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“Sognalo ora credici adesso: la più grande tragedia avverrà quando i giovani non vorranno più cambiare il mondo”. Lettera di un gruppo di studenti dell’Appennino

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Riceviamo e pubblichiamo

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“Bisognerebbe ricordare alla gente che cos’è la bellezza. Insegnargli a riconoscerla. A difenderla. Capisci?” Peppino Impastato

È con la bellezza negli occhi che noi giovani abbiamo sentito il dovere essere di essere attivi nel nostro territorio. Dopo la manifestazione del 16 ottobre scorso, ci siamo informati sulle modalità e sui criteri con cui è stata presa la decisione di chiusura del punto nascita di Castelnovo ne’ Monti. Durante i mesi passati abbiamo incontrato Sergio Venturi (assessore alla sanità) e Fausto Nicolini (direttore generale dell’Ausl di Reggio), ci siamo inoltre fatti un idea sulla situazione dell’ospedale degli ultimi anni parlando con medici del nostro territorio ed ex-dipendenti dell’ospedale Sant’Anna.

Noi siamo dieci ragazzi che vogliamo continuare a vivere in una montagna che garantisce tutti i servizi al pari delle altre zone, e vogliamo partecipare alle scelte politiche che coinvolgono il nostro territorio. Non vogliamo però essere da soli: è così che abbiamo deciso di coinvolgere altri giovani. Dopo aver parlato con il presidente della regione Stefano Bonaccini si è progettato un evento in teatro con le classi quarte e quinte dei due Istituti Superiori di Castelnovo ne’ Monti, volevamo capire insieme ad altri giovani i motivi che hanno portato alla chiusura del punto nascite e chiarire quale sarà il futuro del nostro Ospedale. La giornata è stata quella del 19 marzo, la discussione è stata interessante, presenti al dibattito anche l’Assessore alla sanità S. Venturi e il direttore generale dell’Ausl di Reggio F. Nicolini. Si sono chiariti aspetti riguardanti la sicurezza, si è parlato di numeri e noi giovani abbiamo espresso, ancora una volta, le nostre perplessità riguardo la ragione numerica che giustifica una scelta che coinvolge persone. Se poche sono le persone che vivono nel nostro territorio crediamo che garantendo i servizi e non spostandoli, si incentivi la crescita.

Non siamo sicuri che il nuovo piano scelto per sostituire il punto nascite sarà migliore e più sicuro. Abbiamo ancora dei dubbi: siamo sicuri che a noi giovani montanari è stato dato un aiuto che ci garantisca un futuro migliore e più sicuro? Trattato il tema della sanità, che non verrà abbandonato, ci siamo dati appuntamento con il presidente della regione Stefano Bonaccini (assente il 19 marzo), per discutere insieme riguardo il progetto Aree Interne. Garantiamo la presenza e l’impegno di noi giovani sull’attuale quadro politico e sociale che coinvolge la nostra montagna. Non siamo contro nessuno, conserviamo il nostro interesse puro e propositivo riguardo la nostra vita in un territorio a volte difficile. Diffondiamo la bellezza, non vogliamo una montagna rivolta solo al turismo ma al contrario a misura dei nostri sogni e dei nostri progetti di vita. Rilanciamo l’appello ad altri giovani: alta la vista! Unitevi a noi!

I giovani del 16 ottobre

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  1. «Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza». (Antonio Gramsci, sul primo numero di L’Ordine Nuovo, primo maggio 1919)

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