I soccorritori devono ritrovarli con i mezzi a loro disposizione.
È, fortunatamente, “solo” una simulazione quella andata in scena domenica 18 febbraio alle pendici del Monte Cusna.
Vi hanno preso parte gli operatori del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico stazione SAER Monte Cusna.
Si è trattato di un’esercitazione ben riuscita nel suo genere, i tecnici intervenuti hanno potuto lavorare come in un intervento reale.
Alle 8,30 di domenica mattina è partita la macchina organizzativa per un intervento di soccorso su un’ipotetica valanga staccatasi alle pendici del Monte Cusna.
All’arrivo sul luogo dell’incidente, gli operatori si sono trovati figuranti/testimoni che raccontavano di aver visto 4 scialpinisti loro compagni inghiottiti dalla massa nevosa.
In realtà i campi valanga erano stati preparati il giorno precedente, erano stati nascosti dei reperti e fatte le buche sotto la neve per 2 figuranti in carne e ossa.
I tecnici hanno potuto lavorare in condizioni molto simili a quelle reali, grazie anche al meteo piuttosto severo, utilizzando tutte le tecniche di ricerca per cui sono formati, anche con l’ausilio di 5 splendide unità cinofile.
L’obiettivo era mettere alla prova gli operatori sull’utilizzo dell’Apparecchio per la Ricerca del Travolto da Valanga (Artva), la ricerca a maglia larga/fine e le tecniche di sondaggio e spalatura, far lavorare le cinque Unità Cinofile da Valanga presenti, oltre alle strategie di coordinamento nella criticità di questi interventi.