Il "Carlino" di oggi presenta il caso di una giovane al sesto mese di gravidanza colta da forti dolori intorno alle 22,30 di sabato 24 marzo.
Succede a Gatta di Castelnovo ne' Monti da dove il compagno chiama il 118. Arrivano alla abitazione ambulanza e automedica, ma il 118 intende far partire anche l'elicottero da Bologna che però risulta non disponibile per guasto.
L'ambulanza con la giovane intanto arriva alla piazzola dell'elisoccorso di Castelnovo dove attende per 40 minuti per poi partire per Reggio Emilia dove arriva circa 90 minuti dopo la chiamata e viene messa in osservazione.
Evidentemente qualcosa non ha funzionato nel sistema nonostante le rassicurazioni di questi mesi, dopo la chiusura del punto nascita del S. Anna, da parte dei responsabili.
Alcune domande e considerazioni in merito:
- come mai è stato allertato e si è aspettato l'elicottero quando è stato chiaramente affermato dai tecnici che in questi casi non dovrebbe essere utilizzato questo mezzo?
- perchè non è garantita la guardia ginecologica 24 ore su 24 presso il S. Anna come da impegni assunti in modo chiaro dai dirigenti Ausl?
Ci sono evidenti falle nel sistema che ripropongono la soppressione del punto nascita presso il S. Anna come un grave errore di obbedienza cieca a norme ipergarantiste (per gli operatori, un po' meno per i cittadini!).
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Aggiornamento: interviene il sindaco Enrico Bini
Fortunatamente questa mattina ho avuto notizie rassicuranti sulle condizioni della ragazza trasportata d'urgenza a Reggio con l'ambulanza: le sue condizioni non sono gravi e nelle prossime ore farà rientro a casa sua, a Gatta. Ma quello che è accaduto è comunque grave, con l'elicottero che doveva partire da Bologna per il trasporto d'urgenza che è stato fermato a quanto pare da un'avaria. È chiaro che questa giustificazione non è sufficiente: ho inoltrato alcune richieste di chiarimenti, perchè pur sapendo che non tutti gli elicotteri a disposizione per il soccorso sono abilitati per il volo notturno è impensabile che non sia a disposizione un mezzo 'di riserva'. L'abilitazione della piazzola di Castelnovo all'atterraggio del mezzi sulle 24 ore è stata un percorso piuttosto lungo e complesso ed era stata presentata come un elemento di sicurezza per la popolazione di tutto l'Appennino. Ma ora in una occasione concreta in cui sarebbe stato necessario il servizio, assistiamo ad una mancata risposta che è a dir poco inquietante. Soprattutto considerando il fatto che tutto l'iter che ha portato alla chiusura del punto nascite del Sant'Anna è stato condotto sulla base di supposte esigenze di maggiore sicurezza. Personalmente, e a nome degli altri sindaci dell'Unione che sono sempre stati critici su questa chiusura, non possiamo accettare che, alla prova dei fatti, questa sicurezza non sia garantita. A questo punto chiedo con forza che sia immediatamente ripristinato quanto meno il servizio di guardia ginecologica sulle 24 ore, sospeso a seguito della chiusura del punto nascite, mentre come abbiamo già avuto modo di affermare in consiglio comunale attiveremo i canali per portare a Roma, attraverso i parlamentari eletti sul territorio ma anche nell'ambito della Federazione nazionale delle aree interne di cui facciamo parte, la richiesta di rivedere l'accordo Stato-Regioni sui parametri minimi per il mantenimento dei punti nascite nelle zone decentrate, unica strada possibile per arrivare ad una revisione della chiusura del servizio al Sant'Anna.
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Aggiornamento: intervento dell'on. Antonella Incerti Pd e di Guido Tirelli coordinatore Pd montagna
Quello che è successo sabato notte non è accettabile; una donna incinta non deve attendere l’arrivo di un elicottero per oltre 40 minuti, prima di iniziare il trasporto a Reggio Emilia in ambulanza. Non è ammissibile che il protocollo che deve essere messo in atto in situazioni di questo tipo sia così fragile da non riuscire a gestire in modo opportuno i problemi di disponibilità di un singolo mezzo. Non è ammissibile che il servizio del 118 non fosse stato preventivamente informato dei problemi tecnici e che non fosse disponibile una soluzione alternativa, per esempio, l’impiego di un diverso elicottero oppure una immediata attivazione del trasporto su strada. Crediamo che l’Ausl debba fare chiarezza con una inchiesta interna su quanto è accaduto e chiediamo che i cittadini vengano informati in modo esauriente e dettagliato su cosa non ha funzionato e perché. La nostra comunità ha ogni diritto di comprendere nel dettaglio il funzionamento delle procedure di emergenza e di chiederne il miglioramento qualora non risultino adeguate a rispondere alle esigenze del territorio. Ai nostri cittadini è stata motivata la decisione di chiudere il punto nascita per motivi di sicurezza ma ora gli stessi cittadini pretendono garanzie e certezze sulle procedure attuate in sostituzione. Ora come non mai è necessario che l’Ausl coinvolga la cittadinanza nelle principali scelte del servizio, fornendo risposte alle domande qualificate che vengono dal territorio. Crediamo che in questo senso sia necessario ristabilire immediatamente il servizio di guardia medica ginecologica in reperibilità 24 ore su 24. Garantire la disponibilità continuativa di personale medico specializzato sul territorio va certamente nella direzione auspicata dai cittadini ed è un immediato elemento di garanzia che accresce la capacità operativa dell’ospedale anche a fronte di situazioni potenzialmente problematiche. Il Pd chiede quanto prima una risposta dall’assessore Venturi e al dott. Nicolini sulle azioni immediate che intendono porre in atto per garantire la sicurezza delle donne della montagna. La parlamentare di riferimento del Partito democratico per il nostro territorio, Antonella Incerti, ha preso in carico il problema, per dare il suo contributo ed avere risposte e garanzie a tutela della nostra comunità dal direttore di Ausl RE dott. Nicolini.
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Aggiornamento: intervento M5S onorevoli Maria Edera Spadoni e Davide Zanichelli e sen.Maria Laura Mantovani
Abbiamo appreso oggi dalla stampa locale della giovane partoriente del nostro Appennino che in situazione di emergenza ha atteso inutilmente l’arrivo dell’elisoccorso per ben 40 minuti prima di essere trasferita con l’ambulanza all’ospedale di Reggio Emilia. In primis non possiamo che essere felici per il fatto che la giovane stia meglio, ma dobbiamo necessariamente riflettere su quanto accaduto e chiederci se andrà sempre a finire “così bene”. Per anni abbiamo lottato a tutti i livelli dove eravamo rappresentati per opporci alla scellerata decisione da parte della Regione Emilia-Romagna di chiudere il punto nascite di Castelnovo ne’ Monti sbattendo contro l’ottusità politica di un sistema che ha voluto anteporre l’interesse economico a quello delle persone. Sia in parlamento che in regione sono state presentate interrogazioni chiedendo che non venisse chiuso il punto nascite. Per anni si è fatta disinformazione per convincere i cittadini che queste scelte fossero dettate da una esigenza di maggiore sicurezza, che fossero dettate solo ed esclusivamente dai pareri dei tecnici, cercando di svincolarsi da ogni responsabilità. Ricordiamo inoltre che la deroga per i punti nascita sotto i 500 parti è concessa laddove non si può garantire il trasporto in sicurezza a donna e neonato secondo il D.M. 11/11/2015. Ora il re è nudo e si mostra in tutta la sua nefandezza. La sicurezza tanto sbandierata da politici e tecnici nominati dagli stessi politici è risultata solo uno specchietto per le allodole. Oltre al punto nascita hanno deciso di togliere anche la ginecologia h24 così che ora la sorte delle partorienti è affidata più al caso che ai protocolli di sicurezza (ancora sconosciuti) messi in atto dai tecnici. Apprendiamo che un solo elicottero è abilitato al volo notturno (quello in base a Bologna) e che come ieri in caso di guasto o come potrebbe essere in situazioni meteo avverse, risulta insufficiente a sopperire alla mancanza dei servizi tagliati. Pesano inoltre come macigni le parole espresse solo qualche mese in consiglio comunale a Castelnovo ne’ Monti dall’assessore e presidente commissione pari opportunità Sabrina Fiori, in risposta al nostro consigliere comunale Massimiliano Genitoni, che esprimeva forti dubbi sul destino delle partorienti della montagna se si fossero trovate a partorire in caso di emergenza. L’assessore Sabrina Fiori dal canto suo ha parlato di “scenari apocalittici ed eccessivi, seppure capisca bene che emotivamente questa perdita sia difficile da mandare giù”. “L’emergenza-urgenza sarà potenziata ad un livello che nessun altro ospedale avrà e nessuno intende lasciare a loro stesse le donne del nostro territorio, che dovranno sentirsi sicure”. “Dobbiamo guardare avanti”. Oggi purtroppo ci troviamo, a distanza di pochi mesi, a “guardare in faccia la realtà” e chiediamo pertanto che si faccia chiarezza sui protocolli di sicurezza che sono stati adottati così come si faccia un passo indietro e si provveda a ripristinare il servizio ginecologico h24 così come lo stesso punto nascite anche in funzione del fatto che ora l’ospedale di Castelnovo ne' Monti non è più indipendente ma a tutti gli effetti accorpato a quello di RE e quindi rientrante pienamente nei parametri di sicurezza. Sull'episodio e su possibili soluzioni, verrà presentata una interrogazione parlamentare sia alla Camera dei deputati che presso il Senato della Repubblica.
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Aggiornamento: intervento on. Benedetta Fiorini (Forza Italia)
"Ci risiamo. Altra tragedia sfiorata a causa della chiusura dei punti nascite in montagna. Sabato sera una ragazza al sesto mese di gravidanza è stata trasportata in ambulanza a Reggio, dato che l'elicottero da Bologna non arrivava. La donna ha dovuto perciò affrontare un percorso di un'ora soltanto perchè la Regione ha deciso di privare la montagna di un servizio importante come il punto nascite. Fortunatamente si è concluso tutto per il meglio".
Lo scrive in una nota Benedetta Fiorini, deputata di Forza Italia. "Questo ennesimo brutto episodio - prosegue l'on. Fiorini - ci conferma una volta in più quanto la Regione a guida Pd sia lontana dai cittadini e addirittura giochi con la loro salute. Inoltre, mi pare del tutto evidente che per quanto riguarda la chiusura dei tre punti nascite di Pavullo, Castelnovo e Borgotaro siano state sottovalutate le condizioni oro-geografiche. Come promesso in campagna elettorale, mi impegnerò a fianco dei comitati dei cittadini e delle amministrazioni locali che hanno dovuto subire le scellerate decisioni delle Regione per chiedere al prossimo ministro della Salute la riapertura dei punti nascite montani. Dopo quanto successo anche sabato urge intervenire: basta applicare la normativa, cioè il decreto dell'11/11/2015. Per ovvie ragioni (condizioni climatiche, avaria, condizioni della donna in travaglio) l'elicottero non può essere la soluzione. Dobbiamo agire subito: la salute è una priorità".
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Aggiornamento: Raffaella Sensoli, consigliere regionale M5S
“L’episodio che ha visto una donna incinta aspettare per 40 minuti un elisoccorso che non è mai arrivato, per poi essere trasportata in ambulanza a Reggio Emilia, dimostra ancora una volta che le tanto decantate condizioni di sicurezza che hanno portato alla chiusura del punto nascita a Castelnovo sono del tutto inesistenti, anzi. La decisione di chiudere la struttura, come abbiamo sempre sostenuto, non farà altro che moltiplicare casi di questo tipo e di conseguenza il fattore di rischio per le future madri e i loro bambini". Raffaella Sensoli, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, ha presentato un'interrogazione riguardo al caso della donna incinta che è stata costretta ad aspettare, in preda a dolori lancinanti, 40 minuti su un’ambulanza perché l’elicottero che avrebbe dovuto trasportarla a Reggio Emilia non è mai arrivato. “Quello che si è verificato sabato sera a Castelnovo è solo l’ultimo di un lungo elenco che riguarda donne incinte costrette ad attese molto lunghe o a viaggi a dir poco difficoltosi per poter raggiungere l’ospedale di Reggio Emilia, dopo la chiusura del punto nascita locale – spiega Raffaella Sensoli – In questo caso la situazione è ancora più grave perché abbiamo scoperto che basta una semplice avaria a un elicottero per rendere il servizio totalmente inefficiente, nonostante la giunta avesse presentato in pompa magna soltanto qualche mese fa il nuovo programma per le eliambulanze, con nuove aree per il decollo e nuovi mezzi. Programma che evidentemente è rimasto solo sulla carta facendo così aumentare il fattore di rischio soprattutto per le donne che vivono in zone disagiate e in procinto di partorire”. Ecco perché nella sua interrogazione la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle chiede alla Regione di ritornare sui suoi passi e disporre immediatamente la riapertura del Punto nascita di Castelnovo. “Una decisione che dovrebbe essere presa proprio in virtù dello stesso principio che ha portato la Regione a chiudere il punto nascite – conclude Raffaella Sensoli – Se il rispetto degli standard di sicurezza deve essere il fattore decisivo per mantenere aperta o meno una struttura sanitaria, non si può sostenere che lasciare una donna in balìa degli eventi in attesa di un elicottero che non arriverà mai, sia certamente più sicuro”.
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Aggiornamento: Roberta Mori, consigliere regionale Pd
È Roberta Mori del Pd a intervenire, con un’interrogazione rivolta al governo regionale, sulla vicenda della donna incinta, di Gatta di Castelnovo ne’ Monti, che sabato sera ha atteso invano, per quaranta minuti, l’intervento dell’elisoccorso prima di essere trasportata all’ospedale cittadino in ambulanza. Il mancato intervento sarebbe riconducibile a un guasto dell’elicottero del 118. Con la chiusura del punto nascite di Castelnovo, si legge nell’atto ispettivo, il servizio di elisoccorso è stato potenziato: reperibilità immediata 24 ore su 24. L'episodio accaduto, evidenzia l’esponente del Pd, va ricollegato “all’efficienza di un sistema di assistenza e del correlato servizio di elisoccorso che, a seguito di un corposo investimento finanziario e di indirizzo della Regione, le Aziende sanitarie devono assicurare su tutto il territorio, in particolare per le donne in gravidanza e partorienti”. La Mori chiede quindi alla giunta regionale “di verificare le dinamiche della vicenda” e, in particolare, vuole sapere “quali iniziative intenda assumere per rendere ancora più appropriato, nelle zone montane, questo servizio di assistenza in emergenza”.
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Aggiornamento: il comunicato dell'Ausl
La signora ricoverata all’Arcispedale S. Maria Nuova, le cui condizioni sono buone e che verrà presto dimessa, anche in caso di travaglio in atto, non avrebbe potuto partorire a Castelnovo Monti, perché si sarebbe trattato di un parto al sesto mese di gravidanza, il cui esito è legato alla presenza della terapia intensiva neonatale. Ripercorrendo i fatti avvenuti, si specifica che il trasporto è avvenuto in ambulanza, in tutta sicurezza. Per quanto riguarda l’ipotesi del trasporto in elicottero, in un primo tempo richiesta ma poi non avvenuta per un problema tecnico al velivolo proveniente da Bologna (al momento il solo abilitato per il volo notturno), essa era stata valutata per ragioni legate principalmente al comfort della paziente, non certo per problemi legati alla urgenza dell’arrivo a Reggio Emilia. Il medico dell’ambulanza, infatti, appena visitata la signora, aveva verificato che non c’era alcun segno di travaglio in atto né tantomeno di parto imminente. Tuttavia in presenza di sintomatologia dolorosa addominale il ricovero è stato disposto in via cautelativa per gli accertamenti del caso. Provenendo la gestante da altra regione e non essendo nota ai servizi locali, durante il ricovero nell’ospedale reggiano sono stati effettuati numerosi accertamenti per confermare il buon stato di salute materno-fetale. Il problema tecnico ha generato un’attesa in piazzola a Castelnovo ne' Monti, da parte della paziente, di 5 minuti, trascorsi i quali l’ambulanza, avuta conferma dell’impossibilità di intervento dell’elisoccorso, l’ha trasportata a Reggio Emilia, dove è arrivata una ventina di minuti oltre il tempo che avrebbe garantito l’elicottero. Per motivare le cause tecniche della mancata effettuazione del servizio è stata richiesta una relazione ai gestori del mezzo dall’Azienda Usl di Bologna. Nella tabella i tempi di attivazione sia del mezzo di soccorso avanzato che dell’elisoccorso da cui si evince come il tempo di sosta alla piazzola di Castelnovo sia stato di 5 minuti, non 40, come riportato da una testata giornalistica cittadina.
Mezzo di soccorso avanzato (automedica) | Elisoccorso Bologna | ||
22.32 | Chiamata 118 | ||
22.35 | Attivazione automedica | ||
22.40 | Partenza automedica verso abitazione | 22.41 | Preallarme ELIBO |
22.50 | Arrivo automedica ad abitazione | 22.47 | Attivazione ELIBO |
22.51 | Inquadramento del caso | 22.52 | Conferma ingaggio ELIBO |
23.00 | Partenza da abitazione verso piazzola elisoccorso di Castelnovo ne' Monti | 23.19 | Centrale 118 informa problema tecnico ELIBO |
23.20 | Arrivo piazzola elisoccorso Castelnovo ne' Monti | 23.25 | Centrale 118 comunica non decollo ELIBO |
23.25 | Partenza verso Reggio | ||
00.28 | Arrivo al pronto soccorso Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia |
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La strada più veloce per tentare la riapertura punto nascite era proporre ricorso alla giustizia amministrativa, cioè al TAR… ma il Comune di Castelnovo Monti con ordine del giorno approvato pochi giorni prima della tornata elettorale ha negato ai cittadini questa possibilità di tutela in sede giudiziaria.
(Rossella Ognibene)
…”chiedo con forza”? E quale sarebbe, se la chiusura del punto nascita è stata comunicata mentre si andava in Regione a parlare della richiesta di deroga?
(mv)
Gestanti che partoriscono in ambulanza e altre che aspettano elicotteri fermi per avaria. Stiamo regredendo. Temo che per avere un evento drammatico sia solo questione di tempo.
(Giovanni R.)
Tranquilli, ci hanno assicurato che con l’abolizione del punto nascite la sicurezza per le future mamme è aumentata: perchè dubitarne?
(Ivano Pioppi)
Buongiorno Rossella, a seguito delle informazioni raccolte in merito, tutte sconsigliavano di ricorrere al Tar. A tal proposito vorrei ricordarLe l’esito del procedimento instaurato dai comitati di Porretta: rigettato il ricorso e condannati al pagamento delle spese legali. Ciò detto, se Lei comunque ritiene che sia una strada percorribile, nulla Le vieta di procedere.
(Enrico Bini)
Gentile sindaco Bini, le sentenze dei TAR sono di varia risultanza, io le ricordo il TAR Umbria dove su ricorso di un comune si è avuta vittoria; le rammento inoltre il tema della legittimazione ad agire, che appartiene ad enti locali e non a me, cittadino che risiede a Cavriago e non a Castelnovo ne’ Monti… si tratta di norme processuali elementari… quindi io non potevo aver alcuna legittimazione ad impugnare una serie di atti amministrativi riguardanti territorio dove non risiedo… al contrario era legittimato a formulare il ricorso al TAR il Comune del quale Lei è sindaco… non conosco gli elementi che Lei dice di avere raccolto… saranno elementi risultanti da atti scritti (si sa bene che “verba volant”) e quindi per informazione ai suoi cittadini tali elementi scritti e con data certa Lei dovrebbe renderli pubblici… attendo in merito ulteriori notizie da parte Sua. Buona giornata.
(Rossella Ognibene)
È di questa mattina la notizia che l’Unione europea chiederà al prossimo governo un’ulteriore riforma delle pensioni. Considerato questo fatto, credo che l’episodio in questione sia estremamente positivo, in quanto abitua il nascituro ancor prima della nascita, al duro scenario che si prospetta a tutti: ossia tagli dei servizi e privatizzazioni che accentreranno i servizi a pagamento nelle aree di maggior business. Un’ottima notizia — questa — soprattutto per tutti coloro che reputano l’America cuore di civilizzazione e modello da importare e imitare anche in Italia: di modo che, in caso di rischio di morte, ci si salverà unicamente se si avrà pagata una apposita assicurazione; in caso contrario, sarà la prova definitiva del fallimento della propria vita!
(Un cittadino)
“Nell’Europa continentale, un programma completo di riforme strutturali deve oggi spaziare nei campi delle pensioni, della sanità, del mercato del lavoro, della scuola e in altri ancora. Ma dev’essere guidato da un unico principio: attenuare quel diaframma di protezioni che nel corso del ventesimo secolo hanno progressivamente allontanato l’individuo dal contatto diretto con la durezza del vivere, con i rovesci della fortuna, con la sanzione o il premio ai suoi difetti o qualità”. Come non ripensare alle profetiche parole di Tomaso Padoa Schioppa, in quel famoso articolo del “Corriere della Sera” del 26 agosto 2003? Più riforme strutturali, ecco di cosa abbiamo bisogno!
(Commento firmato)
Complimenti al dottor Nicolini e a Venturi che a chiacchiere tutto semplice poi alla prima urgenza siamo già “del gatto”. Fosse successo quando le strade erano piene di neve cosa succedeva?
(Luchino)
Sto cercando di capire che cosa dovra succedere ancora per far si, che si comprenda, quanto fosse indispensabile il reparto nascite del S.Anna e perché si percorra qualsiasi strada per riaverlo aperto velocemente. La politica ha percorsi lunghi e tortuosi, spesso senza arrivo. Le chiacchiere che hanno usato e che useranno per rassicurarci si stanno dimostrando tali e i fatti stanno confermando l’improvvisazione e l’inefficenza di quanto avevano promesso. Sempre a chiacchiere ora, ci racconteranno una nuova scusa e alla fine, come sempre, non sarà colpa di nessuno. Non ce l’hanno ancora detto in faccia ma siamo noi montanari il problema, che insistiamo, nonostante tutto, nel voler vivere qui.
(Antonio D.Manini)
Caro Enrico, e caro Tirelli, non per niente il Pd ha raggiunto i minimi storici, di chiacchiere ne sono state fatte tante ma alla resa dei conti i fatti sono altri la deriva non è finita. Spiace vedere che questo nostro splendido territorio perde pezzi ogni giorno. Nella speranza che come da me auspicato più volte la batosta elettorale riporti il Pd tra la gente lasciando la strada intrapresa di autoreferenziati e refeRENZIANDI. Cordialmente.
(Malvolti Roberto)
Il problema è stato creato dalla politica e spetta alla politica risolverlo. Partendo dalle dimissioni. Poi riaprendo il punto nascite con decreto regionale perché il parere del ministero è solo consultivo. Tutto il resto è scaricabarile.
(Gianni Marconi)
Per mantenere in vita l’eurozona e i trattati europei, ci vogliono più tasse e meno spesa pubblica – cioè meno welfare, meno pensioni, meno sanità pubblica, meno sicurezza, meno scuola. Chi vuole l’euro vuole questo. Infatti, chi ci ha governati dal 2011 fino a pochi giorni fa voleva l’euro (diceva Bersani, orgoglioso “noi siamo quelli dell’euro!”), e queste sono le conseguenze.
(Commento firmato)
Nel comunicato Ausl non leggo osservazioni circa il servizio di ginecologia soppresso all’Ospedale S. Anna per le ore notturno (soppresso anche il pomeriggio del sabato e tutta la domenica)… quindi vorrei capire dall’Ausl se anche un servizio ginecologia non sarebbe stato utile per la signora in così evidenti difficoltà… il fatto che nulla sia detto al riguardo mi lascia molto perplessa… forse che al Santa Maria la signora sia stata ricoverata in reparto diverso da ginecologia? Attendiamo chiarimento in merito… davvero interessante che la consigliera regionale Mori interroghi la giunta espressione del suo partito politico.. .ritengo comunque che nessuna risposta ad interrogazione valga a rendere efficiente un elicottero in avaria (evento che ovviamente può capitare in modo imprevisto… a prescindere dall’intendimento auspicato nelle risposte regionali)… a mio modesto parere non esiste soluzione alternativa che sia efficace al pari di quella di un reparto ospedaliero attivo e al servizio di chi le tasse le paga… e anche salate.
(Rossella Ognibene)
Comunque qualcosa non torna fra la tabella pubblicata dell’Usl e le tempistiche. Infatti se davvero l’elicottero ha avuto una avaria tecnica, c’era tutto il tempo di avvisare gli equipaggi intervenuti e inviarli direttamente a Reggio, senza mandarli inutilmente in piazzola ad attendere un elicottero. Il tempo perso fra la sosta e il giro a vuoto è ampiamente superiore a 40 minuti.
(Mb)
Ecco. L’unico commento sensato che evidenzia una gravissima smagliatura nell’organizzazione della macchina dei soccorsi essendo che il 118 non era evidentemente a conoscenza dei problemi tecnici dell’elicottero e non ha potuto attivare un “piano b” per gestire l’emergenza (sperando che il “piano b” ci sia altrimenti è evidentissimo che va approntato), perdendo tempo preziosissimo. Nel preallarme delle 22.41 l’equipaggio dell’elisoccorso non poteva dirlo subito che era rimasto a piedi? Hanno forse provato a “spingerlo” fino alle 23.25? Diciamo la verità: l’accaduto ha del grottesco e se è vero che per tutta la regione c’è un solo elicottero abilitato al volo notturno (e chissà quante auto blu, sia per il giorno che per la notte…) fa anche un po’ incazzare.
Tutti i vari commenti (a partire da quello del PD che nemmeno si preoccupa delle condizioni di salute della signora e del nascituro da essa portato in grembo e che in materia di politica sanitaria regionale e nazionale porta una grandissima responsabilità per essere stato al governo fino a ieri) sono null’altro che un infantile e inaccettabile tentativo di strumentalizzare politicamente un problema grave e che alla luce dei fatti va affrontato con serietà competenza. E possibilmente un po’ in fretta.
(G. Reggiani)
Signor Reggiani, la decisione di chiudere i punti nascita, come quello di Castelnovo, è stata presa dalla Regione Emilia-Romagna governata dal Pd. In questa decisione non si è tenuto conto delle conseguenze che potevano esserci. Vorrei inoltre precisare che non si tratta di strumentalizzare, è solamente la realtà, ormai la gente si è stancata delle chiacchiere e della superficialità dei signori Bonaccini, Venturi, ecc. e i fatti lo dimostrano.
(AZ)
Signor/signora, forse ha letto male il mio commento: dalle forze politiche rappresentate nei consigli comunali, provinciali, regionali, ecc. ecc. non mi aspetto una caccia alle responsabilità (questo è compito di precisi doveri da parte di vari organi dello ostato); ed è qui che a mio parere si scade nel tentativo di strumentalizzazione politica. Da loro, da anni, siamo (tutti) in attesa di proposte e di risposte verso i problemi dei cittadini (sanità compresa). E’ probabile che stiamo dicendo entrambi la stessa cosa, non crede?
(G.R.)
Dei vergognosi senza scrupoli e basta, avere agito contro ogni logica e morale, ora si iniziano a vedere gli effetti, ma neanche pensano minimamente di rimediare ai loro errori.
(C219T)
Caro sindaco, sono 4 anni che lei fa proclami puntualmente smentiti. I casi sono 2: o lei non è capace di fare questo mestiere e viene preso in giro dalle istituzioni non aiutato dalla sua giunta taciturna ed inesperta oppure è lei che prende in giro noi. Ai cittadini l’ardua sentenza.
(Paolo)
Rimango basito di fronte al fatto che per l’ennesima volta potevamo perdere una ragazza ed il suo bambino. Signori politici, dimenticatevi per un momento del partito che rappresentare, e, per una volta, rammendate che siete lì perchè i cittadini vi hanno eletti. Ascoltate le ragioni delle persone, perchè tali siete anche voi. Avete genitori, mogli, nipoti e figli, e, non svendiamo la sanità montana, ne va della vita delle persone, e, ne avrete a che fare con la vostra coscienza.
(Davide Negri)
Non abbiamo quasi mai risposto agli interventi qui su Redacon lasciando il dibattito a tutti coloro, oltre a noi, che sono interessati a questo difficile argomento; oggi però lo facciamo tralasciando di intervenire su quello della consigliera regionale Mori, che riteniamo incommentabile, e poniamo l’attenzione su quello della deputata Incerti “rallegrandoci” del fatto che, finalmente, si rende conto della gravità della situazione creata con la chiusura del punto nascita in montagna; cosa che non aveva, forse, ancora chiara quando ad una nostra specifica domanda di impegno circa il cambiamento della legge una volta eletta rispondeva che prima di tutto ci sono i parametri di sicurezza delle società scientifiche. Come mai questa virata? Basterebbe ammettere di aver sbagliato qualcosa piuttosto che fare l’elogio del cittadino e delle sue richieste. Il 4 marzo è servito a qualcosa, oltre alla sua rielezione? Perchè non si è mai esposta prima in questi tre anni di battaglie, Lei che ricopriva, già la carica di deputata… forse che la montagna e questa problematica prima non erano degne di nota?
(Salviamo le Cicogne)
Innanzitutto ringraziamo l’Ausl per la pronta replica del caso. Qualcosa non mi è chiaro, aiutatemi. La ragazza è arrivata in PS al Santa Maria Nuova alle 00.28 dopo un viaggio di 1 h e 3 min dalla piazzola di Viale Bismantova di Castelnovo ne’ Monti. Se fosse andata in elicottero, secondo l’Aus, sarebbe arrivata alle 00.08. Secondo Google Maps, per non voler interpellare i pendolari che conoscono a menadito la tratta Castelnovo-Reggio, ci vogliono 46 minuti rispettando tutti i limiti di velocità. Quindi con ambulanza a velocità di crociera sarebbe dovuta arrivare circa alle 00.11. Tre minuti dopo l’eventuale volo notturno dell’elicottero. Invece a quanto pare il viaggio è stato affrontato con molta calma perchè il caso non richiedeva un trasporto “urgente”. Non molto tempo fa, con un infarto in atto, mio padre è stato portato a Reggio dal reparto di cardiologia di Castelnovo ne’ Monti. Se la memoria non mi inganna in 35 minuti era in cardiologia interventistica al Santa Maria. Ora il tutto si riduce ad un esercizio puramente matematico. Se l’ambulanza avesse viaggiato a sirene spiegate e ci avesse messo 35 minuti circa per arrivare a Reggio, sempre prendendo per buoni i tempi dell’elicottero forniti dall’Ausl, probabilmente sarebbe arrivata 8 minuti prima del velivolo bolognese (che a questo punto avrebbe soltanto ritardato l’arrivo in un centro con terapia intensiva neonatale). Ora occorre inoltre spiegare alla ragazza che se fosse partita da Gatta con l’ambulanza alle 23.00 e fosse andata direttamente al Santa Maria a velocità di crociera sarebbe arrivata al PS di Reggio alle 23.48 sempre secondo google maps. (circa 40 minuti prima di quando c’è arrivata e 20 minuti prima di quando sarebbe arrivata con l’ELIBO mai partito). Se invece l’ambulanza avesse viaggiato a sirene spiegate in caso d’urgenza da Gatta al PS del Santa Maria probabilmente avrebbe guadagnato altri 10 minuti e quindi sarebbe arrivata alle 23.38 (mezz’ora prima che con l’elicottero). Ora l’Ausl ci dice: volevamo far viaggiare in modo confortevole la ragazza in quanto non c’era nessun segno di travaglio in atto o di parto imminente. Credo che non ci resti che ringraziare per le numerose premure che ci vengono riservate. Cordialità. E portate pazienza se ho sbagliato qualche calcolo. Ho una gran confusione in testa…
(Daniele)
Sigg. Bonaccini, Venturi e Nicolini, questa sarebbe sicurezza? Le scorse elezioni hanno evidenziato che le scelte politiche fatte dal “regime” Pd sono risultate sbagliate, tra cui la chiusura dei punti nascita.
(AZ)
Interessante la cronologia dell’intervento su Gatta minuto per minuto: chiamata al 118 alle 22,32, arrivo automedica all’abitazione 22,50, partenza per Castelnovo alle 23,00, arrivo alle 23,20, partenza alle 23,25 dell’ambulanza con la partoriente e il medico a bordo per l’ospedale di Reggio, arrivo ore 0,23. Quindi è trascorsa un’ora e 23′ dalla partenza dall’abitazione da Gatta al ricovero all’ospedale di Reggio. Se la partoriente fosse andata direttamente a Reggio, anziché salire a Castelnovo per poi ridiscendere verso Reggio, ci avrebbe impiegato neanche metà tempo, per il S. Anna sarebbero bastati 23 minuti, risparmiando un’ora di sofferenza, oltre al rischio.
(s.b.)
La montagna non è più del Pd. Scelte scellerate come la chiusura del punto nascite in un territorio disagiato, il ridimensionamento di enti come la Provincia da sempre accanto ai territori ha portato la popolazione a rivedere le proprie decisioni elettorali. Non ci sono altre spiegazioni: cattive scelte politiche, delusione della popolazione e conseguente voto contrario ai responsabili di questo impoverimento. Anche quando cambierà il vento a livello nazionale i cittadini della montagna non dimentichino i responsabili di questo scempio.
(Massimo)
Vorrei poter incontrare di nuovo Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna. Il sindaco Bini, dal palco del Teatro Bismantova, aveva annunciato che il presidente sarebbe tornato altre due volte, prima del Natale 2017, a Castelnovo, per “confrontarsi” con la popolazione, sui servizi sanitari. Forse che seri motivi di ordine pubblico lo impediscono? Ha preso paura, viste le reazioni dei montanari? Fa bene a temere conseguenze fisiche e a rimanere chiuso nei palazzi della regione, a Bologna? Bini, “sindaco di lotta e di governo”, oltre a vuote proteste e recriminazioni, farebbe bene a studiare qualcosa di efficace per arrivare a riaprire il reparto maternità ! O è più interessato a infiltrarsi nel M5S (e garantirsi così la rielezione nel 2019?), lui che ha trascorso una vita e ha avuto una bella carriera nel e grazie al Partito? Lui che per essere candidato sindaco nella lista del Pd ha partecipato e poi e vinto le primarie, votato dai tesserati del Partito democratico? Ai lettori intelligenti dare una risposta. Non credo più alle giustificazioni dei politici di carriera. Saluti.
(Alessandro Raniero Davoli)
Il sindaco deve pensare per il bene del paese, e non solo in termini economici. Sta facendo altre scelte sbagliatissime, solo in vista di risparmi e immagini esterne. Vedi chiusura della scuola del centro.
(Ferrari M.)
A chiacchiere Bonaccini, Venturi, Nicolini et similia sono imbattibili. Sottoscrivo quanto detto da altro lettore: non per niente il Pd ha straperso e non è più partito di riferimento nella nostra Regione. Ma proseguendo così nulla vieta che perderà altri pezzi, così come accade alla nostra montagna, per loro volere. In tutta sicurezza, ovviamente. E il sindaco Bini: con rispetto, ma si faccia un bagnetto di umiltà, dato che alla minima critica scatta sempre come una molla, quasi che la verità in tasca si aggiri sempre nelle stanze del Municipio. Un altro sindaco, con le…. , avrebbe lottato duramente e diversamente, per il bene dei propri amministrati, castelnovesi e montanari. E perdere la partita, dopo aver lottato, può starci. E a quel punto non c’è altro da fare che uscirne con la massima dignità possibile: dimettersi, dimettersi! Altrimenti la sgradevole sensazione è di collateralismo coi decisori – politici e tecnici, i quali ultimi devono tornare a fare il loro mestiere, sottomesso ai rappresentanti eletti dei cittadini – e di attaccamento eccessivo alla sedia. L’anno prossimo si voterà e Bini ha già messo, mesi fa, le mani avanti, annunciando di volersi riproporre. Io lascerei perdere: capisca quando una partita è persa, anche ammesso che non abbia responsabilità dirette, e faccia l’unica cosa che deve fare, dimettersi.
(Giovanni V.)
Sembra quasi che i vari esponenti dei partiti politici che tanto hanno caldeggiato questo nuovo corso stiano giocando al lancio della patata bollente! E’ bastata un’avaria al mezzo chiave di tutta l’operazione per fare crollare tutte le loro certezze. Per fortuna il comunicato dell’Ausl “tranquillizza”, però mi sorge una domanda: se c’è un solo elicottero abilitato al volo notturno (attualmente), cosa si sarebbe fatto in caso di parto imminente e/o di cesareo di urgenza? Le ambulanze sono allestite con sale parto/operatorie con tecnologia e personale adeguato? Mi sembra che la situazione sia abbastanza chiara.
(Andrea Ganapini)
Vorrei far notare ai signori Venturi e Nicolini che i conti di percorrenza non tornano: partenza verso Reggio ore 23,25, arrivo al pronto soccorso ore 00,28: tempo di percorrenza 1 ora e 3 minuti!!!!! Neanche con la mia Panda in ora di punta ci si impiega un’ora!!!!… a meno che ci siano state altre inefficienze che vi guardereste bene dal rendere note, ritengo più probabile che i vostri 5 minuti di attesa al piazzale dell’elisoccorso fossero altri. Basta con le chiacchiere e le prese in giro; non crediamo da tempo a Babbo Natale!!!!
(G. Vigani)
Vergognosa vicenda che era assolutamente preannunciata dalla follia organizzata dal P.D. a discapito della nostra sicurezza in montagna. La chiusura del punto nascite di Castelnovo Monti oltre a rappresentare per noi il punto di inciviltà più basso dal dopoguerra, ha sancito anche il crollo del P.D. e della fiducia della nostra gente nei suoi confronti. Leggendo la sequenza degli interventi a firma P.D. (sindaco, coordinatori P.D., loro rappresentanti al completo) si ha l’esatta misura della loro arroganza, incompentenza e falsità. Non sono proprio in grado di ammettere: “scusate, abbiamo fatto una stupidaggine, riapriamo subito”. Ma signori del P.D., fate presto, avete solo un anno e poi con le prossime elezioni amministrative la gente della montagna vi asfalterà. Di voi rimarrà purtroppo solo il ricordo dei tanti danni che ci avete fatto.
(F.D.)
Il comunicato dell’AUSL non è neanche da commentare, mi chiedo solo se chi l’ha scritto non ha provato un minimo di vergogna. Per quanto invece riguarda il sindaco Bini bisogna veramente iniziare a farsi un bagnetto d’umiltà come dice Giovanni V. Il sindaco è il responsabile sanitario del Comune e come responsabile sanitario aveva e ha l’obbligo morale di fare di più. Permettere la chiusura del punto nascite è stato un gesto grave, non cercare strade reali per riaprirlo lo è ancora di più. Inutile dire che si cercherà di andare a rivedere l’accordo Stato/Regioni ecc, ecc… Sono chiacchiere che lasciano il tempo che trovano. Serve l’azione, e l’azione si fa in Regione visto e considerato che è alla Regione che spetta l’ultima decisione. Forse però, e sto pensando male, avendo un comune a traino PD, una provincia a traino PD, e una regione a traino PD mi viene da pensare che l’interesse del PD sia proprio quello di smantellare lentamente l’ospedale di Castelnovo, e se quello è l’ordine del partito a capo chino bisogna ubbidire. Caro sindaco Bini guardi cosa è accaduto a Chiavenna e magari chiami il suo collega sindaco leghista per capire come loro sono riusciti a mantenere il punto nascite aperto (ah, forse perchè la Lombardia, la provincia di Sondrio e il comune di Chiavenna non sono amministrati dal Pd). Mi domando invece cosa intervenga a fare Tirelli, visto che non si è mai espresso contrariamente alla chiusura del punto nascite. Un briciolo di vergogna non ce l’ha? Non sarebbe ora di togliersi dallo scenario politico? Dimenticavo, non sono un elettore nè 5S nè del centrodestra. Semplicemente mi attengo ad osservare i fatti.
(Alessandro Torri Giorgi)
“…chiedo con forza che sia immediatamente ripristinato…”. Ma sì, buttiamola a ridere.
(mv)
Sarebbe un bel gesto la dimissione delle famose autorità (Bini compreso) e della compagine Pd. La Incerti si è presa la briga di salire fino a Cervarolo, stupisce non valutare un’altrettanto rapida favella sul punto nascite. La Pignedoli, non pervenuta. Giovanelli grande assente, per carità di stomaco. Era un copione già previsto, da una comunità montana dotata di più buon senso dei suoi amministratori.
(MA)
L’intenzione del PD non è solo di smantellare l’ospedale, è di smantellare la montagna, costringendo tutti a scendere a valle, con un programmato e implacabile taglio di servizi in atto da anni, dalle strade all’istruzione, infrastrutture digitali, sanità e lavoro. Evidentemente quanto successo il 4 marzo non è stato recepito. L’anno prossimo con le elezioni regionali il segnale sarà molto chiaro. La nostra caparbietà sarà più forte della vostra becera politica.
(FH)
….un’ora e 3 minuti con partenza dopo le 23 da Castelnovo a Reggio. Avrà viaggiato in retromarcia l’ambulanza?
(Simone Beccari)
Gent. sig. Simone, le posso garantire che l’ambulanza non ha viaggiato in retromarcia, ma viste le condizioni della paziente, e soprattutto visto lo stato delle strade, la velocità media è stata di 40 km/h e solo nel tratto nuovo (delle gallerie) 70 km/h. Tolti i rallentamenti per rotonde e incroci incontrati durante il tragitto di trasferimento, questo per evitare inutili scossoni e traumi ulteriori alla paziente. Le faccio inoltre presente che nel vano sanitario dell’ambulanza oltre alla paziente erano presenti un volontario l’infermiera e il medico. Che per ovvie ragioni devono poter operare.
(Massimo Bonini)
Precisazione ineccepibile, documentata e molto utile per focalizzare il tema. Possiamo quindi affermare che per raggiungere l’Ospedale di Reggio Emilia da Castelnovo ne’ Monti con ambulanza e paziente che necessita assistenza a bordo occorre 1 ora, di notte con strada pulita e senza traffico. Se si partisse da Civago, Succiso o dal Cerreto supereremo quindi le 2 ore. Assistenza sanitaria da terzo mondo. Meditino bene quindi i sigg.ri Bonaccini, Venturi, Nicolini, Bini ed anche il bolscevico coordinatore montagna del P.D. sig. Tirelli su quale patibolo avete improvvidamente messo la gente di montagna.
(F.D.)
Sig. Bonini, immagino che lei fosse sull’ambulanza per parlare così. E’ quello che credo anch’io: una partoriente sofferente non la puoi sbattere per i tornanti di Casina. Quindi ci vuole più di un’ora da Castelnovo. Se poi abita sul crinale? Due ore se scende lei, due ore e mezza se la si va a prendere. Se c’è ghiaccio, neve, nebbia, strada interrotta, colonna? Io dico che chiudere i punti nascita in montagna è una politica criminale.
(Gianni Marconi)
Salve, Massimo. L’affermazione viaggiare in retromarcia era provocatoria. Nel senso che se il tempo impiegato in un orario di non traffico è questo, possano immaginare i favorevoli alla chiusura del reparto una partenza dall’alto crinale in condizioni sfavorevoli. Si chiudono reparti, si viaggia su strade in condizioni pietose e poi si parla di sicurezza. I pagamenti delle tasse però li pretendono puntuali. La riserva ormai spopolata e impoverita ringrazia.
(Simone Beccari)
Non c’è molto da meravigliarsi, avevamo già previsto che si sarebbero verificate delle situazioni di disservizio e di disagio togliendo il punto nascita; che l’elicottero non sarebbe stata la soluzione alle nostre esigenze; che sarebbe stato poco rassicurante avere un’affrettata diagnosi su un’ambulanza stipata, per protocollo, di personale, in cui sembra manchi persino l’aria. Non crediamo si debba perdere ancora tempo a parlarne! Tutti insieme dobbiamo pretendere che i nuovi parlamentari siano attenti alla situazione della montagna e trovino le modalità adeguate per ottenere la riapertura del reparto di ostetricia, con il conseguente ripristino della ginecologia H 24, e la tenuta di tutti gli altri reparti. Ora vogliamo i risultati!
(Insieme per il S. Anna)
Scusatemi, ho già commentato ma più ci penso e più faccio confusione. Sempre in merito alla nota ufficiale dell’Ausl. Ma solo a me sembra di capire tra le righe che l’unico elicottero abilitato al volo notturno fosse l’Elibo e che qualcuno abbia deciso di utilizzarlo (se non avesse avuto un problema tecnico) per permettere ad una paziente non grave di avere un viaggio confortevole? Mi spiego meglio: in Regione c’è un unico elicottero “guasto” che può volare di notte e viene utilizzato per fare trasporti che a detta dell’Ausl si possono benissimo fare in ambulanza? Smentitemi, per favore, ditemi che ho capito male.
(Daniele)
Rispettare la volontà della gente, riaprire il punto nascite e potenziare i servizi dell’ospedale; sulla sanità così come nella scuola non si possono fare calcoli di convenienza e nascondersi dietro al numero limitato degli utenti e degli abitanti, il diritto ai servizi essenziali va garantito e rispettato dagli amministratori degli enti preposti, su questo non si tratta e non si discute; sostegno incondizionato alle cicogne ed a chi difende i diritti dei cittadini della nostra montagna. Amministratori e politici, basta chiacchiere, i cittadini vogliono fatti e che non si ripetano episodi come quello oggetto delle proteste di questi giorni.
(Canovi)
Praticamente dalle 22 e 30 è arrivata in ospedale alle 0,30. E vi sembra un soccorso tempestivo? Se ci fosse stato il pronto soccorso ginecologico a Castelnovo quanto avrebbe impiegato l’ambulanza, 20 minuti? Mezz’ora? Per fortuna niente di grave, ma se la situazione fosse stata più seria? Se ci fosse stato bisogno di cure tempestive per scongiurare un parto prematuro?
(Maru)
Qui ognuno esprime la propria opinione senza rendersi conto che tra i commentatori ce n’è uno (una?) che ha la verità in tasca e dispensa giudizi a destra e a manca. Basta rivolgersi a G. Reggiani e tutto sicuramente si risolverà: se biasimare con tutte le forze una scelta scellerata è’ “infantile strumentalizzazione politica” e non semplicemente la sottolineatura delll’incapacità della politica di ascoltare “dal basso” e di essere razionale, allora dico che la strada da percorrere è ancora lunga.
(Ivano Pioppi)