“La situazione dell'Asp Don Cavalletti è complessa, e il futuro della struttura non è assolutamente facile da decifrare. Da parte mia c'è la disponibilità a riaprire un tavolo di lavoro con le parti interessate, ma le basi di questa discussione dovrebbero essere chiare e avere come obiettivo la concreta sostenibilità della struttura”.
A intervenire sulla dibattuta fase di difficoltà dell'Azienda Servizi alla Persona, con sede a Poiago di Carpineti, è il Presidente dell'Unione dei Comuni, Enrico Bini, anche a seguito del sollecito pervenuto nei giorni scorsi dai sindacati.
“Senza voler influire sulle priorità decisionali che, per il volume delle quote societarie, restano ovviamente in mano al Comune di Carpineti, mi sento di affermare che ci possono essere le condizioni per riaprire un tavolo di lavoro sul futuro dell’Asp, futuro che al momento ci pone grossi interrogativi: il disavanzo di gestione per quanto riguarda la parte pubblica dell'Azienda appare ormai strutturale; la manutenzione degli immobili è un tema non più rinviabile; ci sono incombenze legate a Irap e Inps in sospeso con la Regione che devono essere risolte. La ripresa del tavolo di lavoro può affrontare questi temi, purchè nell'ambito di una discussione molto franca e dalle basi molto chiare: non si parta da posizioni ideologiche, e non si faccia di questo tema un argomento da campagna elettorale, visto che parliamo di una struttura, di un servizio importante e di aspetti occupazionali sicuramente rilevanti per il territorio. Non credo nemmeno che si debba partire dall'idea che esista a prescindere una soluzione giusta, o buona, e una sbagliata o cattiva. Alla base di ogni scelta di indirizzo dovranno essere posti i dati e numeri concreti che la gestione della parte pubblica dell'Asp ci presenta. E infine, ritengo che qualsiasi proposta o soluzione dovrebbe tenere conto della sostenibilità dell'Asp, oggi come nel futuro, della sua complessità e delle sue peculiarità. Credo che queste sarebbero le uniche condizioni in cui la riapertura del tavolo di lavoro potrebbe risultare proficua, utile e importante anche per gli operatori della struttura che sono quelli maggiormente preoccupati dalle attuali incertezze. Nel caso in cui invece si discuta rimanendo su posizioni ideologiche e inamovibili, allora sarebbe una discussione senza sbocchi concreti, inutile e anzi dannosa”.
Sono un frequentatore, quasi settimanale, del Don Cavalletti di Poiago (Carpineti). Ho letto con piacere l’intervento di Enrico Bini, quale Presidente dell’Unione dei Comuni. Riferisce di grossi interrogativi sulla struttura di Poiago: disavanzo di gestione annuali, manutenzione degli immobili sempre più urgente, forte preoccupazione degli operatori della struttura, la cui occupazione va salvaguardata e migliorata. Se questi sono i problemi, assieme ad altri, è indispensabile uno sforzo serio, non pregiudiziale e ideologico, per dare una soluzione alla storica struttura di Poiago: a questo devono tendere gli incontri tra Comune di Carpineti, l’Unione dei Comuni ed i sindacati. Creare le condizioni per la “sostenibilità dell’ASP, oggi e domani”, come scrive Enrico Bini. L’Azienda di Poiago svolge un servizio territoriale, sovracomunale: discutere delle sue prospettive, è un’occasione importante per esaminare la situazione ed i vari e diversi bisogni degli anziani del nostro territorio, dove operano varie strutture oltre al Don Cavalletti. Il progressivo invecchiamento della popolazione montana rende urgente affrontare il problema.
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