percorreva la sponda sud e procedevamo di pari passo tenendoci chiamati saltuariamente.
So che in merito alla localizzazione della salma corrono voci non corrette.
Io c'ero!
Avevamo un navigatore palmare collegato con un gps posto sull'auto parcheggiata all'Ospedalaccio perché a Camporaghena ci ha accompagnato Andrea, il figlio del Bonezzi.
La salma si trovava esattamente a 1,9/2 km in linea d'aria dall'Ospedalaccio e non 6, come si dice; 2 km in linea d'aria e circa 2,5 camminando (percorso che poi abbiamo coperto per raggiungere l'auto e rientrare).
Era posta poco sopra alla sorgente del Taverone e sopra al sentiero 102 (e non il 104) a 1140 mt di quota.
Il luogo era impervio ma non inaccessibile per persone che hanno un po' di dimestichezza con la montagna ed è un luogo dove, incrociando i dati delle celle telefoniche con le mappe, poteva essere stato battuto come area di possibile rinvenimento.
Invece dalle mappe che la figlia ci ha fatto vedere nel breafing mattutino risultava come area non coperta dai soccorsi ufficiali.
Per questo ci siamo concentrati proprio lì.