Si è tenuta il 15 maggio pulizia della rocca di Minozzo, come sempre svolta dai membri del Comitato scientifico del Cai e del Gruppo Archeologico Albinetano, sotto la guida della dottoressa Anna Losi e dell’architetto Giuliano Cervi.
Un’occasione di ritrovo che ha fatto brillare ancora una volta le mura dell’antico maniero e, grazie a un team di esperti, la rocca è stata ripulita in altezza sia fuori che dentro le mura.
In una mattinata minacciata dal cielo plumbeo e dal continuo ammassarsi di nubi nere, i volontari danno il meglio di sé per estirpare le erbe che minacciano le antiche mura; l’occasione è buona per fare i rilievi e constatare se e dove il maniero abbia bisogno di nuove manutenzioni, tracciando nuove idee e proposte per la visita.
Le erbe rappresentano uno dei problemi principali per la muratura, che insediandosi con le radici fra le fessure la sgretolano velocemente. Per questo viene organizzata la pulizia, a cadenza più o meno semestrale, che "prepara" la rocca all'estate, per poi "prepararla" all'inverno. Ecco allora che il sarcofago viene riaperto, le prigioni prendono aria, e l'erba in eccesso viene pian piano estirpata, facendo però attenzione a preservare le naturali specie botaniche.
Un lavoro che impegna una mattina, ma preso con entusiasmo diventa un’occasione per far festa: ecco che dopo la pulizia, è seguito il pranzo presso la sede degli Usi Civici di Minozzo.
Grazie al presidente Elio Ivo Sassi, la sede è stata attrezzata con l’occorrente per predisporre un lauto pasto a opera come sempre dei ragazzi della Croce Verde di Villa Minozzo.
Molte associazioni sono riunite agli Usi Civici per brindare insieme al lavoro svolto, e tra una chiacchiera e l’altra si delineano nuove linee guida per il futuro.
Preservare i monumenti storici del luogo, Rocca e Pieve in questo caso, è la priorità assoluta, ma le idee fioccano e i progetti pure.
Piove, ma l’acqua non spaventa e si ci stringe attorno alla seicentesca Pieve dove, dopo una visita assieme agli Amici della Rocca, si discute di fatti e personaggi.
«Desideriamo ringraziare tutti i volontari che hanno collaborato alla pulizia della Rocca,» comunicano gli Amici della Rocca, «Il Presidente Sassi, Anna Losi e Giuliano Cervi, i ragazzi della Croce Verde di Villa Minozzo e i cantonieri stradali della provincia, che ci hanno fatto l’enorme piacere di completare il nostro lavoro e portare in discarica le erbe raccolte.»
Ora, la rocca brilla ancora, in attesa di raccontare ai visitatori secoli di antiche gesta.
La Rocca di Minozzo è stata recuperata grazie al lavoro di moltissime persone impegnate nei rilievi, nella progettazione, negli scavi e nel lavoro di messa in sicurezza del luogo, affrontando i problemi di burocrazia, climatici, finanziari che si sono presentati negli anni, avvalendosi anche di un grosso lavoro di volontariato e merita l’impegno continuo per la manutenzione, la ripulitura ed il suo mantenimento finalizzato alle visite da parte di un pubblico interessato a questi luoghi.
(Rossella Viani)