Anche Casina diventa un Comune Mafia Free. Questa mattina alle 10.30 nella sala conferenze del Castello di Sarzano, alla presenza del prefetto di Reggio Emilia Anna Forte, si è tenuta la cerimonia per l'adesione del Comune di Casina alla rete dei Comuni Mafia Free, la rete dei Comuni che si impegnano a realizzare le prescrizioni antimafia elencate nel “decalogo” e che sono disponibili a fare rete affinché nessuno si senta solo di fronte a questo problema. Presenti alla cerimonia gli studenti della scuola secondaria dell’istituto comprensivo Carpineti - Casina, accompagnati dalla dirigente Giuseppina Gentili e dai loro insegnati.
Tante anche le autorità, i rappresentanti delle forze dell’ordine, la polizia municipale dell’Unione Montana dei Comuni dell'Appennino Reggiano, i rappresentanti economici, il Presidente della Camera di Commercio Stefano Landi, i rappresentanti delle associazioni di volontariato e numerosi cittadini che si sono voluti ritrovare per questo importante momento per la comunità di Casina. Presenti naturalmente i sindaci che hanno voluto testimoniare con la loro presenza la solidarietà e la volontà di combattere con ogni mezzo per rendere difficile la presenza di infiltrazioni mafiose negli apparati istituzionali e per rendere infruttuosa la loro presenza sul territorio.
Nel corso della cerimonia oltre al prefetto di Reggio Emilia sono intervenuti Enrico Bini, presidente dell’Unione Montana dei Comuni dell'Appennino Reggiano e sindaco di Castelnovo nè Monti, primo Comune della Rete Mafia Free, e la Dott.sa Elisa Deo Sindaco del Comune di Galeata, ultimo Comune ad aver ricevuto il riconoscimento di Comune Mafia Free. La cerimonia si è conclusa con la lettura del “decalogo” da parte del Sindaco Stefano Costi e con la consegna della pergamena attestante l’impegno del Comune di Casina nella difesa del principio di legalità.
Molto soddisfatto il sindaco Stefano Costi che ha commentato: “sono molto onorato, e contento che anche a Casina sia stata data la possibilità di entrare a far parte della rete dei comuni mafia free, ringrazio tutti coloro che lo hanno reso possibile. Questo e’ un momento importante per noi di Casina, e credo che lo sia per tutti , visto che andiamo ad aggiungervi un ulteriore tassello, anche per tutto il sistema che lavora instancabilmente in difesa della legalità. Entrare a far parte della Rete Comuni Mafia Free ci da la sicurezza di non sentirci soli e la certezza di poter contare su una rete, una squadra, forte e determinata, con cui poterci confrontare e da cui avere consigli e sostegno.
Rivolgendosi poi agli intervenuti, e in particolare, agli studenti e ai suoi concittadini: “dobbiamo vivere questa momento non come un traguardo ma come una ripartenza, uno stimolo ad impegnandoci tutti, partendo proprio dagli amministratori, ognuno nel suo ruolo, a contrastare e denunciare ogni forma di prevaricazione, ogni azione che possano compromettere il nostro vivere civile insieme, dobbiamo fare della difesa dei principi di legalità una filosofia di vita”.
Scusate l’ignoranza, ma a Casina come a Castelnovo perchè si celebra ciò? C’era o forse c’è la mafia e dobbiamo dare un segnale? Negli altri comuni montani che non aderiscono ci sono mafiosi? O è il solito giochino di farsi belli in foto con la fascia tricolore per nascondere gli insuccessi raccolti fino ad ora? Grazie.
(PM)