Sulla discarica di Poiatica e sul modo per chiudere il buco arrivano precisazioni e prese di posizione. L'assessore regionale Paola Gazzolo dice di essere stata fraintesa nella risposta a Yuri Torri e conferma che la Regione ha già scritto nel Piano rifiuti che Poiatica è chiusa e che sugli interventi post mortem intende adeguarsi alla volontà dei Sindaci. Il Pd della montagna a firme Bottazzi per Carpineti e Tirelli coordinatore montagna afferma che quello della chiusura del buco "è’ un problema che può essere risolto in modi diversi, con costi diversi, senza coinvolgere rifiuti speciali. Spetta ad Iren risolverlo, proponendo soluzioni efficienti, dai costi ragionevoli e tali da poter essere controllate negli esiti".
Il comunicato di Paola Gazzolo
"La Regione è pronta ad accompagnare i territori per giungere ad una scelta condivisa e sostenibile anche dal punto di vista economico, chiamando anche Iren alle sue responsabilità".
"La Regione la sua scelta l'ha già fatta: l'ha scritta nero su bianco nel Piano regionale dei rifiuti, disponendo la chiusura della discarica di Poiatica. Ogni decisione sulla messa in sicurezza del sito deve ora essere presa con la piena condivisione dei sindaci e delle comunità locali. L'ho sempre sostenuto e lo ribadisco con decisione. Non accetto che sia travisato il mio pensiero, espresso chiaramente nella risposta alla interrogazione del consigliere Yuri Torri".
Così Paola Gazzolo, assessore regionale all'ambiente, interviene sulla discarica di Poiatica, nel carpinetano.
"Lo scorso anno - sottolinea l'assessore - si è avviato un percorso trasparente e partecipato sulle modalità tecniche possibili per la messa in sicurezza: è stato affidato a un ente terzo, l'Università di Bologna, che dall'inizio ha tenuto aperto il dialogo e ha svolto un'interlocuzione proficua anche con i comitati dei cittadini. Le conclusioni dello studio sono state illustrate ai sindaci, a cui è affidato il compito di valutare quella migliore insieme alle loro comunità. La Regione è pronta ad accompagnare i territori per giungere ad una scelta condivisa e sostenibile anche dal punto di vista economico, chiamando anche Iren alle sue responsabilità. Se, come leggo, i Sindaci hanno deciso, a Poiatica non arriveranno più rifiuti".
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Il comunicato del Pd montagna
Il Partito democratico ribadisce che la chiusura della discarica di Poiatica è una decisione assunta in pieno accordo dagli enti pubblici territoriali competenti: comuni, Provincia e Regione. Non c’è disponibilità alcuna per percorrere soluzioni che prevedano di riaprire la discarica di Poiatica.
Lo studio del prof. Montanari ha evidenziato criticità di cui dobbiamo tenere certamente conto e per cui si devono trovare risposte. Per la messa in sicurezza dell’impianto è quindi necessario identificare soluzioni che tengano in dovuto conto le esigenze, le aspirazioni, gli interessi e le volontà della nostra comunità. I problemi evidenziati nello studio del prof. Montanari fanno parte della gestione del “post-mortem” della discarica e devono essere affrontati da Iren S.p.A., sotto il controllo delle agenzie ambientali e degli enti territoriali. È oggettivamente parte di questo “post mortem” il problema dell’accumularsi di acque in un invaso precario. E’ un problema che può essere risolto in modi diversi, con costi diversi, senza coinvolgere rifiuti speciali. Spetta ad Iren risolverlo, proponendo soluzioni efficienti, dai costi ragionevoli e tali da poter essere controllate negli esiti.
Una multiutility con le dimensioni e l’esperienza di Iren non può sottrarsi a questa diretta e semplice responsabilità. Deve assumerla a partire dal fatto che il territorio a lungo si è fatto carico dell’onere di ospitare un grande impianto a servizio di un'area molto più ampia. Deve assumerla a partire dal fatto che il territorio, inteso come enti pubblici, forze politiche e sociali, associazioni e comitati, ha chiaramente e definitivamente optato per la chiusura. Ogni confronto sulle modalità e gli strumenti per affrontare tutte le tematiche del “post-mortem”, a partire da quello della sicurezza idrogeologica, deve partire da qui.
(Dario Bottazzi, segretario Pd Carpineti; Guido Tirelli, coordinatore Pd montagna)
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Come sempre tutti coloro che parlano non vivono in case con vista sulla discarica. Fate pure con calma… sapete… l’ultimo problema è quello della salute di chi ci vive vicino. Sono solo cittadini… come sempre prima il lucro e le colpe a rimbalzo, poi vedremo chi deve fare e cosa. Con calma.
(Simona Sentieri)
Spetta ad Iren risolverlo, proponendo soluzioni efficienti, dai costi ragionevoli e tali da poter essere controllate negli esiti. Ok, dai costi ragionevoli? Finalmente il Pd ha già deciso. Il buco va chiuso con i soldi delle bollette dei cittadini e non con il loro rusco. Un affarone!
(GR)
«La Regione è pronta ad accompagnare i territori per giungere ad una scelta condivisa»: e io intendo: «Che bello! ascolteranno la cittadinanza e chiuderanno il buco con l’argilla! Niente amianto!». Ma la scelta deve anche essere «sostenibile dal punto di vista economico, chiamando Iren alle sue responsabilità»: e io intendo: «L’amianto è più sostenibile dell’argilla, dunque in barba ai cittadini ci mettiamo l’amianto!».
(Un lettore)
Eh sì, ha inteso bene.
(Parole)
Buonasrra, penso ed auspico che sia la magistratura a chiarire quanto sia il vero. Da cittadino non posso che dire questo.
(Davide Negri)