A denunciare il fatto è stata una una guardia ambientale dell’associazione Pro Natura. Domenica il Tassobbio si presentava così, invaso da liquami, nel tratto compreso tra il Mulino di Cortogno e Ariolo.
Il presidente dell'associazione, Giuliano Cervi, ha precisato che si tratta di reato ambientale, per cui scatteranno le indagini di competenza.
Oltre alla condanna del fatto, ad opera del sindaco di Castina, Stefano Costi, è stata rilevata una moria di pesci. Sui social, intanto, è polemica sull'origine degli scarichi.
Il problema dei liquami e degli spandimenti riguarda tutto il nostro Appennino, dove possiamo incontrare ovunque ammassi temporanei di rilevanti dimensioni e che diventano duraturi, spesso senza solco perimetrale e a poca distanza da corsi d’acqua. I vari ruscelli siti nelle vicinanze di insediamenti agricoli sono inquinati e ci sono realtà che presentano irregolarità evidenti ma su cui tutti evitano di porre l’attenzione. Concimaie improvvisate sversanti liquame e tubazioni nascoste completano il quadro delle regole non rispettate. Fortunatamente non tutti gli allevatori sono così ma anche questi subiscono la cattiva fama di quelli che infrangono le leggi. Basterebbe un maggior controllo e sanzioni severe per chi inquina volontariamente e danneggia tutto il settore agricolo ma come sempre si chiude un occhio, forse per causa di normative non adeguate e difficili da applicare. Ci sarebbe da lavorarci molto su questo argomento.
(Antonio D. Manini)
Sono casi frequenti in Italia. La causa è la mancanza di senso civico, l’ignoranza che è molto diffusa ma soprattutto l’impunità. Se qualcuno ogni tanto si facesse un po’ di galera in modo serio sono certo che non diventeremo come la Svizzera ma quasi.
(Giovanni R.)
Mi sembra un po’ eccessivo… Provate voi a fare allevamento in zone montane, in zone in cui mettono regole sugli spandimenti molto restrittive e poco efficaci. Poi in questi giorni con la pioggia caduta le infiltrazioni su terreni trattati con liquami possono avere influito su tutto ciò… Pensate prima di parlare a sproposito!
(Renato)
Mi chiedo, Renato, in quale mondo parallelo viva. Non parliamo di pioggia caduta in quanto la notte di sabato non ci sono state acque in grado di sversare una quantità così immane di liquami nel Tassobbio. Ricordiamo inoltre che Arpae comunica sempre su quali terreni si può spandere il letame in base alle previsioni meteo. Detto questo, un illecito evidentemente c’è stato. Sono stati riversati dei liquami in un corso d’acqua con quello che ne comporta, leggasi inquinamento delle acque, dei terreni e avvelenamento dei pesci.
(Un montanaro)
Sig. Renato, le regole sugli spandimenti devono essere restrittive proprio per evitare caso come questi. L’acqua del Tassobbio prima o dopo arriverà in mare portando con sé tutte le impurità che un menefreghista vi ha riversato e nel mare ci sono i pesci che noi mangiamo e d’estate i turisti che ci fanno il bagno. Non so se lei mangia il pesce ma nel caso non credo che le piacerebbe l’orata al gusto liquame. Comunque potrei sbagliare, perché non sono un esperto, ma dalla schiuma che si vede dalle immagini io credo che si tratti di sostanze chimiche e non liquami.
(Giovanni R.)
Sì, saranno rifiuti radioattivi… ma mi faccia il piacere! Quando vi sedete a tavola vi piace però il Parmigiano Reggiano, vi piace il prosciutto di Parma, allora invece di affossare questa povera gente con leggi del menga che li penalizza solamente vediamo di tutelarli e di rispettare il loro duro e faticoso lavoro!
(Renato)