In occasione del 40° anniversario della morte di Aldo Moro, il Teatro Bismantova in collaborazione con il Comune di Castelnovo ne’ Monti, organizza un incontro pubblico con la partecipazione di:
Agnese Moro, giornalista pubblicista e figlia dell’onorevole assassinato
Franco Bonisoli, reggiano ex brigatista che fece parte del gruppo di fuoco in via Fani
Maddalena Crippa, attrice tra le più affermate del panorama italiano
Giorgio Bazzega, figlio del maresciallo di pubblica sicurezza Sergio Bazzega, assassinato da un brigatista che era andato ad arrestare (Walter Alasia)
Verrà esposto il racconto della giustizia parallela a quella giudiziaria, avviata dal cardinale Carlo Maria Martini, attraverso incontri tra vittime e responsabili. Incontri volti alla ricomposizione della frattura portata dai drammatici eventi del 1978.
E’ una iniziativa importante alla quale non mancherò.
Colgo l’occasione per sottolineare che la soluzione politica che ha chiuso un’epoca ha certamente avuto il merito di ripartire cercando di riparare le ferite, e questo occorre salvaguardarlo, ma anche il demerito di chiudere e depistare la ricerca della verità e delle responsabilità. E questo scambio è immorale ed inaccettabile.
Gianni Marconi
Incontro francamente imbarazzante. Non si è parlato di Aldo Moro nè dell’atto di guerra mosso all’Italia da diversi paesi. Una strana seduta di psicologia tra la terapia individuale (Agnese Moro), un programma di reinserimento sociale di un ex carcerato ergastolano (Franco Bonisoli), i gruppi di recupero degli alcolisti anonimi (Giorgio Bazzega) e la pièce teatrale melodrammatica da post-avanguardia (Maddalena Crippa). Iniziativa adatta a un ritiro spirituale per sociologi depressi o focolarini masochisti… Molto deluso, ma forse mi aspettavo troppo dal direttore artistico del Teatro Bismantova. Ho filato quasi tutto l’evento ma a metà circa dello sproloquio di Bazzega ho spento la videocamera del cellulare. Saluti ai lettori.
(Alessandro Davoli)
Ho partecipato anch’io all’incontro e sono sinceramente rimasta molto colpita dall’argomento trattato, che non era la storia di Aldo Moro, ma la “giustizia riparativa”. Agnese Moro con parole molto semplici, ma forti, ha raccontato com’è riuscita dopo un lunghissimo percorso ad incontrare e considerare alcuni responsabili del rapimento e dell’uccisione del padre , non come mostri , ma come esseri umani. Per me è stata una bellissima lezione di vita, che mi ha molto arricchita , e per questo voglio ringraziare di cuore tutti coloro che hanno reso possibile questo evento .
(Patrizia Bianchi)
Parlando con amici di eventi vari, torno a cercare questo, al quale ho partecipato anch’io. Vedendo che ci sono commenti, li leggo.
Il secondo inizia con una frase annichilente e prosegue peggio.
All’opposto, condivido appieno l’attenta e partecipe descrizione di Patrizia.
Un dibattito, in special modo se particolare per non dire unico, può sì generare dubbi, ma andrebbero considerati sotto la sfera dell’obiettività, non del pregiudizio: suona solo di pessimo gusto soprattutto in relazione a certe serie problematiche.
(Ivana Cavalletti)