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Poiatica: l'ultimo capitolo. Vi ricordate quando l'assessore ambiente regionale Paola Gazzolo diceva che la discarica di Poiatica era chiusa? Balle! Quando per la chiusura del buco, che sembrava la nuova minaccia incombente, avrebbe interpellato prima di esprimersi i sindaci? Balle! Quando la Regione e tutta la pletora di assessori asseriva di non essere affatto interessata ad agevolare gli affari di Iren ma raccogliere un parere tecnico dall'Università di Bologna sull'invaso? Balle. Ci mise pure la faccia la Regione, venne a Carpineti in commissione discarica e noi credemmo fosse davvero la volta buona.
Sull'invaso proprio Paola Gazzolo, subentrata a Sabrina Freda (licenziata per essere andata contro l'inceneritore di Modena, per capire cosa succede in Regione se vai contro i poteri forti), scrive l'ultimo capitolo della battaglia di Poiatica. E lo fa in forma scritta, rispondendo ad un'interrogazione del consigliere regionale Yuri Torri.
Lo fa scrivendo, dopo due anni, nero su bianco che l'invaso di Poiatica, creato da Iren, è pericoloso e che va risanato per ragioni sanitarie e ambientali con 800.000 tonnellate di rifiuti speciali, tra cui amianto, provenienti da tutta Italia. Hanno pagato un'università per farsi dare la stessa proposta che diede Iren tre anni fa! Però mica ci si poteva così candidamente intrallazzare con una multiutility privata, consentendole di interrare nel buco altri rifiuti. Così, a fare da paravento, si è prestata l'università DICAM di Bologna, offrendo un parere vagamente tecnico sulla necessità di tombare rifiuti, per sostenere in realtà un interesse affaristico. Già perché le alternative ecologiche c'erano eccome, ma l'università ha sforato la propria competenza tecnica, sottolineando alla Regione quelle più di gradimento politico a Iren. Quindi ora la Regione, dopo due anni di latitanza, ci fa sapere che per lei l'ok sui rifiuti c'è e che, se i Soggetti Responsabili decideranno, invece, per la sola argilla la Regione non ci metterà un soldo. Magari c'entra qualcosa anche il fatto che Iren ha vinto, lo scorso inverno, l'appalto sullo smaltimento delle ecoballe di Napoli? Le ceneri da combustione da qualche parte vanno interrate, no? E chissà quali altri affari in previsione dalla Liguria e quali altre emergenze italiane "temporanee" da risolvere.
Roba da leccarsi i baffi per voi
Grande Paola Gazzolo, Andrea Rossi e Stefano Bonaccini! Ma che bel triumvirato! Così si tutelano gli interessi socio-ambientali e sanitari dei cittadini! Seppellendoli una volta per tutte di rifiuti con una discarica due. Dei quali non si avrà nessuna tracciabilità, perché provenienti da tutta Italia. Aumenteranno gli stipendi dei cda Iren (e forse anche le carriere di qualche politico), questo è certo, e andranno avanti le malattie infantili e i non nati, nel silenzio delle nostre stupide e inutili case.
Ma tanto avrete subito pronti i medici e tecnici di vostra fiducia ad asserire altisonanti che non ci sono malattie e che l'aria è salubre. Che arriverà uno studio prima o poi e che i numeri parlano chiaro. O che i numeri in montagna sono "statisticamente irrilevanti" alla ricerca.
Un copione ormai visto e rivisto in questi 7 anni.
Noi però, prima di dare in pasto ai vostri avidi appetiti i nostri bambini, ci pensiamo.
Se ora quindi la scelta finale spetta ai "Soggetti Responsabili", come scrivete, chi sono dunque questi soggetti?
L'Unione dei comuni dell'Appennino reggiano, che ha firmato un documento lo scorso anno per dire no a qualsiasi tipo di rifiuto nell'invaso? Il sindaco di Carpineti che ha spinto per anni sull'emergenza del buco, aprendo le porte a una partita giocata a tavolino? L'amministrazione precedente di Carpineti che ha dato l'autorizzazione a Iren negli anni scorso per fare il buco senza un logico motivo se non quello di arrivare dove siamo oggi? La Provincia che ha già dato il diniego a procedere nel 2015? Atersir che non si è mai espressa in merito e, di fatto, è un organo regionale? A tutti quei politici di fine o inizio carriera che hanno svenduto la loro montagna per sedersi in Parlamento?
Diteci un po’: di chi è la responsabilità ultima di decidere? A chi spetta l'ago della bilancia? A quale boia dobbiamo appellarci prima che ci tolga la seggiolina dai piedi?
Sappiamo tutti che Iren ci dirà da copione che i soldi accantonati non ci sono. Mentre, invece, come lo stesso Yuri Torri scoprì lo scorso anno, ci sono nel fondo di accantonamento per la discarica 14 milioni e 374mila euro. Non bastano per una soluzione di sole argille? Si andrà quindi incontro ad un contenzioso farsa contro Iren, incaricando il famoso avvocato che da anni rappresenta Iren e, allo stesso tempo, quasi tutti i comuni e gli enti locali di Reggio Emilia? Così, tanto per avere un'idea del concetto di conflitto di interessi. Pagherete un processo inutile con le tasche dei contribuenti per far vincere Iren e farci zittire per sempre? Siamo stanchi, sono anni che fate questi giochetti e non ne avete mai abbastanza.
Iren ha accantonato 14 milioni di euro e Iren li spenderà a mettere a posto il buco che ha creato senza ragione e autorizzazione, per farci i soldi suoi. Visto che su tutti i giornali sventaglia che i suoi bilanci stanno andando alla grande.
Forse è ora che i sindaci chiedano il dettaglio dei bilanci alla mano, le voci specifiche di accantonamento: i comuni sono soci e ne dispongono le quote. Hanno il potere di chiedere e il dovere di sapere e dire.
Chi può, dunque, dire ancora l'ultima per impedire che questo disastro avvenga, quando tutti ci dicevate che invece era chiusa?
Siete bugiardi, amorali, avidi e inaffidabili.
Avete fatto un buco per continuare ad arricchirvi e ci avete ammansito in questi anni dicendoci che Poiatica avrebbe chiuso. Perché per voi eravamo quella spina di acciuga finita per sbaglio al banchetto del caviale.
È adesso, se esiste una Procura, chiediamo che questa indaghi sulle responsabilità di Iren per aver creato un buco a detta (e a scritta) della Regione pericoloso. E che si esprima sulle indagini fatte.
Se esiste una politica onesta (esiste?), che impedisca e si faccia di tutto perché Iren cacci fuori i soldi e le responsabilità civili e penali da accertare.
Sono soldi nostri, pagati negli anni con tassazioni fuori dalle nostre possibilità. Ridateci i soldi nostri per rimettere a posto quel buco osceno che avete creato.
Altrimenti, piuttosto che un'altra discarica, allora il buco noi ce lo vogliamo tenere così. Se la toppa è peggio del buco, ci teniamo il buco. La si chiude così dal momento che, da legge, Iren ha l’obbligo di mantenerla per 30 anni in condizioni impeccabili con i fondi del post mortem. In alternativa c’è il penale.
O ci volete ammazzare? La Comunità europea ci sta multando perché siamo pieni di discariche in Italia che fanno male alla salute ed è il peggior modo per smaltire i rifiuti.
A Poiatica ne volete fate una sopra l'altra, una discarica bis, perché un fantomatico ingegnere vi ha strizzato l'occhiolino?
Tra l'altro solo perché le altre soluzioni ad impatto zero che esistono, non sono economicamente praticabili? È da quando un ingegnere universitario entra nel merito anche della percorribilità economica dei bilanci regionali? Dobbiamo dedurre che conosce meglio di voi le casse di Regione ed Iren?
Siete per l'inquinamento e volete uccidere la nostra montagna perché ormai lo scranno dove appoggiate il vostro sedere regge sulle gambe di favori ormai da riscattare.
Noi siamo stati troppo diplomatici in questi anni. Due erano le tematiche più importanti della montagna sui diritti. Poiatica e il punto nascite. 2 a 0 per voi. Non c'è che dire: ci avete tolto la libertà di nascere in montagna e ci imponete anche il modo di morirci ora.
(Comitato "Fermare la discarica")
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Risposta interrogazione P. Gazzolo
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Presa di posizione di Enrico Bini, presidente dell'Unione montana dei comuni dell'Appennino reggiano
In merito alle risultanze sulla discarica di Poiatica trasmesse dall'assessore regionale alle politiche ambientali e della montagna Paola Gazzolo, in risposta ad una interrogazione presentata dal consigliere regionale Yuri Torri, interviene il presidente dell'Unione montana dei comuni dell'Appennino reggiano, Enrico Bini: “L'assessore Gazzolo ha fornito i ragguagli sullo studio commissionato all'Università di Bologna per le valutazioni tecniche ed economiche inerenti il riempimento e la messa in sicurezza della discarica di Poiatica. Concordiamo con la necessità evidenziata dallo studio di provvedere quanto prima all'intervento di chiusura e ripristino ambientale, per garantire la degradazione dei rifiuti in piena sicurezza e per ristabilire l'equilibrio idrogeologico della zona. Ma c'è un aspetto che non possiamo in alcun modo accettare, e parlo come presidente dell'Unione ma anche a nome di tutti i sindaci del territorio: a Poiatica non deve più arrivare alcun rifiuto, di nessun genere. Il ripristino e la messa in sicurezza dei luoghi sia effettuata con materiali naturali, argille o terre adatte per peso specifico e caratteristiche fisico–chimiche idonee: di questo dovremo discutere a livello provinciale, in quanto la decisione finale sarà da prendere in tale ambito. In merito al finanziamento dell'operazione, su cui la Regione non ritiene vi siano i presupposti per interventi a carico del proprio bilancio, ci confronteremo con Iren ma riteniamo che a sostenerlo dovrebbe essere chi nel corso degli anni ha ricavato utili importanti dalla gestione della discarica, quindi la stessa Iren. Su tutti gli aspetti si può aprire una discussione per affrontare insieme il percorso, ma il punto fermo per noi è che nessun ulteriore rifiuto dovrà arrivare a Poiatica”.
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Poiatica: la Gazzolo dice di essere stata fraintesa e il Pd montagna ribadisce che il buco non va riempito con rifiuti (30 marzo 2018)
Occorre impedire in qualsiasi modo il conferimento dei rifiuti fino alle prossime elezioni amministrative, dopo di che questi “amministratori” saranno finalmente cacciati e i problemi (discarica e ospedale) affrontati tenendo nella dovuta considerazione le richieste dei cittadini.
(Cocco Bill)
Un altro esempio di come la politica locale annaspa. Ma vi rendete conto, politici e senatori locali, dei danni che sta subendo il nostro territorio? Forza Comitato!!!
(MA)
La prima interrogazione in merito del consigliere Torri risale al 9 maggio dello scorso anno. A quella interrogazione era stato risposto che occorrevano ancora tre mesi per avere i dati. Forse non è un caso se la Regione risponde oggi e dica che “per lei l’ok sui rifiuti c’è”. Il voto del 4 marzo c’è stato e si devono accelerare i tempi?
(mv)
…adesso poi basta! Ma il regime di Bonaccini e del P.D. locale pensa che i montanari siamo proprio fessi completi? Meno servizi e più veleni? Non si sente l’omnipresente coordinatore del P.D. della montagna, dov’è?
(F.D.)
Ma chi? Quello che lavora in Asl in palese conflitto di interesse politica/indagine sanitaria? Quello che disse che la discarica non fa assolutamente male? Quello che fece il comunicato a Carpineti per dire che i cittadini che protestavano erano “amorali”? Quello che caldeggiò l’amministrazione Montemerli proprio negli anni di concessione degli ampliamenti e dell’escavazione del buco? Quello che siamo ancora ad aspettare i suoi dati epidemiologici di ricerca? Quello?
(Sic)
Sui giornali di oggi appare la lamentela dell’assessore Paola Gazzolo di essere stata travisata. Che possa essere travisata una risposta ad una interrogazione è alquanto strano a meno che non sia scritta in modo tale da poterlo essere, ma questo non sarebbe auspicabile, ormai però, ci hanno abituati a tutto. Un tempo ci si lamentava della stampa e degli organi di informazione che travisavano le dichiarazioni e i comunicati, ora ci si travisa da soli e poi ci si lamenta ugualmente. Mah?!
(Antonio D. Manini)
Caro presidente dell’Unione che parla a nome di tutti i sindaci della montagna e dice che “l’assessore Gazzolo ha fornito i ragguagli sullo studio” eccetera eccetera. L’assessore Gazzolo dice anche che l’Atersir ha consegnato alla Regione lo studio dell’Università il 15 dicembre 2017. Non solo. La Gazzolo dice stamattina a un giornale di Reggio che quello studio lì è stato presentato anche ai sindaci che dovevano valutare con le comunità le decisioni. Adesso lei lascia intendere di cadere dal pero e vorrebbe far credere che lei e i suoi amici sindaci non ne sapevate niente e siete venuti a conoscenza dello studio solamente adesso grazie alla richiesta di un consigliere regionale. Se l’assessore Gazzolo dice la verità in questi tre mesi lei e i suoi amici sindaci non avete fatto niente. Se non è così deve smentire subito la Regione. Speriamo di non dovere andare dai carabinieri per conoscere la verità come lei ha fatto con il problema dell’elicottero che non è arrivato a soccorrere la signora della Gatta.
(G.R.)
La discarica di Poiatica è stata chiusa e non deve essere riaperta. A mio avviso e da quanto mi risulta, gli enti pubblici territoriali (comuni, Provincia, Regione) che insieme hanno deciso la chiusura non ne autorizzeranno la riapertura. Ci possono essere diverse soluzioni per il ristagno delle acque. È un problema idraulico e/o idrogeologico. Non è un problema di difficile soluzione. I costi possono essere sicuramente più contenuti di quanto prospettato. Iren può e deve farsene carico, anche nell’ambito delle risorse e delle responsabilità del gestore per il post mortem della discarica.
(Fausto Giovanelli)
Queste cose le sappiamo tutti o quasi, magari le dica ai suoi colleghi seduti comodamente a debita distanza.
(Stefano)
Mi scusi ma se ho ben capito quello che lei chiama post-mortem della discarica (che roba brutta poi) è della discarica e quindi dovrebbe essere un progetto che interessa soltanto l’area della discarica, quindi dove l’Iren ha messo i rifiuti. Che cosa c’entra il buco dove l’Iren non ha messo nulla? Secondo lei perché l’Iren dovrebbe pagare (con le nostre bollette?) la sistemazione di un’area che non ha sfruttato? Mettendoci dentro che cosa? Mi piacerebbe anche sapere una buona volta chi lo ha fatto quel buco lì e perché, con quali autorizzazioni date da chi. Se il buco pericoloso è stato fatto per metterci dentro il nostro pattume ce lo si metta e basta. La discarica è andata bene per tanti anni e adesso? E’ diventata un problema ideologico di destra o di sinistra o populista o grillino? Grazie della risposta.
(G. Reggiani)
Però le cose, Reggiani, le dovrebbe leggere, prima di commentare un tanto al chilo. 1) Il post-mortem (termine tecnico) interessa il mantenimento di qualsiasi parte minacci il fronte dei rifiuti. Se c’è ad esempio una sponda che va rinforzata, non è che, visto che non ci sono i rifiuti sulla sponda, Iren se ne può fregare perché la discarica è chiusa. Userà i soldi accantonati per lavori straordinari e ordinari di manutenzione.
2) Iren ha già accantonati i soldi per il dopo chiusura e sono 14 milioni e rotti. Lei, come cittadino, ha già versato questi soldi (e meno male, perché una discarica non si sfrutta e poi la si lascia così). O preferisce più darli agli stipendi stellari dei dirigenti Iren?
3) Piacerebbe anche a me sapere chi ha dato le autorizzazioni per scavare il buco, ma se lo chiede all’ex sindaco Montemerli o all’attuale minoranza Baldelli forse qualche risposta in più gliela sanno certamente dare.
4) I rifiuti non sono più urbani nè comunali nè provinciali e ormai nemmeno regionali. Sono tutti rifiuti trattati speciali, provenienti da tutta Italia, a seguito della legge “Sblocca Italia” 2014 e della normativa dei rifiuti speciali a libero mercato. L’Italia è un paese in eterna emergenza rifiuti grazie al quale politica e imprenditori dei rifiuti si sollazzano, alimentando gli impianti altrimenti sottodimensionati (perché la gente sta sempre più differenziando). Si informi in merito, potrebbe scoprire un mondo davvero poco bello.
5) La discarica è andata bene per tanti anni a chi? La discarica ha 20 anni e 2 milioni di tonnellate di rifiuti. La gente è stata ingannata con la promessa che sarebbe rimasto un bacino montano e la politica ha sempre utilizzato gli introiti per tutto (feste, grandi ospiti, piazze, ecc.) meno che per l’attenuazione degli effetti ambientali di Poiatica. E ora ne potrebbero arrivare 1 altro milione. A me non è mai andata bene e ho 10 anni in più della discarica. Un mio coetaneo compaesano ha detto che a lui non va bene. E siamo in due. Forse in 100. Quindi a tutti chi?
Ammesso che esista ancora un grillismo, una destra e una sinistra, se il populismo (di chi riporta informazioni raffazzonate e parla di “tutti” per riferirsi a se stesso) accusa di populismo gli altri siamo veramente alla deriva.
(V.B.)