Le guardie ducali. Il deputato milanese Parodi che fu eletto nel collegio di Castelnovo. Zavattini. I tedeschi e i partigiani. Figure storiche tutte accomunate dalla osteria-dogana “la Gabellina”: uno degli edifici simbolo dell’Appennino reggiano e che, ora, suo malgrado cerca di tornare a nuova vita. Partendo da un gestore che lo rilevi dal fallimento in cui è incappata la società che ne è stata proprietaria. Siamo 1000 mslm lungo la ss63 (anticamente Strada Ducale della Lunigiana) , a 6 chilometri da Collagna, poco prima del Cerreto e l’edificio non passa inosservato a chi transita tra questa storica statale a scavalco tra due regioni.
La località “La Gabellina”, dove l’edificio sorge, prende il nome proprio da questo edificio fatto erigere dal duca Francesco IV, e qui storicamente vi veniva pagato il dazio doganale per il passaggio dal ducato degli Estensi alla Lunigiana nel periodo 1830-1844. Nella casa lasciata vuota dai doganieri venne in seguito aperto un albergo gestito per un certo periodo, ai primi del '900, dal padre di Cesare Zavattini che, nei suoi scritti, ha ricordato in più occasioni la sua infanzia qui, tra la Gabellina e Cerreto Alpi, dove sarebbe tornato più volte.
Siamo anche nei luoghi dell'Appennino reggiano, che hanno ispirato lo scrittore Silvio D'Arzo e dato i natali all'artista Giovanni Lindo Ferretti. La Gabellina era stata riaperta nel dicembre 2011, con la gestione di una società turistica reggiana incoming, ma senza ottenere i risultati sperati. La struttura, forte di 65 posti letto, avrebbe dovuto ospitare gruppi organizzati, famiglie, scuole, in autogestione o con ristorazione ad hoc, ed era predisposta con stanze ed arredi accoglienti, ma quella gestione durò solo un anno. La società proprietaria fece un grosso investimento per la ristrutturazione, di circa 800 mila euro complessivi, ottenendo anche finanziamenti europei attraverso la Regione, per circa 150 mila euro. In merito ai finanziamenti nel 2009 ci furono interpellanze in Provincia della Lega Nord. Invano erano trascorsi i mesi prima, gli anni poi in attesa di possibili nuovi gestori, a fronte di un affitto consistente.
Dalla relazione immobiliare del tribunale emergono anche “alcune difformità rispetto ai titoli abilitativi comunali”, per cui “sarà necessaria una regolarizzazione dal punto di vista Comunale e un adeguamento catastale”.
L’ultimo utilizzo del fabbricato fu ad “ostello della gioventù”, cui seguì il permesso a costruire per diventare “comunità terapeutica riabilitativa”. La pratica però non è stata portata a compimento e presenta termini decaduti. “La struttura – si legge nella relazione - si trova ad oggi in stato di abbandono, non utilizzata.
Il prezzo base è di euro 441.900. Il prezzo minimo è di euro 331.425: le offerte con rilancio minimo di 2.000 euro, dovranno pervenire entro il 21 maggio 2018 alle ore 12 al Tribunale di Reggio Emilia, il giudice delegato è la dottoressa Camila Sommariva. La vendita è senza incanto e non è prevista nessuna spesa di consulenza dell’interessato all’acquisto.
DALLA RELAZIONE DEL TRIBUNALE / RICCA DI STORIA
“La Gabella Estense posta al confine del Ducato di Modena Reggio (1821), fu sede anche delle guardie ducali. Con la caduta del Ducato (1860) la proprietà passa alle sorelle Tronconi e da queste all'Onorevole Angelo Parodi di Milano, deputato nel collegio di Castelnuovo monti. Parodi (della B.P.D.) lo regala alla nipote MARINA Vismara che lo cede in affitto ad Angelo Zavattini, padre di Tina e del famoso Cesare. Tina Zavattini sposa Clemente sentieri che dal 1930 gestisce insieme al fratello Giovanni l'albergo e tramite il di lui figlio Alfredo fino ad oggi. Durante la seconda guerra mondiale fu prima base di appoggio della Regia Marina Militare, dopo l'8 settembre fu avamposto tedesco e dopo il 25 aprile fu sede della polizia economica partigiana (PEP)”
Che vergogna!!! …Soldi pubblici gettati nel cesso, avallato del sistema del Parco. Ricordo l’inaugurazione in pompa magna del presidente Giovanelli e le paracadutate Manicardi e Maramotti… Questo è il futuro di impresa femminile… così si diceva in quell’occasione… Comunque vergogna!!!
(Enrico Chicco Ferretti, presidente della municipalità di Collagna)
E’ vero, un vero spreco di risorse… ma se non ricordo male all’inaugurazione faceva la sua bella presenza anche lei come consigliere delegato e che il suo sindaco Bargiacchi era in prima fila… quindi attenzione prima di dire cornuto all’asino.
(bacs)
…con una differenza fondamentale: progetti già approvati e conclusi con le precedenti amministrazioni. Personalmente ero contrario a ciò, come scritto nell’articolo già nel 2009. Sono state avanzate interrogazioni in Provincia, finite nel nulla! Se mi dici come ti chiami ti posso fornire personalmente le mie dichiarazioni in merito. Anzi, ricordo un particolare: durante la inaugurazione era presente il Pd, in minoranza in quel periodo in comune, che ha omaggiato le gestrici con targhe di legno. Come può notare non mi nascondo, a differenza sua che per l’ennesima volta si firma con pseudonimi. Si firmi con nome e cognome, così le recapiterò tutte le info in merito all’ostello.
(Chicco Ferretti)
Davvero una bella storia di spreco dei denari pubblici, di cui però (stranamente) non ne risponde mai nessuno. A parte il suggestivo racconto storico, è evidente che quell’immobile, costretto e raggomitolato sul bordo della strada statale, senza spazi, a cavallo di una riva scoscesa, è commercialmente inutilizzabile. L’unico uso, già praticato con successo, è quello di attrarre sciagurati contributi pubblici destinati ad ingrassare speculatori per investimenti visionari…
(F.D.)
Vorrei precisare che il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano non è mai stato partecipe ad alcun titolo, né con pareri, né con finanziamenti dei vari passaggi di proprietà e/o ristrutturazione e/o in affidamento in gestione o in affitto dell’edificio della Gabellina.
(Giuseppe Vignali, direttore Parco)
Dal dizionario Treccani :”Avallare”…. “Rendere credibile;…Avvalorare”….. Il resto é davanti agli occhi di chi VIVE davvero nel crinale!… Per il resto, confermo spreco inutile di soldi pubblici, aggiungendo una vergogna da Gabibbo!! Enrico chicco Ferretti Presidente Municipalitá di Collagna
(Enrico ferretti)
Comunque mi sembra che la prima ad avvalorare il tutto era stata proprio la sua amministrazione… il suo sindaco di allora era in prima fila… non ricordo nessuna dichiarazione da parte sua per la sua contrarietà… se non è così aspetto il link per leggerla.
(Bacs)
Con ansia aspetto il tuo nome… valoroso guerriero! Così il link, che in questo caso è file audio, posso recapitartelo personalmente. Visti i miei limiti, non riesco a girarti un file audio, la mia imbranataggine tecnologica non lo permette. Il mio poco feeling tecnologico è dimostrato dall’errore, involontario, nel precedente commento. Anzi, se ti ha turbato chiedo scusa! Tu sai tutto e di tutti, possibile che non sai cosa abbiamo discusso in giunta!… Che delusione!!… Ma dai non mi deludere! Per tuo sapere, io, grazie a Dio, per ora e per fortuna non dipendo da nessuno. A tal proposito, ti ricordo che il sindaco rappresentava tutti i cittadini di Collagna per cui anche per me hai ragione! Grazie dell’attenzione e aspetto il tuo nome. Ancora grazie.
(Enrico Chicco Ferretti)
Non c’entra niente la gestione con la proprietà… Se l’immobiliare è andata in crisi non è colpa delle signore che l’avevano aperto.
(Luca)
In gioventù, per lavoro, mi è capitato spesso di stare, seduto su sgabelli sporchi e maleodoranti di letame, nelle stalle dei miei amici contadini montanari, ad ascoltare i loro problemi e le loro aspettative. Questa era, per me, ogni volta, una lezione all’università della vita impartitami da chi professava e usava quotidianamente praticità, onestà e buon senso per migliorare la propria posizione e crearne una migliore per i figli .Secondo me, tanti, troppi nostri politici e amministratori pubblici non hanno praticato questi teatrini, sgabelli compresi.
(Armando T.)
Credo sia il caso di approfondire. Soldi pubblici buttati via. Chi ne risponde? Vicenda vergognosa…
(Fabio)
Certo, Fabio. Soldi pubblici sottratti ad altri progetti meno ambiziosi ed evidentemente anche meno ambiti dagli stanziatori… ma tanto nessuno ci darà una risposta. E la frustrazione dello sperpero di tanti soldi pubblici, comprese le nostre tasse, rimarrà tale come in tanti altri casi.
(Cittadina di Ventasso)