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Se n’è andato Ennio Sciaboni, di soli 45 anni

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Lunedì mattina, in seguito a una grave e lunga malattia, se n’è andato, a solo 45 anni, Ennio Sciaboni di Secchio, frazione di Villa Minozzo, dove abitava con la madre. Malato da circa tre anni, le sue condizioni si erano irreversibilmente aggravate di recente. Dopo essere stato ricoverato alcuni giorni e poi dimesso dall'ospedale di Castelnovo Monti, si era reso indispensabile il suo ricovero presso la Casa Protetta di Villa, per l'impossibilità di affrontare il decorso della malattia a casa.

Cieco dalla nascita, Ennio era nato il 3 settembre 1972 proprio a Secchio. Fino alla fine della terza media aveva vissuto con la sua famiglia in località Ponte Giorgella, nel Comune di Baiso, ma adorava talmente la montagna che appena terminata la scuola si era voluto trasferire subito a Secchio dai suoi nonni, entrambi contadini. Da allora non si era più voluto allontanare dal suo paese di montagna che amava tanto, e che, nonostante la cecità, sapeva girare benissimo da solo. Conosceva perfettamente tutte le carraie, i campi, i boschi, lui stesso ne aveva 5 o 6, e poi sapeva dove abitavano i paesani che l’hanno sempre accolto amichevolmente, facendogli passare delle belle giornate, e l’hanno aiutato tantissimo anche nella malattia.

Di carattere determinato, amava molto stare in compagnia e in allegria e si sentiva triste quando era solo. Era molto appassionato di attrezzi e trattori e quando poteva ci saliva subito sopra. Aiutava sempre lo zio ‘Gerry’ (Gernando Sciaboni) a fare la legna, e quando si è ammalato, per lui è stata una vera sofferenza non poter fare più niente. Aveva anche un pony, cui era molto legato, che teneva insieme all’asino di un paesano, Rossano Lugari. Si preoccupava sempre che gli animali avessero fieno e acqua e gli abitanti di Secchio scherzando dicevano che aveva un’azienda agricola di due animali.

I funerali si svolgeranno questa mattina (mercoledì 23 maggio), alle 10, presso la chiesa di Secchio, con partenza alle 9,45 dalla Casa Protetta di Villa. Lascia nello sconforto la mamma Silvana, le sorelle Monica, Barbara e Roberta, la nonna Valentina, i parenti tutti e gli amici di sempre con cui amava passare il suo tempo.

“Ciao Ennio – scrivono gli amici su Facebook –, ora finalmente sei in una ‘dimensione’ dove non c'è più malattia. Dove c'è tranquillità e pace e dove potrai vedere addirittura meglio di noi”.

6 COMMENTS

  1. Ciao Ennio, credo di averti conosciuto fin dalla scuola materna, a Baiso. Io sono poco più grande, ho l’età di tua sorella Monica. Mi ricordo che eri un bambino molto dolce. Poi ci siamo persi di vista ma ogni tanto ti pensavo, con affetto. Ho appreso per caso, leggendo Redacon, della tua morte. Non sapevo fossi malato. Mi dispiace tanto. Di te conserverò sempre il ricordo di una persona buona. Faccio tante condoglianze alla famiglia.

    (Corrado Ferri)

    • Firma - corrado ferri
  2. Con questo stralcio di poesia di Eugenio Montale vorrei esprimere alla famiglia tutta la mia vicinanza e assicurare il ricordo nella preghiera. Sono stato suo insegnante nella scuola di Ponte Giorgella per cinque anni. Ennio lascia in me una luminosissima immagine e tanta gratitudine, per uno dei periodi più intensi ed esaltanti della mia vita scolastica.
    “… Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
    non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
    Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
    le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
    erano le tue”.

    (Ubaldo Montruccoli)

    • Firma - Ubaldo Montruccoli