Home Cronaca Posto fisso?, no grazie. Una scelta controcorrente

Posto fisso?, no grazie. Una scelta controcorrente

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Alice Migliari

Il nostro Paese sta attraversando da molti anni una situazione economica difficile, la certezza di un posto di lavoro è ormai un’utopia, grandi aziende licenziano e delocalizzano, le prospettive dei giovani sono impieghi precari, spesso sottopagati e al di sotto della preparazione scolastica.

In tutto questo si distingue Alice Migliari, certo non un caso nazionale, ma certamente inusuale in un territorio, quello dell’Appennino reggiano, dove i posti fissi sono sempre meno e più ambiti. Alice, 22 anni da poco, fino a qualche giorno fa impiegata presso una ditta che si occupa di ricerca e sviluppo di progetti ed apparecchiature nei settori di estetica e medicina estetica di Castelnovo ne’ Monti, ha deciso di rassegnare le dimissioni per dedicarsi al lavoro in proprio.

23 anni or sono Tania Viappiani ha rilevato la Cartolibreria Casoli, presente a Castelnovo ne’ Monti dal 1893 (di fatto l’attività più longeva del paese) ed ora la figlia Alice ha scelto di dare l’addio allo stipendio fisso, agli orari prevedibili, agli impegni ripetitivi; dal 1° febbraio questa giovane di Felina si dedica a tempo pieno all’impresa di famiglia.

In una breve intervista che Alice concede in esclusiva alla nostra testata cerchiamo di conoscerla meglio.

D. Alice, cominciamo con il conoscere il suo percorso di studi.

R. Ho studiato presso l’Istituto Cattaneo dall’Aglio di Castelnovo ne' Monti, diplomandomi nel corso di Liceo Linguistico nell’anno 2014; in seguito ho frequentato un anno presso l’università di “Antropologia, religioni e civiltà orientali” a Bologna. Non soddisfatta pienamente ho così deciso di iscrivermi a un corso post diploma come Sales and Commercial management assistant presso l’IFOA di Reggio Emilia.

D. A che età ha iniziato a lavorare e quali sono state le sue esperienze?

R. La mia prima esperienza lavorativa è iniziata a 14 anni come collaboratrice estiva presso la Cartoleria. Ho poi affiancato l’insegnante di teatro Francesca Bianchi durante i corsi con il gruppo di ragazzi dell’associazione FA.CE. (Famiglie Cerebrolesi, ndr) di Castelnovo ne’ Monti. D’altronde il teatro è sempre stata per me la forma massima d’espressione che mi ha permesso di dare sfogo alla creatività che è in me. Avendo frequentato il corso presso l’IFOA, ho avuto la possibilità di intraprendere la professione per cui mi ero specializzata; sono stata perciò assunta come assistente commerciale presso una ditta di Castelnovo.

D. Il lavoro dipendente le stava stretto? Quali sono state le ragioni che l’hanno indotta a fare la scelta inusuale di abbandonare il vagheggiato posto fisso?

R. Assolutamente no, anche perché ho avuto la fortuna di trovare datori di lavoro estremamente flessibili che non hanno mai fatto sentire “in gabbia”. Ho preso questa decisione perché mi sono ritrovata di fronte alla possibilità di realizzazione del mio sogno più grande, ovvero poter stare a contatto con bambini, libri, giochi. Sono sempre stata una persona molto creativa e senz’altro credo che questo sia il posto giusto per concretizzare.

D. Ha mai considerato di andarsene dalla montagna per cercare occasioni “nella grande città”?

R. No, non mi sento una ragazza di città. Amo la tranquillità, l’aria pulita di montagna e i sorrisi delle persone che incontri per strada. Mi piace vivere in un paese in cui ci si conosce più o meno tutti.

D. Da tempo l’attività di famiglia si è orientata verso articoli per l’educazione infantile attraverso pubblicazioni e giochi che stimolano l’aggregazione e l’intelligenza, seguirà o ha seguito una formazione al riguardo?

R. Non ho ancora avuto il tempo per seguire dei veri e propri corsi, ma è sicuramente un progetto che ho nella mia “to do list”. Per ora mi sono soffermata a partecipare alcune fiere (tra cui la “Fiera Internazionale del Giocattolo” di Norimberga, da cui sono rientrata una settimana fa). Presto parteciperò alla “Fiera del Libro per Ragazzi” a Bologna, dove sicuramente troverò altri stimoli per i nostri progetti d’incontro alla lettura.

D. Il lavoro in proprio comporta molto impegno, sia dal punto di vista del tempo che occorre dedicargli, sia dal flusso finanziario che inevitabilmente viene determinato dalle occasioni di spesa che si avvicendano nel corso dell’anno da parte della clientela, questo che impatto ha con la sua personalità?

R. E’ altamente stimolante, è chiaro che ci sono giornate più “incerte” delle altre ma è anche il suo bello. Non è l’afflusso di gente che determina la mia felicità, quanto invece vedere i visi soddisfatti e felici di chi entra. Cercare di soddisfare le esigenze dei clienti cercando di mettermi in ascolto, e il bello è vedere che la gente rimane, guarda, osserva, ascolta, poi ritorna.

D. Tre generazioni a confronto nella stessa attività: lei, sua mamma e sua nonna. Quali le peculiarità di ognuna, i limiti, i pregi?

R. Non credo esistano limiti, anzi. Dico sempre che mia nonna è la colonna portante di tutto. Avere tre generazioni a confronto è un’opportunità che in pochi hanno ed è per questo che non voglio mandarla in pensione!

D. Vuole raccontarci i progetti immediati e quelli a lungo termine che ha in proposito di realizzare?

R. Vorrei dedicarmi molto allo spazio gioco, che sta aumentando. Promuoveremo molti incontri con autori ed illustratori. Mi piacerebbe che la Cartoleria diventasse, oltre ad essere un negozio, un luogo di scambio e di condivisione tra il genitore/bambino e l’esperto. Infatti abbiamo già messo a calendario una serie di eventi; a breve usciranno le date.

D. Per concludere, quali sono le sue aspettative per il futuro e come si immagina fra dieci anni?

R. Per il momento voglio pensare al presente e concentrarmi su di esso. Di sicuro spero di riuscire a crescere proprio come ha fatto mia madre. Direi che per il momento ho una buona base di partenza!

7 COMMENTS

  1. Dopo tanti anni fa dipendente ho lasciato il posto fisso per intraprendere una nuova attività. Al mondo non servono solo lavoratori, ma anche imprenditori. Il problema è che il nostro stato non aiuta queste scelte coraggiose.
    Brava!!!

    (B.)

    • Firma - B.
  2. Complimenti alla scelta di Alice di proseguire l’attività imprenditoriale di famiglia, ma non capisco dove stia l’eroismo di “scegliere la montagna” e “abbandonare il posto fisso” quando a 22 anni hai un’attività già avviata da ereditare… Trovo più eroici i poveretti e le poverette che fanno i salti mortali tutti i giorni per andare in pianura perché in montagna non ci sono alternative lavorative!

    (Patrizia)

    • Firma - Patrizia