Conosco Vania in radio, durante un’intervista di cui sono regista. Ascolto la sua storia e m’incuriosisce molto questa ragazza col volto che sembra uscito da una vecchia foto virata seppia, un volto di Appennino d’altri tempi.
La sua serenità mentre parla e il sorriso che gli arriva dall’anima mi conquistano.
Racconta ai microfoni di lei, l’infanzia divisa fra Busana e Ramiseto, poi giovanissima del suo vivere in Africa fra Mali e Burkina Faso, per realizzare un sogno. Il cantare è di famiglia fin da bambina, quando la madre sperava per la sua piccola un posto allo “Zecchino d’oro”. La scesa in città. Nel ‘99 le prime lezioni di canto con Patrizia Vasirani, corista Cccp, a Reggio. L’arrivo del jazz nella sua vita. Manuela Golfer, a Rubiera, subentra come insegnante e le permette di perfezionare la tecnica, un percorso lungo dieci anni, fatto di studio e preparazione.
Inizia seriamente a cantare con Raimondo Violi, grande musicista e professionista scomparso recentemente, musica pop, sperimentazione, ma non è la sua strada.
Passa qualche anno fatto di serate nella bassa reggiana e parmense, sempre accompagnata da musicisti professionisti.
Corista in una band, poi in un quartetto jazz. Incontra Andrea Bertorelli “Satomi”, tastierista di Mario Biondi, e con lui interpreta canzoni in italiano, inglese, portoghese, francese e spagnolo, siccome i pezzi che gli piacciono sono di tutto il mondo.
Sostenitrice dello studio e della preparazione s’impegna nella crescita personale, fino ad arrivare a cantare al Blue Note, tempio del jazz milanese. Nel 2003 perde la madre, in seguito decide di dedicarsi al padre, suo angelo custode, amato di un amore infinito.
Nel 2013, ormai anche il padre se n’è andato, torna a vivere in Appennino, il ricordo delle radici, la ristrutturazione della casa di Ramiseto, che trasforma in B&B. Riprende a cantare con Lassociazione, con cui inizia una collaborazione. Racconta di un progetto futuro: un CD e un concerto che si terrà nel suo paese.
Qualche giorno dopo l’intervista inizio il montaggio della trasmissione, Vania mi ha mandato alcuni Mp3 con le sue canzoni da inserire nelle tracce.
Dopo tanti anni di radio ormai faccio i montaggi a ruota libera, per cui copio e incollo il file riascoltando solo il pezzo di giuntura, ma le prime note mi rapiscono e rimango ad ascoltare quella voce completamente affascinata. Cerco le altre canzoni che mi ha mandato, non riesco a smettere di sentirmi accarezzare l’anima da quella voce!
Riascolto il pezzo in cui parlava del progetto e mi segno la data nel calendario, non voglio perdermi per nessuna ragione il concerto.
Così è giunto il giorno, ieri pomeriggio mi metto in viaggio per Ramiseto, un’altra mia prima volta in un paese dell’Appennino. Dopo il cartello che mi dice di essere arrivata mi accolgono una macchia di colore sul margine della strada fatta di vasi con fiori in una posizione strana, un cippo che mi ricorda quante vite sono state sacrificate per la libertà, una fontana che certamente ha visto tempi migliori con una scultura che rappresenta dei cavalli.
Parcheggio e scendendo dalla macchina, sento il rumore di una cascatella, pochi passi e dal bordo della strada si vede il salto che un ruscello fa nella sua corsa verso il fiume.
Entro in un bar e, come spesso accade andando nei piccoli borghi, mi sento estranea fra queste persone che sembrano conoscersi tutte. Un panino al volo e cerco la sala polivalente indicatami dalla gentilissima barista. Sono in largo anticipo, così mi avvio verso un campanile che vedo svettare in un bosco poco sopra il paese. Si sentono uccellini cinguettare e qualche campanaccio, forse ci sono degli animali al pascolo da qualche parte. La chiesetta con il cimitero affianco sembra un luogo di assoluta tranquillità. Le molte panchine che la circondano stanno a dirmi che questo è un posto dove le persone vengono a ritrovare se stesse e la pace che forse hanno perduto altrove, forse per questo Vania è tornata qui? La chiesa è chiusa, ma dalle inferriate si vedono vetri colorati con immagini di Santi.
Rientrando mi fermo a guardare le opere che un artista ha esposto nel proprio cortile. Arriva l’ora del concerto. Riconosco poche persone nella sala gremita. Inizia, le parole e le canzoni si susseguono. Alla bravura di Vania si somma quella di Matteo Becucci, vincitore di X Fattor, penso che forse varrebbe la pena che superassi la mia avversione per i reality se veramente ci fossero persone come lui.
Andrea Bertorelli alle tastiere e Tommy Graziani alle percussioni e batteria accompagnano Vania nello spettacolo dal titolo “Lunario”, nome anche del CD che ho appena comprato, in un viaggio fra sensazioni del suo passato. Si scandiscono gli anni dal 1970, in cui i sui genitori si sono conosciuti, fino ai giorni nostri.
Aneddoti di paese, che il più delle volte strappano una risata, sono raccontati da Antonella Bronzoni, Battistina Pedrini e Francesca Babboni (che sono anche le coriste) si srotolano sul il filo dei ricordi gli anni più importanti della famiglia Tronconi. Vania guarda la sorella mentre canta, e immagino dove volano i loro pensieri quando più volte si asciuga una lacrima.
Sono certa che ovunque siano ora suoi genitori, ieri sera non si sono persi la dimostrazione di amore totale che questa figlia ha tributato loro ripercorrendone la storia fatta di canzoni. Nella sala erano presenti non solo nella foto della copertina dei Cd in vendita, ma nel pensiero e nel cuore dei molti presenti che li avevano conosciuti, ne sono certa.
Mi sento una privilegiata per aver assistito a questo spettacolo, Vania merita sicuramente un posto d’onore nel firmamento del canto italiano e sono certa che questo è solo il primo passo verso la strada del suo successo. Non posso che mettere il Cd nello stereo e riascoltare tutti i pezzi nel viaggio di ritorno, accompagnata da una luna piena e rossa che ogni tanto sbuca dall’erba alta, convinta di aver veramente assistito alla nascita di una stella.
A coloro che mi leggono dico: se saprete che da qualche parte Vania Ronconi farà un concerto non perdetelo assolutamente! Sarà in grado di emozionarvi col suo talento e la sua bravura. Ogni pezzo interpretato, anche se di autori famosi come Battisti, Pino Daniele, Bonocore, Rino Gaetano o Concato, si spoglia delle vesti firmate per rinascere nell’interpretazione unica, diversa, personale, sentita, decisa e poetica di Vania.
Ringraziamo sempre chi ci regala emozioni, per questo ringrazio Vania!
(Doris Corsini)
Tantissimi complimenti cara Vania!
(Rachele Grassi)