"Apprendiamo che l'Amministrazione Provinciale di Reggio Emilia ha finanziato l’affidamento del progetto di fattibilità tecnica ed economica del ripristino di una delle più importanti frane del nostro territorio montano, in loalità Casenove della località di Vaglie in Comune di Ventasso, che ha interessato la strada provinciale 91 che costituisce uno dei due collegamenti alle località in questione" scrive a Redacon Rossella Ognibene, per conto dell'Associazione ambientalista Amici della Terra.
"Tale frana ha interessato anche un tratto della strada provinciale che era già stato oggetto di palificazioni in un recente passato. Le cinque offerte per la presentazione del progetto - pervenute da altrettanti professionisti - sono al vaglio della commissione nominata per la scelta. E’ certamente il primo passo per procedere nelle operazioni di sistemazione del versante, ma non è per nulla rassicurante che al momento attuale non vi sia la copertura economica dell’intervento, che pare stimato in un costo di 700.000 euro. Apprendiamo infatti che il progetto che verrà redatto dovrà poi essere utilizzato per rintracciare risorse a livello regionale o nazionale".
"In altre parole - prosegue l'associazione - , pare di capire che la Amministrazione Provinciale non abbia disponibilità attuali di bilancio e debba ricercarne nelle maglie dei bilanci di altri enti. Questo purtroppo renderà molto lunga e complessa proprio l’attività per il reperimento dei fondi economici indispensabili per porre in sicurezza il tratto stradale, che la rassegna fotografica che ci è stata recapitata, illustra essere assolutamente impraticabile. Inoltre, la vegetazione che si trova agli immediati margini del fronte di frana è in situazione di sofferenza, con alberi che hanno perso la necessaria presa al terreno e si stanno inclinando in modo preoccupante, a significare che con buona probabilità il tratto di frana non è ancora assestato e non è possibile escludere ulteriori cedimenti".
"In tale situazione l’urgenza di provvedere si fa ancora più pressante perché si devono evitare danni ulteriori e perché vanno ripristinate le condizioni di viabilità per gli abitanti della zona, soprattutto in vista della stagione estiva, nella quale la frazione viene affollata da turisti. Contiamo di avere rassicurazioni in merito ad un celere recupero delle somme necessarie per consentire il ritorno alla normalità per quelle zone, così importanti per la valorizzazione turistica del nostro Appennino".
Gli ambientalisti hanno perso una buona occasione per tacere visto che si sono sempre opposti alla realizzazione di strade alternative come la fondovalle di Secchia fino alla Giarola e la Gatta-Pianello. Se oggi queste strade ci fossero o fossero efficienti gli abitanti di Vaglie avrebbero sicuramente meno disagio. La Provincia invece si deve vergognare visto lo stato delle strade del crinale e il totale menefreghismo. Nella bassa invece magicamente i soldi li trovano.
(FH)
Se vogliamo che i nostri bellissimi borghi in appennino restino vivi dobbiamo curarli un po di più
(Luchino)
Sig FH in pianura chiaramente non hanno il problema delle frane per ovvi motivi ma le posso garantire che parecchie strade specialmente quelle in campagna sono ai limiti della decenza. Per quanto riguarda il costruire nuove strade, non riusciamo a mantenere efficienti quelle che già ci sono figuriamoci se ne costruiamo di nuove.
Io direi di preservare il più possibile il verde (che già è messo male) e facciamo una manutenzione seria alle strutture già esistenti e vedrà che problemi come questo si verificheranno molto più raramente. Manteniamo il verde per i nostri figli!
(Giovanni R.)
È una situazione vergognosa che penalizza gli abitanti e le poche attività economiche che ancora resistono (per quanto ancora?) sul crinale.
Demografia in calo costante, infrastrutture di fatto inesistenti come le strade che risalgono ancora a tracciati dell’immediato dopoguerra.
Scenari veramente deprimenti per la montagna, che rispecchiano il decadimento di un paese importante come l’Italia.
Aggiungo solo che tutto ciò è coerente con le scelte politiche (ovviamente deleterie) attuate in questi anni di governi cosiddetti tecnici.
(LZ)
Sig. Giovanni, concordo con lei perché nel suo commento c’è l’esatta fotografia di questa Italia.
Sia in montagna con le frane, sia in collina e in pianura le strade fanno veramente pietà. È un mal comune.
Tuttavia ricordo (senza entrare nel particolare) che sono stati adottati assurdi vincoli di bilancio dettati da Bruxelles che hanno portato e porteranno l’Italia allo sfascio; speriamo che le cose cambino in fretta.
(LZ)
Entrando nel particolare, lo Stato non fa né manutenzione dell’esistente, né nuove infrastrutture, perché la spesa pubblica è un volano importante dell’economia, quindi si creerebbe lavoro, quindi gli italiani avrebbero soldi da spendere, quindi comprerebbero beni e servizi e, di conseguenza, i prezzi (con la domanda in aumento) salirebbero, cioè aumenterebbe l’inflazione. Non potendo adattare il cambio (perché c’è l’euro), non saremmo più concorrenziali nei confronti dei nostri concorrenti europei (la Germania) e importeremmo più beni stranieri, andando in crisi di bilancia dei pagamenti. Quindi, tornerebbe Monti a massacrarci di nuovo con le tasse (in linguaggio politicamente corretto si dice ‘distruggere la domanda interna’). Siamo condannati all’austerità e, come dice LZ, in prospettiva, allo sfascio.
(commento firmato)
Aggiornamenti dell’ultimo minuto: oggi non c’è più Monti; c’è Cottarelli.
(commento firmato)
Il problema è sempre lo stesso: sono decenni che la Provincia trascura la manutenzione ordinaria delle strade. Già questa eviterebbe molti problemi. Di certo Vaglie è una delle borgate più bistrattate, avendo frane in direzione Ligonchio ed in direzione Collagna contemporaneamente.
(Riccardo Bigoi)