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Le argille di Baiso alla ribalta europea: se ne parla sabato 5/5 alle 10 a Baiso

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Sabato 5 maggio alle ore 10.00 presso la sala riunioni del Centro Civico del comune di Baiso verrà presentato lo studio multidisciplinare riguardante i percorsi minerari delle argille. Questo studio è stato riconosciuto come uno dei casi pilota dello studio europeo Minland che fa dell’esperienza, che è nata nel comune di Baiso, un cardine per definire criteri innovativi di recupero di aree estrattive dismesse al fine di creare le condizioni per uno sviluppo turistico-sportivo e naturalistico delle aree stesse.

Lo studio è in corso di sviluppo da parte di un gruppo di tecnici qualificati che comprende architetti del paesaggio, geologi, topografi e docenti dell’Università di Modena, in stretta collaborazione con le strutture tecniche dell’Amministrazione provinciale di Reggio Emilia e del comune di Baiso.

La scelta del luogo non  è casuale: le argille di Baiso costituirono, negli anni passati, il luogo nel quale nacque e si affermò l’industria ceramica che costituisce attualmente uno dei più importanti poli produttivi italiani nell’area di Casalgrande, Sassuolo e Fiorano Modenese. A distanza di tempo, tuttavia, sono mutate le tecniche di lavorazione e approvvigionamento delle materie prime, ragione per cui le vaste cave che negli anni ’70 ed ’80 furono aperte nei versanti argillosi dei comuni di Baiso, Carpineti e Castellarano, si trovano ora in stato di abbandono.

Da questa constatazione è nato, in collaborazione con la regione Emilia Romagna lo studio dei “Percorsi minerari delle argille di Baiso” che intende creare le condizioni affinché queste aree estrattive dismesse tornino alla ribalta nell’ambito di un innovativo sviluppo turistico- sportivo e naturalistico del territorio, incentrato sulla grande valenza scientifica e paesaggistica dei luoghi.

Obiettivo prestigioso dello studio multidisciplinare è quello di trasformare un luogo di abbandono e, talvolta, di degrado in una opportunità di promozione e di sviluppo, facendone un importante luogo di richiamo per nuove forme di turismo e di frequentazione a tutto campo.

Questo scenario  è oltretutto sostenuto dalla presenza, proprio nel territorio di Baiso, di situazioni geologiche e paesaggistiche del tutto eccezionali, che trovano nell’ampia diffusione delle “argille policrome” una inaspettata spettacolarità che costituisce un grande richiamo per i bellissimi scorci e per gli effetti cromatici che determina. Da queste stesse zone, inoltre, proviene uno dei più importanti reperti fossili italiani, appartenente ad un grande rettile marino che, all’epoca dei dinosauri, frequentava le acque dell’antico mare entro il quale andarono a depositarsi i sedimenti che diedero poi origine alle argille.

Lo studio multidisciplinare sui percorsi minerali delle argille crea le condizioni per definire una strategia complessiva che, oltre al territorio di Baiso, viene a coinvolgere anche gli altri comuni storicamente interessati dai siti estrattivi, facendone un unico ambito nel quale le caratterizzazioni e le attrattive geologiche si coniugano in modo spettacolare con quelle storico-architettoniche ed anche con le peculiarità gastronomiche della zona.