Riceviamo e pubblichiamo.
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"Sono riprovevoli e inopportune le parole di Guido Tirelli, coordinatore Pd della Zona di Montana, in merito alla questione della riapertura del Punto Nascita all’ospedale Sant’Anna di Castelnovo Monti. Inaccettabile è anche il suo tono polemico verso il nostro impegno e la nostra volontà di lavorare insieme per favorirne un servizio alla cittadinanza.
Tirelli ha accusato il M5S e la Lega, anche loro presenti all’evento, di aver spezzato l’unità della comunità, quando in realtà ci stiamo impegnando seriamente per dare un sostegno attivo e concreto ai Comitati per la riapertura del Punto Nascita.
Piuttosto dovrebbe vergognarsi del fatto che, nonostante l'invito del sindaco Bini fosse indirizzato a tutti i consiglieri Regionali, alla riunione non era presente alcun rappresentate del Pd regionale, a riconferma che la decisione di chiudere il punto nascita è stata una mossa politica del Pd.
Ci stiamo impegnando e lo faremo ancora per lavorare insieme con spirito di responsabilità per aiutare e dare un supporto concreto ai territori disagiati montani.
È bene che Tirelli sappia che la nostra battaglia per la riapertura del Punto Nascita, non si è affatto arretrata né arrestata, ma stiamo andando avanti da mesi e non ci fermeremo".
(Maria Edera Spadoni - Vicepresidente alla Camera dei Deputati, Davide Zanichelli - Portavoce alla Camera dei Deputati, Maria Laura Mantovani - Portavoce Senato della Repubblica)
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AGGIORNAMENTO: la risposta del Pd della montagna
La nota degli On. Spadoni, On. Zanichelli, On. Mantovani è tanto generosa di aggettivi denigratori quanto avara di contenuti.
Il sindaco Bini a nome dei sindaci dell'Unione ha auspicato una mozione di impegno per tutti i livelli istituzionali: parlamentari, amministratori ed associazioni, perché sia elaborato un modello di ospedale di montagna, che garantisca sicurezza e qualità delle prestazioni sanitarie.
Il Pd sposa questa impostazione e aderirà quindi ad una mozione che impegni i parlamentari a lavorare perché la Ministra della Sanità, il Governo, le Regioni, procedano all’analisi di fattibilità di un modello organizzativo di presidio ospedaliero che, assicurate prioritariamente le necessarie garanzie di sicurezza per madri e bambini, possa essere realizzato nelle aree interne e periferiche. Chiediamo che il Governo sperimenti, in accordo con la Regione Emilia-Romagna, questo modello organizzativo, con un progetto pilota da attuare nell’Appennino Reggiano e che lo sostenga economicamente durante la sperimentazione.
Se i Sindaci riceveranno una chiusura dal Movimento 5 Stelle o dalla Lega, i cittadini sapranno valutare e trarre le debite conclusioni.
Il nostro ruolo di Comitati non è quello di sostenere questa o quella forza politica, il nostro ruolo è quello di far riaprire il Punto Nascite quanto prima nel rispetto dei parametri di sicurezza, non solo, anche dei parametri di qualità.
Chiaramente questa è una questione politica, nella quale ci muoviamo noi, si muovono le istituzioni e anche i partiti.
A parole tutti ci hanno sostenuto finché si era in attesa della deroga, poi qualcuno ci ha accompagnato in una lunga elaborazione del lutto per la grave perdita, e infine ha provato a chiuderci nell’album dei ricordi.
Ci siamo uniti in un tavolo comune fra Comitati, ci siamo riorganizzate e nel frattempo abbiamo visto tanti atteggiamenti che non ci sono piaciuti fino al culmine di venerdì dove ci sono state rivolte parole che preferiamo non commentare.
A noi non tocca appoggiare i partiti, ma farci appoggiare sì, c’è chi preferisce appoggiare noi e chi invece si mette a scudo dell’inviolabilità della Regione e del suo Presidente.
Probabilmente ci penserà il governo a legiferare per presidi ostetrici nei centri di montagna, per rimediare all’abominio dei tagli lineari dei 500 parti che incide proprio sui territori più difficili e a rischio di desertificazione umana.
Noi non scenderemo nella polemica partitica e tutte le cattiverie ricevute non le restituiremo, ma lo spettacolo è sotto gli occhi di tutti e tocca agli attori in campo scegliere se stare con la causa dell’apertura del Punto Nascita o arroccarsi in polemiche di basso profilo.
A seguito dell'incontro di venerdì 8 giugno indetto dal sindaco Bini sul tema dei "Servizi ospedalieri e punti nascita" sono apparse alcune inesattezze sulla stampa. La Confcommercio, associazione di categoria ha partecipato all'incontro nella persona di Vassallo Nadia, presidente della delegazione della Confcommercio di Castelnovo ne' monti in rappresentanza dei soci della zona montana.
(Confcommercio Castelnovo ne' Monti)
Direi che la prosa è scesa di tono, così si può parlare.
Le cose che dice il responsabile PD hanno un loro garbo, ma noto due cose:
1° che il PD parla a nome del Sindaco e quest’ultimo parla a nome degli altri Sindaci… francamente mai visto
2° nel suo discorso sono scomparsi concetti importanti come “Punto Nascita” e “parti in montagna”, per trovare ripetute più volte parole belle ma generiche come sicurezza, qualità.
Certamente nessuno può essere contrario a questi valori, ma possiamo aggiungerne altri che non spostiamo di una virgola l’esistente.
Mi sembra ormai chiaro che il PD e la linea degli amministratori locali considerino chiusa la partita della riapertura dei Punti Nascita, per poi magari riaprirla, se toccherà a loro andare all’opposizione, alle prossime elezioni.
(Nadia Vassallo)
Dott. Tirelli, con tutto il rispetto per il suo lavoro e la sua responsabilità, lei parla di conclusioni, mi permetto di segnalarle che, per quanto mi riguarda come cittadino, le conclusioni le ho già prese, le mie idee su questa situazione me le sono già fatte e non mi sembra che le sue prese di posizione (se ci sono state) abbiano incontrato la mia approvazione. Questo sistema non mi sembra il migliore per ascoltare ed essere vicini ai cittadini. Certo, siamo ancora liberi di pensarla come vogliamo e mi trattengo nel darle dei suggerimenti, ma mi permetto cortesemente di farle alcune domande. Ma proprio noi dovevamo sperimentare? E’ stato chiesto ai cittadini della montagna di poter “sperimentare” anche se, come dite, in sicurezza?? Veramente all’inizio si parlava soltanto di mancata sicurezza del nostro punto nascita con un lungo elenco di luminari della scienza medica, senza precisare che il nostro ospedale è sede distaccata dell’Ospedale di Reggio Emilia. Già, come scritto qua sopra, elaborare un modello di ospedale di montagna che garantisca sicurezza e qualità delle prestazioni sanitarie, belle parole ma sempre fumose. Ma la domanda principale da cittadino ignorante è questa: perché non abbiamo iniziato a sperimentare con gli ospedali di Montecchio e Scandiano vista la loro vicinanza alla città e la conseguente loro quasi inutilità strategica?
(elio bellocchi)
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Credo che non si possano imbellettare certe scelte politiche.
Il PD locale e gli amministratori locali non vogliono mettere in discussione le decisioni di Bonaccini e Venturi, anche a costo di perdere il contatto con la gente. E’ un errore politico che dimostra scarsa autonomia di pensiero e coraggio, ma anche la scarsa importanza che probabilmente hanno sempre dato alla chiusura del Punto Nascite.
Inutile che il PD se la prenda con altri partiti che fanno il loro mestiere di rappresentanza, il problema ce l’hanno loro, nel loro intimo. E non lo riescono a vedere.
(Gianni Marconi)
Come Pd siete fortunati che al momento il candidato che tenterà di battervi alle elezioni è quello della Lega. Questa è davvero per voi una grande fortuna.
(Commento firmato)
Regione: Pd, Provincia: Pd, Asl: Pd, Comune: Pd. La volontà politica e la responsabilità della chiusura del punto nascite è stata, è e sarà sempre e solo del Partito democratico. Il resto è fumo negli occhi.
(Riccardo Bigoi)