Nascere a Castelnovo ne’ Monti tornerà ad essere possibile? La domanda sorge nel momento in cui le due forze politiche che più hanno levato la loro voce contro il provvedimento deciso dalla nostra Regione, vale a dire M5S e Lega, ora si stanno insediando al governo nazionale.
Dato che, come è stato detto e ripetuto, la malaugurata vicenda si è svolta sotto un cappello tutto a gestione Pd, dal comune sede dell’ospedale S. Anna salendo per li rami dalla Provincia alla Regione per arrivare a Roma, il quesito che si (im)pone è semplice: ora che sono maggioranza laddove si decide, ovvero nella capitale, grillini e leghisti si impegneranno a fare ciò che come opposizione contestavano a chi li ha preceduti?
L’intenzione dichiarata, anche nel famoso “contratto”, è quella di essere meno proni ai diktat europei e di ritagliarsi una maggiore autonomia di spesa. Meno tagli al sociale, tra le cose, dunque. Al di là delle competenze amministrative in capo alla giunta Bonaccini, le leve per muovere i pezzi, se vorranno usarle, ora le hanno. Questa sarebbe un’impresa per la quale i montanari ringrazierebbero, anticipatamente e sentitamente.
Sono più che convinto che questo governo del rinnovamento, tra le priorità, metterà in primo piano l’organizzazione della sanità. E’ questo il momento di spingere e di far pressione affinché si riconsideri la chiusura dei vari punti nascite: solo una pressione condivisa potrà portare ai risultati auspicati. Quello che mi sorprende è la totale assenza di commenti, da parte delle forze politiche che ora sono al governo, a questo editoriale; commenti che, viceversa, sono usciti a valanga in tutte le comunicazioni precedenti. Ora i colpevoli sono a casa. Facciamo vedere che quanto affermato in precedenza corrispondeva a verità e non solo a propaganda. I comitati ci sono: ci sono anche i politici, che ora sono al governo, che li sostengono? Se si pronunciassero non sarebbe male. Saluti.
(Sergio)
Signor Sergio, mi pare le sia sfuggito che i veri “colpevoli” della chiusura del nostro punto nascite sono invece tutt’ora ben incollati alla loro sella nei nostri comuni, Comunità montana, Provincia, Regione e Asl. Fino a che non ci sarà un radicale “ricambio” su quelle sedie non ci daranno mai la soddisfazione di ammettere e riparare al tragico errore. Comunque è solo questione di alcuni mesi e vedrà che riavremo il maltolto…
(F.D.)
Sig. FD, intanto grazie per la sua risposta. Nel merito, sa quante cose sfuggono anche in considerazione dell’età avanzata. Solo una piccola considerazione e, mi consenta, una piccolissima obiezione: da che mondo è mondo chi comanda è colui che è al vertice di tutte le organizzazioni – chi è sotto (comuni, Comunità montana, anche se non esiste più, Unione dei comuni, Provincia, Regione, Parco, Asl, Ausl, Usl e chi più ne ha più ne metta) deve, anche se non è d’accordo, ubbidire ai “Grandi Capi”. Ora i grandi capi sono cambiati e sono “quasi” sicuro che, come dice lei, è solo questione di alcuni mesi e riavremo il maltolto… Speriamo che non sia come Roma dove, in campagna elettorale, avevano assicurato che in quattro mesi avrebbero “raddrizzato” la situazione… Speriamo e soprattutto speriamo che non si avveri il detto: “chi vive sperando muore fischiando”. Saluti.
(Sergio)
P.S. – Era doverosa una mia rispettosa risposta ma, da parte mia i commenti finiscono qui.